CORNACCHINI, Agostino
Robert Engass
Figlio di Ludovico e di Lucia Niccolai, nacque a Pescia il 26 ag. 1686 (Faccioli, 1968), ma già quando aveva undici anni si trasferì a Firenze con la famiglia.
Nel [...] di Clemente XI, un progetto che non fu mai eseguito. Anche se di qualità ineguale, l'opera del C. fu importante per il tardoBarocco romano.
Fonti e Bibl.: Firenze, Biblioteca nazionale, ms. Pal. E.B.9.5.: Vite di pittori [1719-1741], IV, c. 2053 ...
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DE SANCTIS, Giuseppe
Rossella Leone
Figlio di Cesare, appassionato di arte e di teatro, e di Caterina, nacque a Napoli il 21 giugno 1858. Giuseppe Verdi, con il quale il padre era in rapporti di amicizia, [...] della volta del salone centrale, raffigurando Iltrionfo della civiltà del Mezzogiorno, secondo i codici allegorici e costruttivi del tardobarocco napoletano (Tesorone, 1913, pp. 63 s., 76).
Molte delle opere che il D. espose a partire dal 1901 ...
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BONONCINI (Buononcini), Antonio Maria (erratamente Marco Antonio)
Carlo Frajese
Nacque a Modena il 18 giugno 1677 da Giovanni Maria e da Anna Maria Prezii. Rimasto orfano di madre pochi giorni dopo [...] a far scomparire col tempo - anche se ingiustamente - il suo nome dalla pratica viva delle esecuzioni. Buon operista del tardobarocco, ma già abituato "ad aggiungere al basso cifrato lo sviluppo completo delle parti d'archi" (Roncaglia, 1935, p. 230 ...
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BONONCINI (Buononcini), Giovanni Maria (Gianmaria)
Carlo Frajese
Nacque a Montecorone (Modena) da Lucio e da Lucia (il cognome da nubile è sconosciuto) il 22 (0 23) sett. 1642: fu battezzato, infatti, [...] francese verso quella italiana i suggerimenti e le correnti che tanta importanza ebbero e nell'evoluzione del tardobarocco rappresentato specialmente da Corelli, e per la genesi del Concerto grosso" (Schenk, p. 27).
Caratteristica essenziale dell ...
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DEL MORO, Lorenzo
Giovanni Leoncini
Nacque a Firenze, nel "popolo" di S. Felice in Piazza, il 16 dic. 1677 da Carlo di Giovanni e da Lucrezia di Alessandro Pesciuoli (Firenze, Opera di S. Maria del [...] Institutes in Florenz, XVIII (1974), 1, pp. 37, 39, 105; Gli ultimi Medici. Il tardobarocco a Firenze, 1670-1743 (catal.), Firenze 1974, p. 410;M. Mosco, Itinerari di Firenze barocca, Firenze 1974, pp. 52, 70, 99 s., 116, 119, 121; S.Meloni Trkulja ...
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DE SANCTIS, Francesco
Nina A. Mallory
Nato a Roma il 19 nov. 1679 da Pietro Paolo ed Elena Arpini (Settimi, 1989, p. 113), registrato come architetto negli Stati d'anime della parrocchia di S. Lorenzo [...] correnti architettoniche coesistenti a Roma nella prima metà del diciottesimo secolo: il più delicato barocchetto e il tardobarocco monumentale.
Sempre per l'ospizio della Trinità dei Pellegrini, nello stesso periodo (1723-24), il D. progettò ...
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BADIA, Carlo Agostino
Alberto Pironti
Nacque probabilmente a Venezia nel 1671 o 1672 ed iniziò presto l'attività musicale. Non si hanno notizie precise sui suoi studi, ma si sa che nel 1692 apparvero [...] e i Bononcini, a quel gruppo di artisti che spianarono la via in senso progressivo agli ultimi rappresentanti del tardobarocco viennese, Fux, Caldara e F. Conti. Ciò che Köchel giudica antiquato si deve piuttosto considerare un presentimento del ...
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BONSIGNORE, Ferdinando
Nino Carboneri
Nacque a Torino il 10 giugno 1760 da Domenico e da Margherita Gallino: il padre, oriundo di Nervi, nel 1773 ricevette la naturalizzazione sarda. Allievo nel 1782 [...] , cimentandosi, in pieno neoclassicismo, con un'impresa che era stata affrontata con varia fortuna da numerosi architetti del tardobarocco. Ma l'opera architettonica di maggiore importanza è la chiesa della Gran Madre di Dio a Torino, decretata ...
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CAMPORESE, Pietro, il Vecchio
Manfred F. Fischer
Nato a Roma il 20 ott. 1726, padre di Giulio e di Giuseppe, è il primo membro noto di una famiglia di architetti, attiva in Roma nei secc. XVIII e XIX, [...] (Roma 1772-76).
Il C. morì a Roma nel 1781.
L'architettura del C. è ancora volta ai modelli del tardobarocco romano, sia pur mescolati con forme che soprattutto il Vanvitelli adottava nelle sue opere romane: essa è esemplare della tendenza eclettica ...
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Pittore (Camerano 1625 - Roma 1713). Allievo di A. Sacchi; si formò studiando soprattutto le opere di Raffaello e dei Carracci. In stretto contatto con G. P. Bellori, che talvolta ne ispirò le composizioni, [...] con la Natività (Roma, S. Giuseppe dei Falegnami) che attesta la sua adesione alla tendenza classicheggiante del tardobarocco romano. Protetto da Alessandro VII, lavorò prevalentemente a Roma dipingendo, con eleganza formale, grandi quadri d'altare ...
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barocco2
baròcco2 s. m. e agg. [prob. incrocio del fr. baroque (dal port. barroco «perla scaramazza») e di baroco, nome scolastico d’un tipo di sillogismo] (pl. m. -chi). – 1. a. Termine che, usato dapprima (fin dal sec. 16°) per significare...
barocchetto
barocchétto s. m. [dim. di barocco2]. – Stile architettonico del tardo barocco, con forme caratterizzate da una certa leggerezza preludente al rococò; ne sono un esempio alcune architetture del primo Settecento romano.