COLONNA
Oscar Mischiati
Famiglia di organari e musicisti attivi a Venezia e a Bologna dalla seconda metà del XVI sec. agl'inizi del XVIII.
E capostipite fu Vincenzo, nato da Domenico a Venezia nel 1542 [...] ; non tuttavia "alla Palestrina", ma nell'accezione animatamente "figurata" e ritmicamente spigliata ed esuberante tipica del tardobarocco. Di livello virtuosistico è quindi la scrittura delle voci, in particolare nelle sezioni solistiche, per l ...
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GIOSAFATTI
Giuseppe Bonaccorso
. Famiglia di architetti, scultori e lapicidi attivi ad Ascoli Piceno, alla cui capillare attività edilizia si deve l'attuale facies barocca della città, consolidatasi [...] riprende nell'articolazione delle colonne, nel timpano spezzato, nella mensa dal profilo mistilineo le migliori realizzazione del tardobarocco romano (si guardi alle opere di Nicola Michetti e Ludovico Rusconi Sassi e in parte di Tiberio Calcagni ...
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CAFÀ (Caffà, Gafar, Cofà; a Malta chiamato solitamente Gafà), Melchiorre
Rudolf Preimesberger
Figlio di Marco e fratello minore di Lorenzo (1630-1710, importante architetto maltese), nacque secondo [...] mutamento di stile e di gusto verificatosi nel terzo venticinquennio del sec. XVII e caratterizza quindi l'inizio del tardobarocco.
Secondo il Pascoli, il C. era soprattutto abile nello sbozzare, mentre non era padrone della tecnica, più lenta ...
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GANDOLFI, Gaetano
Donatella Biagi Maino
Nacque a San Matteo della Decima (San Giovanni in Persiceto, presso Bologna) il 30 ag. 1734 da Giuseppe Antonio e Francesca Maria Baldoni; adolescente, poté raggiungere [...] corrisponde il mutare del tono della tavolozza, giocata su colori fondamentali che le luci non più svaporanti del tardobarocco ma ormai terse colpiscono secondo un sentire fortemente venato di classicità. È così anche nella più celebre operazione ...
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GINORI
Maria Letizia Casanova
Famiglia toscana, attestata a Firenze dalla metà del XIII secolo, che, a partire dal 1737, grazie alla fondazione della manifattura di porcellana installata da Carlo (1702-1757: [...] di questo tipo di produzione; nel decennio 1740-50 egli acquistò terrecotte, forme e cere delle opere più significativa del tardobarocco toscano per riprodurle in porcellana. Possono citarsi, tra le altre, un Ratto di Proserpina e un Prometeo da G.B ...
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MAGNASCO, Alessandro
Fausta Franchini Guelfi
Nacque a Genova il 4 febbr. 1667 da Livia Caterina Musso e dal pittore Stefano, allievo di Valerio Castello, e fu battezzato nella chiesa parrocchiale di [...] e in Liguria dal Seicento al primo Novecento, Genova 1971, pp. 361-386; M. Chiarini, in Gli ultimi Medici. Il tardobarocco a Firenze 1670-1743 (catal.), Firenze 1974, pp. 276, 292; Id., Antonio Francesco Peruzzini, in Paragone, XXVI (1975), 307, pp ...
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DELLA VALLE, Filippo
Vernon Hyde Minor
Figlio di Francesco, nacque a Firenze il 26 dic. 1698. Notizie sul suo apprendistato e sulla sua carriera di scultore sono contenute nelle biografie di Francesco [...] cappella Corsini nella basilica Lateranense (1731-1799), in Carmelus, XXI (1974), pp. 301, 307 s.; Gli ultimi Medici. Il tardobarocco a Firenze, 1670-1743 (catal.), Firenze-Detroit 1974, nn. 100 s.; S. Susinno, I ritratti degli accademici, in L'Acc ...
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CIPRIANI, Sebastiano
Helmutt Hager
Nato a Siena il 1660 circa, si stabilì, non si sa in quale anno, a Roma, dove ebbe a maestro G. B. Contini (Pecchiai, 1952, p. 159) e subì gli influssi di C. Fontana. [...] note (parecchie sono ancora da scoprire, probabilmente) il C. appare come personalità caratteristica del tardobarocco romano; conservatore piuttosto che innovatore, produceva opere dignitose e rispettabili. Sostenitore della corrente berniniana ...
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DE PIETRI (Del Pedro, De Pitri, Pietri, Pitri), Pietro Antonio
Paolo Bellini
Nacque a Cadarese, frazione di Premia nella Valle Antigorio, oggi provincia di Novara, ma anticamente appartenente allo Stato [...] una svolta decisiva, a seguito dell'incontro con Carlo Maratti, a quel tempo già riconosciuto e celebrato maestro del tardobarocco romano. Il Maratti apprezzò nel giovane D. soprattutto la bravura nell'eseguire copie e, ritenutolo utile per la sua ...
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GABBIANI, Anton Domenico
Alessandro Serafini
Figlio di Giovanni e Maria Simi, nacque a Firenze il 13 febbr. 1652. Secondo il racconto delle fonti (la biografia di F.S. Baldinucci [1725-30] e quella [...] 3, 8, 27 s., 32, 39 s., 43, 47, 51, 70, 87 s., 99, 116, 151; G. Ewald, in Gli ultimi Medici. Il tardobarocco a Firenze 1670-1743 (catal.), Firenze 1974, pp. 238-247; Itinerario dei disegni ital. della Biblioteca naz. di Madrid, Madrid 1974, p. 90; S ...
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barocco2
baròcco2 s. m. e agg. [prob. incrocio del fr. baroque (dal port. barroco «perla scaramazza») e di baroco, nome scolastico d’un tipo di sillogismo] (pl. m. -chi). – 1. a. Termine che, usato dapprima (fin dal sec. 16°) per significare...
barocchetto
barocchétto s. m. [dim. di barocco2]. – Stile architettonico del tardo barocco, con forme caratterizzate da una certa leggerezza preludente al rococò; ne sono un esempio alcune architetture del primo Settecento romano.