BAGUTTI (Baguti), Pietro Martire
Rossana Bossaglia
Scultore ornatista, fu attivo a Bologna fra il 1753 e il 1782, come si può desumere dalle notizie contenute nelle guide settecentesche, che fino al [...] delle parti figurate. Si tratta di stucchi abbastanza banali, ma non volgari, in linea con il gusto del tardobarocco bolognese, che adottava i temi obbligati dei timpani spezzati, delle conchiglie, delle volute spiraliche e così via, elaborandoli ...
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Architetto e storico italiano dell'architettura (Roma 1928 - ivi 2009). Prof. ordinario dal 1970 al 2003 (poi emerito) presso la facoltà di architettura dell'univ. La Sapienza di Roma. Accademico di S. [...] affrontato argomenti che riguardano i problemi architettonici dal tardo Medioevo e dal primo Umanesimo all'età M. Tafuri, R. Bonelli, 1978); Borromini, manierismo spaziale oltre il barocco (1978); S. Maria delle Grazie a Milano (in collab. con altri ...
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Pittore (Genova 1639 - Roma 1709). Dal 1660 circa lavorò a Roma; grandemente influenzato da G. L. Bernini, che lo protesse, quasi ne divenne l'interprete in pittura, con una genialità e un virtuosismo [...] la grande decorazione tali da farne una delle figure più rappresentative del barocco non solo romano. Dopo le quattro Allegorie (1668), dei peducci del Gesù (1672-83), che, con il più tardo Trionfo dei Francescani sul soffitto dei SS. Apostoli (1707 ...
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Pittore (Siegen, Vestfalia, 1577 - Anversa 1640). Nato in Germania, dopo la morte del padre (1587), si trasferì con la famiglia ad Anversa (1589), dove frequentò prima la bottega del pittore di paesaggi [...] opere in cui, accanto a reminiscenze dell'arte fiamminga tardo manierista, si mescolano una serie di citazioni italiane (in dei panneggi, tutti elementi che diverranno tipici del barocco romano. Nel 1606 aveva momentaneamente interrotto il soggiorno ...
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Pittore (Les Andelys, Normandia, 1594 - Roma 1665), tra i massimi esponenti del classicismo barocco. Allievo del pittore manierista Q. Varin (1611), nel 1612 si trasferì a Parigi dove, dopo un [...] , New York, The Metropolitan Museum) l'umanità ormai non è più nulla e lo stesso gigante sembra sopraffatto dalle querce che lo circondano. Le Quattro stagioni (1660-64, Louvre) sono una sintesi altissima e commovente dello stile tardo di Poussin. ...
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Architetto (Capolago 1556 - Roma 1629). Fu una delle maggiori figure del periodo di transizione tra l'architettura del tardo Rinascimento e quella del periodo barocco. Attivo a Roma, architetto di Paolo [...] V, realizzò numerose opere, tra cui il completamento della basilica di S. Pietro.
Vita
Nipote di D. Fontana, venuto a Roma, fu suo allievo e collaboratore. Dopo aver lavorato come stuccatore e decoratore ...
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Giureconsulto (Milano o Alzate Brianza 1492 - Pavia 1550); studiò diritto a Pavia e a Bologna, e si addottorò nel 1516 a Ferrara; avvocato a Milano, prof. di diritto civile ad Avignone (1518-1522, 1527-1529), [...] , primo e famoso repertorio illustrato di immagini allegoriche, che ebbe grande importanza per l'iconografia del tardo manierismo e del barocco (1a ediz. 1531; numerose edizioni successive, arricchite di nuovi emblemi), e Annotationes a Tacito. ...
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Poeta polacco in lingua latina (Sarbiewo, Płock, 1595 - Varsavia 1640). Gesuita dal 1612, a Roma, dove studiò teologia (1622-25), acquistò il favore di Urbano VIII. Insegnò poi nell'Accademia di Vilnius. [...] al sec. 20º (De perfecta poesi, 1954; De acuto et arguto, 1958; ecc.), ebbero circolazione nei collegi gesuitici dell'Europa orientale, contribuendo all'introduzione del nuovo gusto barocco presso i poeti polacchi, bielorussi, ucraini e russi del ...
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Scultore (Berlino 1831 - ivi 1911), figlio di Karl il Vecchio. Allievo dell'Accademia di Berlino, soggiornò a Roma (1856-58), ove conobbe A. Böcklin, Fr. Lenbach e A. Feuerbach, che lo avviarono allo studio [...] dell'arte del tardo Rinascimento e del Barocco. Tornato in Germania, divenne il capo del movimento neobarocco tedesco, che ebbe gran seguito sulla fine del secolo. Opere, a Berlino: fontana di Nettuno (1901), monumenti a Schiller (1871), a Guglielmo ...
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Architetto (Firenze 1691 - ivi 1741), esponente significativo del primo Settecento fiorentino. Nella sua opera principale, la facciata sinistra della chiesa di San Firenze (1715), come in altre quali il [...] (1736), la collegiata di Empoli (1738), si afferma una particolare interpretazione toscana del barocco, intimamente connessa all'architettura del tardo Cinquecento. Importanti le sue opere a stampa: Studio d'architettura civile delle fabbriche più ...
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barocco2
baròcco2 s. m. e agg. [prob. incrocio del fr. baroque (dal port. barroco «perla scaramazza») e di baroco, nome scolastico d’un tipo di sillogismo] (pl. m. -chi). – 1. a. Termine che, usato dapprima (fin dal sec. 16°) per significare...
barocchetto
barocchétto s. m. [dim. di barocco2]. – Stile architettonico del tardo barocco, con forme caratterizzate da una certa leggerezza preludente al rococò; ne sono un esempio alcune architetture del primo Settecento romano.