BACCIARELLI, Marcello
Stefan Kozayiewicz
Nacque a Roma il 16 febbr. 1731, da Filippo e Ortensia Capazzi. Studiò pittura con Marco Benefial. Nel 1750 (o 1753 ?) fu chiamato a Dresda dal direttore della [...] , padre del re, 1758, smarrito) risentono del gusto dell'ambiente di Dresda della metà del secolo, dove prevaleva il tipo tardobarocco di ritratto di parata ispirato ai modelli francesi. Durante il regno di Stanislao Augusto il B. fu il ritrattista ...
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BRACCI, Pietro
Hugh Honour
Figlio dell'intagliatore Bartolomeo Cesare (1652-1739) e di Anna Francesca Lorenzoni, nacque a Roma il 16 giugno 1700. La tradizione vuole che prima di praticare la scultura [...] all'Accademia, rivela che sotto l'influsso di Chiari e di Rusconi il B. si era già formato con quell'elegante stile tardobarocco - quasi rococò - che doveva essergli particolare per tutta la sua carriera di scultore.
Sempre nel 1725 il B. cominciò a ...
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CORNACCHINI, Agostino
Robert Engass
Figlio di Ludovico e di Lucia Niccolai, nacque a Pescia il 26 ag. 1686 (Faccioli, 1968), ma già quando aveva undici anni si trasferì a Firenze con la famiglia.
Nel [...] di Clemente XI, un progetto che non fu mai eseguito. Anche se di qualità ineguale, l'opera del C. fu importante per il tardoBarocco romano.
Fonti e Bibl.: Firenze, Biblioteca nazionale, ms. Pal. E.B.9.5.: Vite di pittori [1719-1741], IV, c. 2053 ...
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DE SANCTIS, Giuseppe
Rossella Leone
Figlio di Cesare, appassionato di arte e di teatro, e di Caterina, nacque a Napoli il 21 giugno 1858. Giuseppe Verdi, con il quale il padre era in rapporti di amicizia, [...] della volta del salone centrale, raffigurando Iltrionfo della civiltà del Mezzogiorno, secondo i codici allegorici e costruttivi del tardobarocco napoletano (Tesorone, 1913, pp. 63 s., 76).
Molte delle opere che il D. espose a partire dal 1901 ...
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DEL MORO, Lorenzo
Giovanni Leoncini
Nacque a Firenze, nel "popolo" di S. Felice in Piazza, il 16 dic. 1677 da Carlo di Giovanni e da Lucrezia di Alessandro Pesciuoli (Firenze, Opera di S. Maria del [...] Institutes in Florenz, XVIII (1974), 1, pp. 37, 39, 105; Gli ultimi Medici. Il tardobarocco a Firenze, 1670-1743 (catal.), Firenze 1974, p. 410;M. Mosco, Itinerari di Firenze barocca, Firenze 1974, pp. 52, 70, 99 s., 116, 119, 121; S.Meloni Trkulja ...
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DE SANCTIS, Francesco
Nina A. Mallory
Nato a Roma il 19 nov. 1679 da Pietro Paolo ed Elena Arpini (Settimi, 1989, p. 113), registrato come architetto negli Stati d'anime della parrocchia di S. Lorenzo [...] correnti architettoniche coesistenti a Roma nella prima metà del diciottesimo secolo: il più delicato barocchetto e il tardobarocco monumentale.
Sempre per l'ospizio della Trinità dei Pellegrini, nello stesso periodo (1723-24), il D. progettò ...
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BONSIGNORE, Ferdinando
Nino Carboneri
Nacque a Torino il 10 giugno 1760 da Domenico e da Margherita Gallino: il padre, oriundo di Nervi, nel 1773 ricevette la naturalizzazione sarda. Allievo nel 1782 [...] , cimentandosi, in pieno neoclassicismo, con un'impresa che era stata affrontata con varia fortuna da numerosi architetti del tardobarocco. Ma l'opera architettonica di maggiore importanza è la chiesa della Gran Madre di Dio a Torino, decretata ...
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CAMPORESE, Pietro, il Vecchio
Manfred F. Fischer
Nato a Roma il 20 ott. 1726, padre di Giulio e di Giuseppe, è il primo membro noto di una famiglia di architetti, attiva in Roma nei secc. XVIII e XIX, [...] (Roma 1772-76).
Il C. morì a Roma nel 1781.
L'architettura del C. è ancora volta ai modelli del tardobarocco romano, sia pur mescolati con forme che soprattutto il Vanvitelli adottava nelle sue opere romane: essa è esemplare della tendenza eclettica ...
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Pittore (Camerano 1625 - Roma 1713). Allievo di A. Sacchi; si formò studiando soprattutto le opere di Raffaello e dei Carracci. In stretto contatto con G. P. Bellori, che talvolta ne ispirò le composizioni, [...] con la Natività (Roma, S. Giuseppe dei Falegnami) che attesta la sua adesione alla tendenza classicheggiante del tardobarocco romano. Protetto da Alessandro VII, lavorò prevalentemente a Roma dipingendo, con eleganza formale, grandi quadri d'altare ...
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Architetto (Torino 1702 - ivi 1770). Tra i più originali architetti del tardobarocco ed esponente di primo piano dell'architettura piemontese, realizzò, secondo criteri di leggerezza di gusto rococò, [...] OPERE
Allievo di F. Iuvara, fu a Roma (1731-33), dove divenne membro dell'Accademia di San Luca. Qui studiò l'architettura barocca e soprattutto borrominiana, ed ebbe modo di copiare i volumi di disegni di C. Fontana di proprietà del card. A. Albani ...
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barocco2
baròcco2 s. m. e agg. [prob. incrocio del fr. baroque (dal port. barroco «perla scaramazza») e di baroco, nome scolastico d’un tipo di sillogismo] (pl. m. -chi). – 1. a. Termine che, usato dapprima (fin dal sec. 16°) per significare...
barocchetto
barocchétto s. m. [dim. di barocco2]. – Stile architettonico del tardo barocco, con forme caratterizzate da una certa leggerezza preludente al rococò; ne sono un esempio alcune architetture del primo Settecento romano.