Generale e patriota (Milano 1765 - Lugano 1852), di famiglia oriunda olandese. Nella prima Repubblica Cisalpina, capitanò la guardia nazionale. Passò quindi in Francia e, tornato a Milano dopo Marengo, [...] incaricato dai patrioti lombardi di una missione segreta presso il principe di Carignano, fu condannato a morte in contumacia. Esulò in Svizzera, ove entrò in relazione con F. Buonarroti e G. Prati, poi in Inghilterra (1823), in Francia (1832-40), in ...
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Generale prussiano (Dresda 1809 - Karlsbad 1885). Nel 1865 ebbe il comando delle truppe dello Schleswig-Holstein; si segnalò nella guerra del 1866 contro l'Austria, allorché ridusse all'impotenza i piccoli [...] degli Asburgo. Nella guerra del 1870, al comando della 1a armata, costrinse il gen. francese Bourbaki a riparare in Svizzera. Dopo la guerra ebbe il comando delle truppe d'occupazione in Francia, quindi (1873) il grado di feldmaresciallo e (1880 ...
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Generale e magistrato svizzero (Friburgo 1743 - Berna 1810). In servizio nell'esercito francese, comandò l'armata del Reno fino al 1791; dopo il licenziamento delle truppe svizzere da parte dell'Assemblea [...] , dove gli fu affidato il comando di tutte le forze armate svizzere. Nel 1802 fece parte della deputazione mandata dalla Svizzera presso Bonaparte Primo Console, che pose l'A. a capo dell'intero territorio elvetico, fino alla riunione della Dieta. ...
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CAMPERIO, Filippo
Alberto Postigliola
Nacque a Lodi il 28 settembre del 1810 da ricca famiglia borghese originaria del Canton Ticino. Il padre Carlo esercitava la professione di avvocato; la famiglia [...] 615-618; F. Gardy, Cinquante ans de notre vie politique, Genève 1897, pp. 10, 23, 35 s.; R. Manzoni, Gli esuli italiani nella Svizzera, Milano 1922, pp. 121-124; M. Avetta, Dall'archivio di un diplomatico, Casale 1924, pp. 150, 213 s.; F. Ruffini, La ...
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Ruffini, Giovanni
Patriota e letterato (Genova 1807 - ivi 1881). Laureatosi in giurisprudenza nel 1830, entrò nelle file della carboneria genovese. Mazziniano come i suoi fratelli Iacopo e Agostino, [...] contro il governo piemontese e, nel 1833, venne condannato in contumacia alla pena capitale. Fu esule prima a Marsiglia, poi in Svizzera e quindi nel 1837 a Londra. Trasferitosi a Parigi nel 1842, tornò in patria nel 1848 e fu eletto deputato nel ...
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Mallet du Pan, Jacques
Pubblicista svizzero (Céligny 1719-Richmond 1800). Partecipò alla redazione degli Annales politiques, civiles et littéraires di S.-N.-H. Linguet, e in seguito divenne direttore [...] francese fu uno dei principali fautori della tendenza monarchico-liberale. Lasciata la Francia nel 1792, organizzò in Svizzera un servizio d’informazioni dalla Francia; nel 1798 si trasferì in Inghilterra, dove fondò il Mercure britannique ...
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Uomo politico e storico svizzero (Nantes 1752 - Basilea 1821). Trasferitosi (1769) a Basilea, divenne ben presto il capo del partito francofilo; dopo lo scoppio della Rivoluzione francese fece da intermediario [...] 'intervento francese nella confederazione e propugnando l'accettazione delle misure contro gli emigrati. Provocata la rivoluzione in Svizzera, fu presidente del senato, quindi capo del locale direttorio; il 12 apr. 1798 proclamò la costituzione della ...
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emigrazione italiana
Come fenomeno di massa l’e.i. all’estero ebbe inizio intorno al 1870. Si passò dalle 110.000 unità di media annuale alle 300.000 nell’ultima parte del secolo, per il richiamo esercitato [...] , argentino e brasiliano. Fra 1880 e 1900 in Europa la meta preferita fu la Francia, seguita da Austria, Germania e Svizzera. Nel 1901 fu emanata una legge organica in materia e creato un Commissariato generale dell’emigrazione. L’e.i. aumentò ancora ...
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Patriota e storico (Civitella del Tronto 1815 - Oulens, Vallese, 1881), venne a Roma nel 1845 e, durante il primo periodo del pontificato di Pio IX, manifestò idee moderatamente liberali che, spezzatosi [...] (febbraio 1849) alla Costituente romana, sostenne il principio dell'illimitata libertà di culto; caduta la repubblica, riparò in Svizzera, ove si accostò al protestantesimo, continuò a scrivere contro il papato e collaborò all'Italia del popolo di ...
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Uomo politico e uno dei principali teorizzatori del comunismo dopo N. Lenin. Nato a Mosca il 27 settembre (vecchio stile) 1888, morto nel marzo 1938. Studiò a Mosca; diciottenne, aderì al bolscevismo. [...] 1910 fu relegato a Onega; fuggito all'estero, entrò in relazioni con N. Lenin. Durante la guerra mondiale, in Svizzera, nei paesi scandinavi e a New York collaborò con gl'internazionalisti rivoluzionarî. Dopo la rivoluzione del febbraio 1917, tornato ...
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svizzero
svìzzero agg. e s. m. (f. -a) [dallo svizz.-ted. schwyzer (ted. schweizer)]. – Della Svizzera, stato dell’Europa sud-occidentale, così chiamata (ted. Schweiz) dal nome del cantone di Schwyz, che all’inizio del sec. 14° costituì il...
svizzeritudine s. f. Condizione psicologica di appartenenza a ciò che viene percepita come una specifica identità nazionale svizzera. | In senso concreto, fenomeno, parola, concetto che esprimerebbe caratteristiche tipicamente svizzere. ◆ Il...