Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La nascita degli dei e l'ordine del mondo
Gabriella Pironti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’origine dell’universo e la theogonia, [...]
La cosmogonia degli uccelli
Uccelli, vv. 693-703 In principio era il Caos, la Notte e l’Erebo nero, e il vasto Tartaro: non c’era terra, né aria, né cielo. Nel seno infinito dell’Erebo la Notte dalle nere ali generò dapprima un uovo infecondo ...
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Kachovka Città dell’Ucraina (34.749 ab., stima 2022), ubicata lungo le rive meridionali del fiume Dnepr, nel settore sud del Paese, nel distretto omonimo appartenente alla oblast' di Cherson, dal cui omonimo [...] dista circa 50 km. Edificato nel 1791 dopo l’annessione della Crimea all’impero russo nel luogo in cui nel 1492 il tartaro Mengli Girāy aveva fondato una fortezza, distrutta nel 1695 da B.P. Šeremetev durante le campagne di conquista di Pietro il ...
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Letterato (Acquapendente 1724 - Parigi 1803). Studiò e insegnò nel seminario di Montefiascone fino al 1760 o 1761, quando passò a Roma e quindi (1765) a Firenze, ben accolto dal granduca Leopoldo; fu poi [...] presso Giuseppe II. Nel 1777 si trasferì a Pietroburgo, dove frequentò gli ambienti di corte, che descrisse poi nel Poema tartaro, poema satirico in 12 canti (1783, ma pubbl. 1796). Tornato a Vienna, ne fu allontanato quando Giuseppe II seppe del ...
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PELOREUS (Πελ]ωρεύς; Pelor, Peloros)
M. T. Gaja
Gigante il cui nome è testimoniato da un'iscnzione sul fregio dell'altare di Pergamo.
Alcuni studiosi (Preller-Robert) peraltro sostengono trattarsi dell'omonimo [...] .
Le tradizioni su questo gigante sono varie e contrastanti: secondo Igino (praef., p. 10, Schm.) egli sarebbe stato generato da Tartaro e dalla Terra; uno scoliaste (Schol. Townl. Hom., Il, xvi, 176) narra come P., inseguito da Posidone e gettatosi ...
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CASTI, Giambattista
Salvatore Nigro
Nacque ad Acquapendente (Viterbo) il 29 ag. 1724 da Francesco, nativo di Montefiascone, e da Francesca Pegna, di Cassino. All'età di dodici anni entrònel seminario [...] .,in Giornale storico della lett. ital., XLVII (1906), pp. 318-330; P. Vigo, L'abate C. e un'edizione clandestina del "Poema tartaro",in Rass. bibl. della lett. ital., XV (1907), pp. 184-186; G. Fertetti, Nuove tracce d'Italiani a Parigi nel 1800, in ...
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(gr. Κρόνος) Il più giovane dei Titani della mitologia greca, figlio di Urano (il Cielo) e di Gea (la Terra). Secondo la Teogonia esiodea, C. mutilò il padre che, timoroso di perdere la signoria del mondo, [...] , Ades, Posidone), e con loro lottò contro C. e gli altri Titani (Titanomachia) che alla fine furono relegati nel Tartaro. Secondo un’altra versione del mito, rielaborato da interpretazioni orfiche, C., dopo aver regnato sulla terra nel primo felice ...
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(gr. Φλεγύας) Mitico figlio di Ares e di Dotide (o Crise), eponimo dei Tessali Flegici o della città di Flegia, presso Orcomeno di Beozia. È il padre di Issione e di Coronide, madre di Asclepio. Per [...] che aveva sedotto e ucciso Coronide, tentò di incendiare Delfi, ma Apollo lo colpì con una saetta lo condannò a una pena eterna nel Tartaro, ricordata da Virgilio, Stazio e Valerio Flacco. In Dante, è il traghettatore delle anime sulla palude Stigia. ...
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IVAN (pron. ivàn) I, detto Kalita, granduca di Vladimir e di Mosca
Giorgio Vernadskij
Nacque nel 1304 dal duca Danilo, vassallo del khān mongolo dell'Orda d'Oro; nel 1325 ereditò il granducato di Mosca [...] riuscito a preservare il granducato di Mosca da saccheggi (conduceva tutte le guerre su territorî altrui, mentre dalla parte dei Tartari era garantito dai suoi buoni rapporti col khan), a Mosca si era stabilita "una grande calma" e ciò attirò degli ...
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VILLA BARTOLOMEA (A. T., 24-25-26)
Elio Migliorini
BARTOLOMEA Paese della provincia di Verona, antico feudo dei Sambonifacio, posto sulla destra dell'Adige, 14 m. s. m., tra Legnago e Badia Polesine, [...] fiume. Il comune, posto nelle Valli Grandi veronesi, intersecato da numerosi canali di scolo, si estende dall'Adige al Tartaro con una superficie di 53,2 kmq., per la massima parte occupata da seminativi. La popolazione è dedita quasi esclusivamente ...
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GLAUBER, Johann Rudolf
Alfredo Quartaroli
Iatrochimico tedesco nato a Karlstadt nel 1604, morto ad Amsterdam nel 1668. Fu sperimentatore geniale pure non essendo immune da pregiudizî alchimistici. S'occupò [...] , sali e acidi. Studiò anche varie questioni di chimica tecnica. Scoperse varî composti dell'antimonio fra i quali il tartaro emetico; preparò varî cloruri di metalli pesanti. Diede un metodo semplice per ottenere l'acido cloridrico dal salgemma; con ...
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tartaro1
tàrtaro1 s. m. (f. -a) e agg. [alteraz. di Tataro, per accostamento a Tartaro, l’oltretomba della mitologia classica]. – Nome con cui furono indicati nell’Occidente cristiano i Tatari, la stirpe guerriera di razza mongolica che nel...
tartaro2
tàrtaro2 s. m. [dal lat. mediev. tartar, tàrtarum (di origine araba)]. – 1. Deposito lasciato nelle botti dai vini (t. delle botti), costituito da una incrostazione compatta di colore bruno scuro, composta da varî sali fra i quali...