(gr. Τάνταλος) Protagonista di uno dei miti greci più diffusi, rappresentato spesso nell’arte classica con molte varianti e spiegazioni. Nella versione più comune del mito, T., figlio di Zeus e di Plutide (o Plutò), fu re di Lidia o di Frigia, padre di Pelope e di Niobe. Uccise Pelope per imbandirlo al banchetto degli dei, chiese vita uguale agli dei, rubò l’ambrosia e il nettare, rapì Ganimede e ...
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(gr. Πέλοψ) Mitico figlio di Tantalo, re di Lidia; capostipite della famiglia dei Pelopidi, a cui appartennero Agamennone e Menelao. P. fu ucciso, ancora fanciullo, dal padre che, per mettere alla prova [...] ; ma gli dei, scoperto il delitto, richiamarono in vita P. sostituendogli in avorio una spalla già mangiata da Demetra e maledissero Tantalo e i suoi discendenti.
In Elide, P. gareggiò nella corsa sul carro con il re Enomao, per sposarne la figlia ...
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(gr. Νιόβη) Mitica figlia del re lido Tantalo e sposa del tebano Anfione; poiché, fiera della sua numerosa prole, si vantava di essere superiore a Latona, i suoi figli furono uccisi da Apollo e Artemide, [...] figli della dea. Pur convertita in pietra dal dolore, non cessò di piangere. Il mito ebbe varie versioni, una delle quali distingueva una N. argiva, figlia di Foroneo e della ninfa Teledice, madre di Pelasgo.
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JARNÉS, Benjamín
Carmelo SAMONA'
Narratore e critico spagnolo, nato a Codo (Saragozza) nel 1888, morto a Madrid nel 1950. Dopo una intensa e feconda attività sia narrativa sia saggistica e critica (si [...] 1929), Locura y muerte de Nadie (1929), Escenas junto a la muerte (1934), Lo rojo y lo azul (1932), Libro de Esther (1935), Tántalo (1935), Eufrosina o la gracia (1948). Notevole anche il contributo critico su Bécquer: Doble agonía de Bécquer (1936). ...
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Ade
Massimo Di Marco
Il dio dei morti e l'aldilà degli antichi Greci
L'Ade non era, nella concezione classica, il luogo in cui i giusti ricevono il premio delle loro virtù e i malvagi sono condannati [...] a causa di colpe particolarmente gravi: Sisifo, costretto a spingere lungo un pendio un gran masso che ogni volta rotola all'indietro; Tantalo, che ha vicino a sé acqua e frutti in abbondanza ma è condannato a soffrire la fame e la sete in eterno ...
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Scrittore e giornalista italiano (Roma 1871 - Firenze 1946), figlio di Raffaele. Novelliere e romanziere fino al dopoguerra, critico d'arte, giornalista e saggista, i pregi più evidenti e maggiori dell'opera [...] . trovò la sua giusta misura e il suo tono con Cose viste (apparse per la prima volta sul Corriere della sera, con lo pseudonimo Tantalo, poi raccolte in sette tomi, 1923-39, e quindi, col suo nome, in un'ed. postuma in 2 voll., 1951), nelle quali si ...
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inferno
Maria Pia Ciccarese
Il luogo dell'eterna punizione dei malvagi
L'inferno, secondo il significato dell'aggettivo latino infernus ("che sta sotto", "inferiore"), è il luogo sotterraneo e tenebroso [...] altezze secondo i diversi peccati, mentre gli omicidi sono sprofondati nel sangue; ai golosi è applicato il supplizio di Tantalo, ai bestemmiatori è tagliata la lingua, i lussuriosi sono frustati sui genitali, gli amanti del lusso si ritrovano nudi ...
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tantalo
tàntalo s. m. [lat. scient. Tantalus, dal nome lat., Tantălus, del mitico Tàntalo, divenuto proverbiale per il supplizio a cui fu condannato nell’oltretomba (v. supplizio)]. – Nome comune di quattro specie di uccelli ciconiformi della...
tantalato
s. m. [der. di tantalio]. – In chimica, nome generico dei sali dell’acido tantalico, esistenti in diverse serie che si diversificano per il diverso rapporto tra l’ossido del metallo e il pentossido di tantalio.