TAGLIOLINI, Filippo
Maria Rosaria Nappi
Modellatore e scultore, nacque il 29 dicembre 1745 da Nunzio e da Maria Toccafondi a Fogliano di Cascia (Perugia), ma visse quasi sempre a Roma, dove la la famiglia [...] , p. 140, n. 26). Tagliolini, formatosi come modellatore ad ampio raggio nel fertile ma affollato ambiente del tardo-barocco romano, giunse a Venezia forse richiamato dalle opportunità della nascente fabbrica di Cozzi, dove si specializzò nel settore ...
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DEL MORO, Lorenzo
Giovanni Leoncini
Nacque a Firenze, nel "popolo" di S. Felice in Piazza, il 16 dic. 1677 da Carlo di Giovanni e da Lucrezia di Alessandro Pesciuoli (Firenze, Opera di S. Maria del [...] Institutes in Florenz, XVIII (1974), 1, pp. 37, 39, 105; Gli ultimi Medici. Il tardobarocco a Firenze, 1670-1743 (catal.), Firenze 1974, p. 410;M. Mosco, Itinerari di Firenze barocca, Firenze 1974, pp. 52, 70, 99 s., 116, 119, 121; S.Meloni Trkulja ...
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MORIGIA, Camillo
Davide Righini
MORIGIA (Morigi), Camillo. – Ultimo discendente della famiglia Morigi o Morigia, nacque a Ravenna il 4 settembre 1743 dal conte Giovan Battista e da Laura Monaldini, [...] di S. Maria in Porto a Ravenna (1775-83). Revisione di un precedente progetto, la fronte mostra schemi del tardobarocco romano reinterpretati secondo criteri di ascendenza classica, volti a ridurre la ricca decorazione in favore di una maggiore ...
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DE SANCTIS, Francesco
Nina A. Mallory
Nato a Roma il 19 nov. 1679 da Pietro Paolo ed Elena Arpini (Settimi, 1989, p. 113), registrato come architetto negli Stati d'anime della parrocchia di S. Lorenzo [...] correnti architettoniche coesistenti a Roma nella prima metà del diciottesimo secolo: il più delicato barocchetto e il tardobarocco monumentale.
Sempre per l'ospizio della Trinità dei Pellegrini, nello stesso periodo (1723-24), il D. progettò ...
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BADIA, Carlo Agostino
Alberto Pironti
Nacque probabilmente a Venezia nel 1671 o 1672 ed iniziò presto l'attività musicale. Non si hanno notizie precise sui suoi studi, ma si sa che nel 1692 apparvero [...] e i Bononcini, a quel gruppo di artisti che spianarono la via in senso progressivo agli ultimi rappresentanti del tardobarocco viennese, Fux, Caldara e F. Conti. Ciò che Köchel giudica antiquato si deve piuttosto considerare un presentimento del ...
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SORATINI, Paolo
Davide Righini
(in religione Giuseppe Antonio). – Nacque il 12 ottobre 1682 a Lonato, nel Bresciano, da Giuseppe e da Lucia Giuliani (Gandini, 2004, pp. 281 s.).
Formatosi alla pratica [...] da colonne e ornata da statue sia per la distribuzione interna a croce latina, mentre alla libertà compositiva del tardobarocco tedesco rinviano la movimentata facciata absidale e la ricca sacrestia. Di Soratini è anche la maestosa cupola, in cui ...
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BONSIGNORE, Ferdinando
Nino Carboneri
Nacque a Torino il 10 giugno 1760 da Domenico e da Margherita Gallino: il padre, oriundo di Nervi, nel 1773 ricevette la naturalizzazione sarda. Allievo nel 1782 [...] , cimentandosi, in pieno neoclassicismo, con un'impresa che era stata affrontata con varia fortuna da numerosi architetti del tardobarocco. Ma l'opera architettonica di maggiore importanza è la chiesa della Gran Madre di Dio a Torino, decretata ...
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CAMPORESE, Pietro, il Vecchio
Manfred F. Fischer
Nato a Roma il 20 ott. 1726, padre di Giulio e di Giuseppe, è il primo membro noto di una famiglia di architetti, attiva in Roma nei secc. XVIII e XIX, [...] (Roma 1772-76).
Il C. morì a Roma nel 1781.
L'architettura del C. è ancora volta ai modelli del tardobarocco romano, sia pur mescolati con forme che soprattutto il Vanvitelli adottava nelle sue opere romane: essa è esemplare della tendenza eclettica ...
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sonata In musica, composizione strumentale, variamente modificatasi nel corso dei secoli, articolata in uno o più movimenti a carattere contrastante.
Il termine s. comparve nel Cinquecento a indicare un [...] musicisti quali F. Couperin in Francia, G.P. Telemann, G.F. Händel e J.S. Bach in Germania, H. Purcell in Inghilterra. Nel tardobarocco la s. si modificò riducendosi talvolta a un solo movimento e a un solo strumento, come nelle s. per tastiera di D ...
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Pittore (Camerano 1625 - Roma 1713). Allievo di A. Sacchi; si formò studiando soprattutto le opere di Raffaello e dei Carracci. In stretto contatto con G. P. Bellori, che talvolta ne ispirò le composizioni, [...] con la Natività (Roma, S. Giuseppe dei Falegnami) che attesta la sua adesione alla tendenza classicheggiante del tardobarocco romano. Protetto da Alessandro VII, lavorò prevalentemente a Roma dipingendo, con eleganza formale, grandi quadri d'altare ...
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barocco2
baròcco2 s. m. e agg. [prob. incrocio del fr. baroque (dal port. barroco «perla scaramazza») e di baroco, nome scolastico d’un tipo di sillogismo] (pl. m. -chi). – 1. a. Termine che, usato dapprima (fin dal sec. 16°) per significare...
barocchetto
barocchétto s. m. [dim. di barocco2]. – Stile architettonico del tardo barocco, con forme caratterizzate da una certa leggerezza preludente al rococò; ne sono un esempio alcune architetture del primo Settecento romano.