targūm Parola aramaica, poi entrata anche nell’ebraico post-biblico, che significa «traduzione» e con la quale si designano alcune versioni della Bibbia in lingua aramaica giudaica. Si ignora quando furono [...] eseguite: si cominciò a sentirne il bisogno nel periodo posteriore all’esilio, quando cioè l’ebraico fu sostituito dall’aramaico come lingua parlata in Palestina; all’epoca dei Maccabei erano già fissate, ...
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Autore, secondo una tradizione accolta nel Talmūd babilonese, del Targūm dei libri profetici della Bibbia (Targūm Yōnātān). Sarebbe stato un discepolo di Hillēl, e avrebbe compiuto la sua opera in base [...] all'insegnamento degli ultimi profeti ...
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Presunto autore di uno dei più diffusi targūmīm al Pentateuco. Le notizie su di lui sono in realtà una ripetizione di quelle relative ad Aquila Pontico e anche il nome non è probabilmente che una deformazione [...] di quest'ultimo. Il targūm di O. è una traduzione molto letterale; tuttavia esso si distacca dall'originale quando questo usa espressioni antropomorfiche, che O. attenua, nonché per l'inserzione di alcune aggiunte di carattere halakico o haggadico. ...
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(VI, p. 879; App. II, 1, p. 395; III, 1, p. 231; IV, 1, p. 260; V, 1, p. 352)
Vecchio Testamento
di J. Alberto Soggin
Critica del testo
Nel campo della critica testuale le novità da segnalare fino agli [...] bibliche; e un ulteriore impulso gli ha dato il ritrovamento e la pubblicazione da parte di A. Díez Macho del Targum Neophyti (1968-78). Le indagini sui testi del corpus paolino si sono aperte ampiamente all'analisi secondo metodologie interpretative ...
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BIBBIA
C. Bertelli
Il termine che designa comunemente questa collezione di libri ritenuti sacri dagli Ebrei e dai cristiani deriva dal sostantivo femminile latino biblia coniato, a sua volta, sul plurale [...] ; 2) i Targūmīn, parafrasi della B. in vari dialetti aramaici per uso delle sinagoghe. Si ricordano il Targūm babilonese, o "di Onqělōs" e il Targūm di Gerusalemme. Ma anche se la loro origine è molto antica, i manoscritti che ci sono pervenuti sono ...
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Pietro, santo
Prosper Grech
La fonte principale della vita di P. è il Nuovo Testamento; questo però deve essere integrato da fonti patristiche e da testimonianze archeologiche. Nel Nuovo Testamento [...] veniva letta la Bibbia in lingua ebraica, il testo letto veniva subito tradotto da un metarguman in lingua aramaica (targum). Questo interprete qualche volta aggiungeva ad un testo certe inserzioni per chiarire meglio a sua discrezione il significato ...
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GIUSTINIANI, Agostino
Aurelio Cevolotto
Nacque nel 1470 a Genova da Paolo Giustiniani Banca e Bartolomea Giustiniani Longo, e venne battezzato con il nome di Pantaleone. Già il nonno paterno, Andreolo, [...] s. Girolamo, inclusa, poi, nella Vulgata), il testo greco (che corrisponde sostanzialmente a quello dei Settanta), quello arabo, il Targum aramaico, la traduzione latina di quest'ultimo e, infine, gli scolii di commento.
Sia a livello testuale, come ...
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FELICE da Prato
Rosalba Zangari
Nato, presumibilmente a Prato, intorno al 1460, da famiglia ebraica, si convertì al cristianesimo ed entrò nell'Ordine degli agostiniani.
La circostanza che si firmasse, [...] di grande formato. Oltre a costituire un caposaldo dell'editoria perché è la prima edizione a stampa di una Bibbia ebraica con Targūm, essa offre la testimonianza della dottrina di F. e del carattere innovativo del suo impegno di curatore. L'opera è ...
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EGIDIO da Viterbo
Germana Ernst
Simona Foà
EGIDIO da Viterbo. – Nacque a Viterbo tra l'estate e l'autunno del 1469 da Lorenzo Antonini e Maria Del Testa. Il nome di famiglia non era pertanto Canisio, [...] . Uno dei più importanti manoscritti della biblioteca di E., ora conservato alla Vaticana, è la sola copia conosciuta del Targum di Gerusalemme, che, fatto trascrivere nel 1504, ha suscitato la più viva emozione fra gli studiosi biblici quando è ...
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