VETRO (fr. verre; sp. vidrio; ted. Glas; ingl. glass)
Giorgio SANGIORGI
Filippo ROSSI
Arnaldo MAURI
Giovanni VACCA
Vetro, nel senso generico, è una materia anorganica, passata dalla fusione dei suoi [...] e la Boemia. Molto meno importante la produzione francese uscita dalle manifatture di Rouen e di Orléans, e nel tardobarocco e nel rococò da quelle della Normandia e della Piccardia; pregiate invece quella olandese che predilige l'incisione a punta ...
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STUDIO
Gastone ROSSI-DORIA
Musica. - Questa voce corrisponde non già a una forma (quale, p. es., la Sonata e il Rondò, ecc.) ma a un genere: il didattico. Vi potrebbe così trovar luogo qualsiasi pagina [...] , che si nota nella stessa figura delle pagine date per didattiche durante quel periodo che dal Rinascimento va al tardobarocco.
Dal Fundamentum organisandi di K. Paumann, dato fuori nel 1452 e largamente imitato nei lavori di A. Schlick, H ...
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LETTO (gr. κλίνη, lat. lectus; fr. lit; sp. lecho; ted. Bett; ingl. bed)
Renato BIASUTTI
Guido LIBERTINI
Mario TINTI
Etnologia. - Molti primitivi dormono sul suolo della capanna, benché raramente [...] XVIII la decocazione del letto accompagna il trapasso di tutta l'arte dalle forme ampollose e tronfie del tardoBarocco e dalla sua fastosità appariscente alla delicata femminea frivolezza del Rococò, esplicantesi attraverso a una reale lussuosità di ...
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SCATOLA (fr. boîte; sp. caja; ted. Schachtel; ingl. box)
Filippo Rossi
Arte. - Recipiente di forma per lo più prismatica o cilindrica, destinato a contenere oggetti o materie di vario genere, fornito [...] Oriente (Cina e Giappone), che ne annovera esempî fino dal sec. XIII: in Europa si diffusero specie in Francia nel tardoBarocco e nel Rococò; su modelli appunto dell'Asia orientale sono quelle di lacca monocroma o dipinta sul tipo dei mobili nella ...
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GALILEI, Alessandro
Giampiero Pucci
Architetto, nato a Firenze il 25 luglio 1691, morto a Roma il 21 dicembre 1736. In gioventù da alcuni signori inglesi fu condotto in Inghilterra dove rimase 7 anni. [...] 1730 fu chiamato da Clemente XII: essi bastano a dargli una personalità ben distinta e preminente fra gli architetti del tardobarocco.
La facciata della basilica di S. Giovanni in Laterano, il cui progetto venne scelto dal papa fra quelli presentati ...
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SERRA San Bruno (A. T., 27-28-29)
Giuseppe Isnardi
Comune e paese della provincia di Catanzaro in Calabria. Il centro sorge a 800 m. s. m. in un'ampia umida conca delle Serre, già bacino lacustre quaternario, [...] di età posteriore. Resti dei tesori artistici salvati nel 1783 si trovano in alcune chiese del paese dalle belle facciate di tardobarocco, opera di artisti locali della fine del secolo XVIII e del principio del XIX. Nella chiesa dell'Addolorata si ...
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RINALDI, Antonio
Maria Gibellino Krasceninnicova
Architetto, nato nel 1709, morto a Roma il 10 febbraio 1794. Chiamato in Russia (1752) dal favorito di Elisabetta, il principe Razumovsk) j, gli costruì [...] S. Isacco a Pietroburgo, poi sostituita da un'altra costruzione: se ne conservano il modello e il progetto, improntati al tardobarocco. Tra il 1762-1782 il R. costruì la bellissima cattedrale di Jamburg.
Nelle sue opere, A. R., pur conservando gli ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Tecnica (2013)
L’architettura barocca e le nuove sfide del costruire
Gianfranco Gritella
Nascita, sviluppo e caratteristiche dell’architettura barocca
L’età del Barocco è caratterizzata da un mutamento profondo dell’estetica [...] europea, capitanati da Jacques-Ange Gabriel (1698-1782), autore di edifici simbolo dell’ultima stagione del tardoBarocco francese – un Barocco che è ancora cadenzato e controllato da un classicismo derivato dalle regole dell’Académie d’architecture ...
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PIAMONTINI, Giuseppe
Dimitrios Zikos
– Nacque il 3 gennaio 1663 nella parrocchia di S. Michele Visdomini a Firenze, figlio del legnaiolo Andrea di Domenico e di Caterina Angiola Farsi (Bellesi, 1991, [...] , pp. 3-21; J.D. Draper, Piamontini's Amore in braccio a Venere, ibid., 6, pp. 44 s.; Gli ultimi Medici. Il tardobarocco a Firenze (catal., Detroit - Firenze), a cura di K. Lankheit - J. Montagu, Firenze 1974, pp. 26-32, 90-95; F. Borroni Salvadori ...
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COLONNA
Oscar Mischiati
Famiglia di organari e musicisti attivi a Venezia e a Bologna dalla seconda metà del XVI sec. agl'inizi del XVIII.
E capostipite fu Vincenzo, nato da Domenico a Venezia nel 1542 [...] ; non tuttavia "alla Palestrina", ma nell'accezione animatamente "figurata" e ritmicamente spigliata ed esuberante tipica del tardobarocco. Di livello virtuosistico è quindi la scrittura delle voci, in particolare nelle sezioni solistiche, per l ...
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barocco2
baròcco2 s. m. e agg. [prob. incrocio del fr. baroque (dal port. barroco «perla scaramazza») e di baroco, nome scolastico d’un tipo di sillogismo] (pl. m. -chi). – 1. a. Termine che, usato dapprima (fin dal sec. 16°) per significare...
barocchetto
barocchétto s. m. [dim. di barocco2]. – Stile architettonico del tardo barocco, con forme caratterizzate da una certa leggerezza preludente al rococò; ne sono un esempio alcune architetture del primo Settecento romano.