Raffaele La Capria
Napoli
Napul’è mille culure
Napul’è mille paure
(Pino Daniele)
Tra autocritica e autoincanto
di 5 aprile
Va in scena al Teatro Mercadante, alla presenza del presidente della Repubblica, [...] del centro storico della città. A questo sottomondo dell’archeologia corrisponde un analogo sottomondo della mentalità, fatto di superstizione, anime del Purgatorio, di rapporti con i defunti, di spiriti, ‘monacielli’ e altre creature provenienti dai ...
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PAOLINO di York
Thomas Pickles
PAOLINO di York.– Non è nota la sua data di nascita. Le prime notizie che lo riguardano risalgono al 601, quando papa Gregorio Magno (590-604) lo inviò da Roma in Inghilterra [...] ad abbandonare gli usi pagani e le unioni illegittime, fosse uscito dalla chiesa e, avendo assistito direttamente ad atti di superstizione popolare aventi per oggetto un corvo, avesse dato ordine a un giovane di colpire il corvo in volo per mostrare ...
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GATTA, Costantino
Eugenio Di Rienzo
Nacque a Sala Consilina (Salerno) il 19 genn. 1673, da Girolamo, medico e studioso di filosofia aristotelica, e da Giovanna Villagut, di un'antica e nobile famiglia [...] ), sempre osservata con occhio attento al particolare colorito e folcloristico, ma anche pronto a discernere tra fede e superstizione, con un'attenzione di stampo precocemente illuministico.
E fu sempre questa attenzione critica e razionalistica, già ...
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Burckhardt e la storiografia di lingua tedesca
Christian R. Raschle
Per farsi un’idea delle opere più importanti su Costantino il Grande pubblicate in Germania verso la fine del XIX secolo, è quasi [...] quale tuttavia subiva l’influenza, più che di un monoteismo caratterizzato da un coerente impianto filosofico, della superstizione ampiamente diffusa nell’esercito, che Seeck giustifica dal canto suo in riferimento ai racconti delle visioni avute in ...
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DI BLASI, Giovanni Evangelista
Cinzia Cassani
Nacque a Palermo il 25 luglio 1720 da Scipione e Caterina Gambacorta e Ciambri. Cadetto di famiglia gentilizia e di tradizioni colte, fu destinato al pari [...] illuministico di una cultura che fosse "filosofica, ma non scolastica, critica e non angustamente antiquaria... religiosa senza superstizione, con moderazione moderna" (G. Giarrizzo, p. 610).
Nel 1767 l'espulsione dei gesuiti dal Regno segnò il ...
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LATTES (Lattes Ajò), Dante
Gadi Luzzatto Voghera
Nacque a Pitigliano il 13 sett. 1876 da David e da Emilia Ajò.
Il padre, rimasto vedovo, si era risposato solo secondo il rito ebraico. Pertanto il L. [...] o per convenienza negavano alla cultura e alle tradizioni ebraiche un valore moderno, considerandole un oscuro retaggio di superstizione.
Da ultimo fu sul piano morale che il L., affrontando soprattutto problemi di benessere sociale, non poteva dirsi ...
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CAPUTO, Nicola
Bruno Pellegrino
Figlio primogenito di Salvatore, marchese di Cerveto, e di Marianna Cacciatore, già vedova di Saverio Abadessa, nacque a Napoli il 3 febbr. 1774. Probabilmente influì [...] che però in alcuni casi era fortemente condizionata dalle arretrate condizioni economiche nelle manifestazioni della propria religiosità (superstizione, magia, tarantolismo).
In tale situazione il C. agì in direzioni diverse. Nel 1831, in seguito ad ...
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BRUNATI, Giovanni Francesco
Grete Klingenstein
Nacque il 5 genn. 1723 a Rovereto, nipote dell'abate Giovanni Battista Ruele, agente imperiale per gli affari religiosi e archivista dell'ambasciata imperiale [...] (Carattere de' Romani,loro educazione e studi). Egli loda gli sforzi compiuti da Clemente XIII per sradicare la superstizione, per mezzo dell'insegnamento intensivo del catechismo impartito non solo ai bambini ma anche agli adulti, e per elevare ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] , e come, leggendo tale cultura attraverso le lenti della propria, avesse cominciato a combatterla e a condannarla come superstizione diabolica e stregoneria. Tale atteggiamento si aggravò dopo la metà del Cinquecento: là dove non riuscivano a essere ...
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DURAZZO, Pietro
Maristella Cavanna Ciappina
Nacque da Giacomo e da Maria Maggiolo tra il 1550 e il 1560: dichiarava infatti cinquantasei anni in un documento del 1610.
Il padre fu eletto doge di Genova, [...] dirette contro i Grigioni e da una serie di fenomeni naturali giudicati di cattivo auspicio (poi giustificate, per la superstizione popolare, dalle morti dell'imperatore Mattia e di Filippo III). Il D. poté profondere le proprie energie a consolidare ...
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superstizione
superstizióne s. f. [dal lat. superstitio -onis, comp. di super- e tema di stare «stare»]. – Insieme di credenze o pratiche rituali dettate da ignoranza, frutto di errore, di convinzioni sorpassate, di atteggiamenti irrazionali:...
superstizioso
superstizióso agg. [dal lat. superstitiosus, der. di superstitio -onis «superstizione»]. – Che accetta e segue credenze e pratiche che costituiscono superstizione: è un uomo s.; gente s.; non devi essere così s.!; la magia di...