PAOLINO di York
Thomas Pickles
PAOLINO di York.– Non è nota la sua data di nascita. Le prime notizie che lo riguardano risalgono al 601, quando papa Gregorio Magno (590-604) lo inviò da Roma in Inghilterra [...] ad abbandonare gli usi pagani e le unioni illegittime, fosse uscito dalla chiesa e, avendo assistito direttamente ad atti di superstizione popolare aventi per oggetto un corvo, avesse dato ordine a un giovane di colpire il corvo in volo per mostrare ...
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BRUSTOLON, Giandomenico
Alberto Postigliola
Nacque a Venezia nel 1747 da Giovanni Battista, di "onesta famiglia" originaria del Cadore. Mostrò precoce predisposizione allo studio delle scienze e alla [...] Filangieri sostiene pure una certa limitazione della libertà di espressione; ma compito dello Stato è anche quello di reprimere ogni forma di superstizione e di fanatismo (I, 1, p. 76). La religione e le leggi sono i cardini di ogni società, e il B ...
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Nato a Bassano il 26 dic. 1774 da Antonio e Anna Lantana, dopo aver iniziato gli studi nel collegio dei nobili annesso al seminario di Treviso e averli completati nella città natale, si iscrisse alla facoltà [...] amore, di carità, di conforto, che quello aridamente teologico, tenendosi lontano dai motivi di fanatismo e superstizione, e parlando più al cuore che all'intelletto. Introdusse una nota profana nelle descrizioni pittorico-naturalistiche attingendo ...
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BANCHIERI, Zanobi
Nicola Carranza
Di nobile famiglia di Pistoia, nacque in questa città il 22 luglio 1747. Fin da giovanissimo rivelò una spiccata tendenza alla lettura e un animo profondamente religioso. [...] Siena, a Pistoia e a Firenze, da lui ritenute una seria premessa per una sostanziale riforma religiosa. Nemico della superstizione e dell'ignoranza, riteneva che per estirparle fosse necessario dare una severa disciplina alle pratiche del culto e una ...
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CASOLO, Giacomo
Carla Russo
Non si conoscono i dati biografici relativi alla sua nascita e alla sua famiglia.
Di origine milanese, il C. sarebbe stato analfabeta, secondo quanto afferma il gesuita A. [...] mentale, che, però, invece di produrre frutti positivi aveva dato luogo, data la rozzezza di quella popolazione, a forme di superstizione e d'eresia. Si ritiene che intorno alla metà del sec. XVII i seguaci del C. ammontassero a circa 600.
Per ...
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GATTA, Costantino
Eugenio Di Rienzo
Nacque a Sala Consilina (Salerno) il 19 genn. 1673, da Girolamo, medico e studioso di filosofia aristotelica, e da Giovanna Villagut, di un'antica e nobile famiglia [...] ), sempre osservata con occhio attento al particolare colorito e folcloristico, ma anche pronto a discernere tra fede e superstizione, con un'attenzione di stampo precocemente illuministico.
E fu sempre questa attenzione critica e razionalistica, già ...
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FOLENGO, Teofilo
Angela Piscini
Al secolo Girolamo, nacque l'8 nov. 1491 a Mantova, in contrada Monticellì Bianchi, nella casa che la madre Paola Ghisi, di ricca stirpe mercantile, aveva portato in [...] certe istituzioni e tradizioni ecclesiastiche, la difesa della testualità biblica, l'irrisione verso le più diffuse forme di superstizione - motivi costanti nelle opere del F. - consigliano di non sottovalutare quella esperienza.
Da S. Benedetto di ...
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GENTILE (Gentile Pignolo), Deodato
Dario Busolini
Nacque a Genova nel 1558, dalla nobile famiglia Pignolo che era stata ascritta all'"albergo" dei Gentile, con la riforma del 1528.
Avviato, secondo [...] assorbito dall'esame di procedimenti per abiure di cristiani prigionieri dei Barbareschi, corruzione, magia e superstizione, nei quali erano coinvolti molti sacerdoti (procedimenti che generalmente terminavano con l'ammissione di colpevolezza degli ...
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GILIO, Giovanni Andrea
Michele Di Monte
Nacque a Fabriano in un anno non precisabile della prima metà del XVI secolo (la sua prima opera nota fu pubblicata nel 1550). Nulla si conosce circa la sua formazione [...] protestanti, cercando di distinguere il più precisamente possibile tra osservanza di un culto ortodosso e forme di superstizione. Significativa è comunque l'opzione, rispetto ai precedenti testuali e culturali, della lingua volgare, che metteva a ...
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DI BLASI, Giovanni Evangelista
Cinzia Cassani
Nacque a Palermo il 25 luglio 1720 da Scipione e Caterina Gambacorta e Ciambri. Cadetto di famiglia gentilizia e di tradizioni colte, fu destinato al pari [...] illuministico di una cultura che fosse "filosofica, ma non scolastica, critica e non angustamente antiquaria... religiosa senza superstizione, con moderazione moderna" (G. Giarrizzo, p. 610).
Nel 1767 l'espulsione dei gesuiti dal Regno segnò il ...
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superstizione
superstizióne s. f. [dal lat. superstitio -onis, comp. di super- e tema di stare «stare»]. – Insieme di credenze o pratiche rituali dettate da ignoranza, frutto di errore, di convinzioni sorpassate, di atteggiamenti irrazionali:...
superstizioso
superstizióso agg. [dal lat. superstitiosus, der. di superstitio -onis «superstizione»]. – Che accetta e segue credenze e pratiche che costituiscono superstizione: è un uomo s.; gente s.; non devi essere così s.!; la magia di...