Pseudonimo della scrittrice italiana Bice Cairati (n. Milano 1938). Già giornalista per diverse testate e autrice di libri-inchiesta quali Nelle mani dell’uomo (1977), a partire dal 1981 si è imposta come una delle autrici più amate dai lettori italiani ed esteri (i suoi libri sono stati pubblicati in diciassette paesi); Anna dagli occhi verdi (1981), infatti, è stato il primo di una lunga serie di ...
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Beata (m. 1478). Figlia di Guidantonio da Montefeltro, sposò Alessandro Sforza di Pesaro; si diede poi a vita monastica. Morì in fama di santità ed ebbe culto come beata. ...
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(lat. Semnones) Tribù sveva stanziata tra l’Elba e l’Oder. Aderì alla confederazione di Maroboduo e nel 17 d.C. si alleò con i Cherusci; poi mantenne rapporti di amicizia con Roma. Fino al 6° sec. sembra [...] risiedesse nel Brandeburgo ...
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Svevi
Raoul Manselli
La dinastia sveva ebbe il potere imperiale nei secoli XII e XIII coi titoli di re di Germania, d'Italia, poi di Arles, a cui si aggiunse, per unione personale, dal 1190, quello [...] , Kaisergeschichte in der Zeit der Salier und der Staufer, Darmstadt 1963 (1a ediz.) e R. Morghen, Il tramonto della potenza sveva in Italia, Milano-Roma 1936. Per quanto riguarda gli S. si veda in particolare: I. Del Lungo, La figurazione storica ...
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Poesia latina
Edoardo D'Angelo
L'età sveva può essere definita, per l'Italia meridionale, l'età del trionfo definitivo della latinità, nel suo secolare incontro-scontro con le altre civiltà e lingue [...] 15, 1962, pp. 14-31.
E. Kantorowicz, Federico II, imperatore, Milano 1976, pp. 277, 362.
G. Bottari, La cultura latina sotto gli Svevi, in Storia della Sicilia, III, Napoli 1980, pp. 159-178.
P. Dronke, La lirica d'amore in latino nel secolo XIII, in ...
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Poeta tedesco (sec. 13º), d'origine sveva; dapprima cavaliere, fu poi (dal 1260 ca.) canonico della cattedrale di Augusta; i suoi canti, probabilmente di età giovanile, sono pieni di gaia spensieratezza [...] e rivelano contatti con la canzone popolare non più disdegnata nei circoli cortesi. Ciò non toglie che la cura formale sia ancora rigorosa, secondo gli stilemi della poesia colta ...
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Città della Sicilia nord-orientale (213,7 km2 con 227.424 ab. nel 2020), capoluogo di provincia. È posta sulla costa occidentale dello stretto che da essa prende nome; una lingua di terra di forma falcata [...] il conte Ruggero (1060-61); da allora M. fu tra i centri maggiori della loro espansione mediterranea. In età sveva la sua fortuna non fu distrutta dalla politica assolutistica di Federico II, né dall’occupazione militare di Manfredi (1258), intesa ...
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Armi
Hannelore Zug Tucci
L'Italia sveva e postsveva si distinse per un elevato tasso di belligeranza e, di conseguenza, per una pratica pressoché continuativa dell'uso delle armi. Non essendo cambiati [...] a quelli che ebbe l'uso generalizzato delle armi da fuoco, non va assolutamente trascurata un'invenzione di epoca sveva nel settore della poliorcetica, un'invenzione definita uno dei contributi più originali che il Medioevo abbia dato alla meccanica ...
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Famiglia che deve il suo nome al castello di Zollern nella Svevia, e riporta le sue fortune a Federico III conte di Zollern, fautore degli Hohenstaufen, il cui matrimonio con Sofia, figlia del conte Corrado [...] favore del figlio Guglielmo Federico ai suoi diritti, che passarono nel 1933 al suo secondogenito Luigi Ferdinando. n La linea sveva, che era stata dunque fondata da Federico, figlio di Corrado III (I come burgravio di Norimberga), si spartì nei rami ...
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Figlio (m. 448) di Ermenerico fondatore della monarchia sveva in Spagna, associato alla corona (dal 438), regnò solo dal 441. Conquistò la Betica, poi (446) combatté i Visigoti, allora alleati dei Romani. ...
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svevo
svèvo (ant. süèvo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Suebus, Suevus]. – 1. Che si riferisce o appartiene alla Svèvia, regione della Germania sud-occid.: il territorio s.; la popolazione s.; i dialetti svevi, o assol. lo s., sottodialetto...
pierreale
(o pereale) s. m. [comp. di Piero e reale, propriam. «reale di Pietro»]. – Nome delle monete d’oro e d’argento (p. d’oro, p. d’argento) fatte coniare nella zecca di Messina da Pietro III d’Aragona, re di Sicilia (1282-1285), su cui...