. Composto noto fin dagli inizî del 1800, fu preparata infatti la prima volta da A. Thenard nel 1818; trovò molto più tardi impiego come sbiancante e disinfettante, ma ha assunto importanza industriale [...] si parta da una soluzione di solfato ammonico questa viene elettrolizzata in celle di porcellana con anodi di platino o di platino-tantalio e catodi di grafite, alla temperatura di 30-40 °C, con differenze di potenziale di 5,5-6 volts. La soluzione ...
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TUPPUTI, Riccardo
Luca Di Mauro
– Nacque a Bisceglie il 17 marzo 1788, primogenito del marchese Domenico Antonio, originario di Andria, e di Nicoletta Fiori.
La sua infanzia fu segnata dalle conseguenze [...] gli studi di chimica, ritrovando il proprio posto nel laboratorio di Vauquelin, dove si dedicò allo studio del tantalio, scoperto pochi anni prima, di cui intuì correttamente la differenza rispetto al niobio (all’epoca chiamato columbio dallo ...
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Microelettronica e nanoelettronica
Arnaldo D’Amico
Christian Falconi
Ubaldo Mastromatteo
Flavio F. Villa
L’elettronica a stato solido ha contribuito negli ultimi decenni allo sviluppo di molti dispositivi [...] rame (il rame, così come l’oro, ‘avvelena’ il silicio), o con materiali a maggiore resistività, quali il nitruro di tantalio (TaN) o di titanio (TiN). È altresì necessario ridurre la resistenza di contatto fra le metallizzazioni utilizzando, per es ...
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Nome generico con cui si indicano vari tipi di sorgenti luminose artificiali, a combustione di materie liquide (olio, grassi, petrolio) o gassose (gas di città, acetilene, metano o gas petroliferi ecc.) [...] con carbone grafitizzato o metallizzato.
I primi tipi di l. a filamento metallico, con filamento di tantalio, furono successivamente sostituiti da quelli con filamento di tungsteno, materiale con caratteristiche di emissione luminosa migliori di ...
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silicio Elemento chimico scoperto da J.J. Berzelius nel 1810, appartenente al 6° gruppo del sistema periodico degli elementi; simbolo Si, numero atomico 14, peso atomico 28,06; ne sono noti gli isotopi [...] purissimo, il s. che si forma dalla riduzione si deposita sulle pareti dei recipienti o su filamenti, per es., di tantalio o di tungsteno, tesi all’interno; si può anche operare la riduzione con zinco. Sempre per applicazioni elettroniche, si ...
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Chimico, nato il 20 agosto 1779 in Väversunda presso Linköping nella Östergötland (Svezia), dove suo padre, un pastore protestante, era supremus collega scholae. Rimasto ben presto orfano di padre (1783), [...] (1808) a Davy, e inoltre la litina (1817), il selenio (1817), il silicio (1824), lo zirconio (1824), il tantalio (1825), il torio e il vanadio (1830). Questa sua qualità, che si manifestava in maniera molteplice, la teoria elettrochimica che egli ...
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PLUTONIO
Eugenio Mariani
. Elemento chimico di numero atomico 94, di simbolo Pu, che fa parte degli elementi transuranici (v. transuranici, elementi, in questa App.) e del quale sono noti numerosi isotopi, [...] .
Il p. forma leghe e composti intermetallici con la maggior parte dei metalli; i metalli ad alto punto di fusione (tungsteno, tantalio, molibdeno, cromo, vanadio, ecc.) sono solubili nel p. allo stato fuso, ma insolubili, o quasi, allo stato solido. ...
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Col nome di elemento la chimica moderna designa quelle sostanze che non possono decomporsi in altre e che, invece, combinandosi tra loro, dànno origine a tutte le rimanenti. Precisando meglio, D. Mendeleev [...] nomi a una moda, come quelli derivanti dal Walhalla nordico (vanadio e torio) o da figure mitologiche (cadmio, tantalio, niobio) o da pianeti scoperti nella stessa epoca (cerio e uranio), per arrivare ai cosiddetti "elementi nazionalisti": scandio ...
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I metalli leggeri
Franco Bonollo
Gian Paolo Cammarota
L’appellativo leggero, riferito a un metallo o a una lega, è vincolato a un valore di densità ben inferiore rispetto a quello delle leghe ferrose [...] come lo stagno, e indurire così la matrice α, oppure elementi β-stabilizzanti in piccole quantità (molibdeno, vanadio, niobio, tantalo), che determinano nella matrice α frazioni di fase β non superiori al 2%: queste leghe (near α) presentano migliori ...
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METALLURGIA (XXIII, p. 47; App. II, 11, p. 300)
Felice DE CARLI
Paolo SPINEDI
Negli ultimi quindici anni la m. ha conseguito notevoli progressi in campo scientifico e tecnologico. Dal punto di vista [...] silicio, selenio, arsenico, l'idrogeno si combina e forma idruri. Con altri metalli come titanio, zirconio, torio, afnio, tantalio, cerio, ecc. forma pseudo idruri poco stabili. Il basso tenore di idrogeno ha molta importanza soprattutto nell'acciaio ...
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tantalio
tantàlio s. m. [lat. scient. Tantalium, der. del nome del mitico Tàntalo, lat. Tantălus; fu così denominato dal suo scopritore A. G. Ekeberg perché non si scioglie negli acidi ed è quindi paragonabile a Tantalo, condannato nell’oltretomba...
tantalato
s. m. [der. di tantalio]. – In chimica, nome generico dei sali dell’acido tantalico, esistenti in diverse serie che si diversificano per il diverso rapporto tra l’ossido del metallo e il pentossido di tantalio.