Filosofo e astrologo (prima metà del sec. 16º); ebreo convertito al cristianesimo, fu prof. di filosofia a Pavia, quindi medico dell'arciduca Ferdinando poi re di Germania. Scrisse di astrologia e cabalistica, [...] polemizzando con G. Eck sulla vita degli astri; di apologetica indirizzandosi prevalentemente agli ebrei; tradusse alcuni libri del Talmūd. Tra le sue opere: De porta lucis R. Josephi Cecatilia (1516), libera versione di un'opera cabalistica di Yōsef ...
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Rabbino (Qal῾at el-Hammād, Fez [donde il suo nome arabo di al-Fāsī], 1013 - Lucena 1103). Insegnò a Fez, donde dovette allontanarsi nel 1088 rifugiandosi in Spagna; stabilitosi a Lucena, vi divenne rabbino. [...] La sua opera maggiore (Hălākōt, "Disposizioni legali") è la prima vasta raccolta sistematica del materiale giuridico del Talmūd. Scrisse inoltre numerosi Responsi (Tĕshūbōt) in ebraico e in arabo (poi tradotti in ebraico). ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La medicina ebraica: la filosofia, i medici e le pratiche
Stefano Arieti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La medicina ebraica va ricondotta [...] è riferito a medici stranieri (per esempio i medici egizi chiamati ad imbalsamare il corpo di Giacobbe), tale vocabolo nel Talmud è usato anche per medici ebrei in alternativa a un altro lemma, asse (’aiutante’ in aramaico). Al mondo giudaico rimane ...
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Poeta ed erudito ebreo (Cordova 993 - Granada 1050), consigliere a Granada di due sovrani e capo degli Ebrei dello stato, donde gli venne il titolo di nāgīd ("principe"). Mecenate di dotti e letterati, [...] fece di Granada un centro notevole dell'attività culturale ebraica. Scrisse un gran numero di composizioni poetiche in ebraico, un'introduzione al Talmūd e varie opere giuridiche e linguistiche. ...
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perfezione
Nozione ricorrente nelle fonti ebraiche e nelle fonti filosofiche greche: per es., in Esodo, 33 la p. divina, espressa come tuvo (lett. «il Suo bene»), coincide con tredici attributi morali, [...] in misericordia e giustizia, ossia nella santità. I tredici attributi sono gli unici che, in certo modo, esprimono l’essenza divina (Talmud babilonese, Roš Ha-Šana, 17 b). La santità di Dio è modello per l’uomo (Levitico, 11, 44): l’uomo perfetto ...
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Ricci, Paolo
Filosofo e astrologo (prima metà del 16° sec.). Ebreo convertito al cristianesimo, fu prof. di filosofia a Pavia, quindi medico dell’arciduca Ferdinando poi re di Germania. Si occupò di [...] G. Eck sulla vita degli astri; scrisse anche di apologetica indirizzandosi prevalentemente alla comunità ebraica; tradusse alcuni libri del Talmūd. Tra le sue opere si ricordano: De porta lucis R. Josephi Cecatilia (1516), libera versione di un’opera ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Stefano Simonetta
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
È con il X secolo che il mondo giudaico intensifica in modo significativo la relazione [...]
Se il primo incontro del mondo giudaico con la filosofia greca avviene già con Filone di Alessandria, durante l’epoca talmudica, ossia dal II al V secolo, il giudaismo classico prende le distanze dal mondo greco e dal pensiero filosofico proseguendo ...
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Dottore ebreo (Troyes 1040 - ivi 1105), detto Rashī dalle iniziali delle parole Rabbī Shĕlōmōh Yṣḥāqī, o, con adattamento italiano, Salomone Isaacide. Dopo aver studiato in Renania, fondò nella sua città [...] ebraici. Svolse la maggiore attività nei campi dell'esegesi biblica e di quella talmudica, commentando quasi tutto l'Antico Testamento e il Talmūd babilonese. I suoi commenti, chiari, sintetici, lucidi e obiettivi, acquistarono grandissima popolarità ...
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SABOREI (aram. sābōrā'ē, sing. sābōrā, probabilmente nel senso di "opinanti")
Umberto Cassuto
Denominazione dei dottori ebrei di Babilonia del periodo intermedio fra quello degli amorei (v. āmōrā) e [...] dunque un'attività originale come quella degli amorei, e non ancora un'attività semplicemente esegetica sull'ormai fisso testo talmudico, come quella dei gĕ'ōnīm. Recentemente (1933) è stata esposta dal Kaplan una nuova teoria: secondo lui gli amorei ...
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YA‛QŌB ben Āshēr
Umberto Cassuto
Giurista ebreo, nato verso il 1269 in Germania (forse a Colonia), emigrato col padre al principio del sec. XIV in Spagna, e vissuto a Toledo e in altre città spagnole. [...] volte di poi; il Qiṣṣūr Pisqē hā-Rōsh per la prima volta a Costantinopoli 1515, e spesso di poi nelle edizioni del Talmūd, insieme con l'opera di Āshēr ben Yĕḥī'ēl. Del commento al Pentateuco furono stampate le glosse originali a Costantinopoli 1514 ...
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Talmud
s. m. [dall'ebr. talmūd "studio, insegnamento"]. – (relig.) Raccolta delle norme etiche, giuridiche, religiose del popolo ebraico trasmesse oralmente, e scritte nel 2° sec. a. C.
talmudico
talmùdico agg. (pl. m. -ci). – Del Talmūd, che concerne il Talmūd, nome ebraico delle due grandi opere che raccolgono esegesi biblica, e soprattutto consulti giuridici a commento della mishnāh (la raccolta delle norme etiche, giuridiche,...