Figlio (Visegrad 1326 - Nagyszombat 1382) di Carlo Roberto d'Angiò e di Elisabetta, figlia del re di Polonia Ladislao. Ereditò dal padre la corona d'Ungheria (1342) e dallo zio Casimiro III quella di Polonia [...] spedizioni in Valacchia e in Moldavia, mentre gli aiuti dati allo zio Casimiro, re di Polonia, contro Boemi, Lituani e Tatari, gli acquistarono ulteriori titoli per la successione sul trono di Polonia. Alla morte di Casimiro il patto di successione ...
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Nome di alcuni santi.
1. Asceta di Edessa (m. principio del sec. 5º) ove, secondo la leggenda, sarebbe fuggito, la sera delle nozze, da Roma. La leggenda assunse varie forme e acquistò grande diffusione [...] ), e vescovo di Vladimir (1352), fu tutore del principe Demetrio, figlio di Ivan Ivanovič; svolse due missioni presso i Tatari. Gli si attribuisce una revisione della versione del Nuovo Testamento, che A. avrebbe compiuto, nel testo greco, durante un ...
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BARBARO, Giosafat
Roberto Almagià
Nacque nel 14 13 a Venezia "nel confino di S. Maria Formosa" dove infatti, sul lato nord-ovest del Camp3, era un palazzo di proprietà Barbaro; rimasto orfano del padre, [...] , ecc. Anche sul Catai il B. fornisce notizie di qualche interesse avendone parlato, quando era alla Tana, con un ambasciatore tataro.
Anche dopo il ritorno a Venezia il B. continuò ad interessarsi delle cose di Persia, perché accenna ad un colloquio ...
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Genghiz khan
Antonio Menniti Ippolito
Il grande capo mongolo che unificò gran parte dell’Asia
Il fondatore del vastissimo Impero mongolo fu non solo un grande guerriero accompagnato da una fama di estrema [...] fu sorprendente.
I Mongoli su cui Genghiz khan era riuscito a estendere il suo dominio furono detti in Occidente Tatari o Tartari, estendendo a tutta l’etnia il nome tatar che definiva però solo una delle popolazioni della Mongolia orientale ...
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ADAM, Ognibene (Salimbene) de
Raoul Manselli
Figlio di Guido e di Iumelda de Cassio, nacque a Parma il 9 ott. 1221. Entrato nell'Ordine francescano il 4 febbr. 1238 a Parma, venne accolto dallo stesso [...] nella Cronica,come a Villefranche, ove incontrò Giovanni da Pian dei Carpini, che gli riferì molte notizie sui suoi viaggi fra i Tatari; a Troyes, a Provins, ove restò dal 13 dic. 1247 al 2 febbr. 1248 ed ebbe occasione di approfondire ancora le sue ...
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BONESANA, Francesco (al secolo Giambattista)
Giuseppe Pignatelli
Nato a Milano il 27 maggio 1649 da Francesco e da Cecilia Besozzi, entrò nell'Ordine dei teatini, emettendo la solenne professione il [...] 'anno dopo il B. ebbe ordine da Roma di sollecitare un'azione polacca su Budziak in appoggio ai Russi contro i Tatari, somministrando la somma di 7 fiorini mensili per fante; ogni sussidio doveva però essere sospeso qualora i Polacchi fossero entrati ...
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BASTA, Giorgio
Gaspare De Caro
Nacque intorno al 1540 a Rocca, in Terra d'Otranto, benché una tradizione bibliografica lo vo.; glia nato nel Monferrato, a Rocca sul Tanaro.
Era figlio di Demetrio, un [...] ; la conquista di Terebes; la difesa di Esztergom contro i Turchi (1605), e la continua, instancabile guerriglia contro le scorrerie dei Tatari. I grandi servigi resi dal B. all'Impero ebbero come premio nel 1603 l'investitura della contea di Huszt e ...
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BERNARDO, Alessandro
Gino Benzoni
Di famiglia "cittadina", nacque a Venezia nel 1632 da Andrea e da Laura Occioni. Suo padre era figlio di Alessandro, a sua volta figlio naturale del nobile Andrea Bernardo. [...] confusi "affari di Polonia", sui rapporti di questa con l'ancora misteriosa e imprevedibile "Moscovia", sui movimenti dei Tatari e dei Cosacchi; ampi i riferimenti alle "cose di Fiandra", specie riguardo alle ripercussioni "del maneggio delle arnii ...
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Polo, Marco
Claudio Cerreti
Veneziano in Cina, cinese a Venezia
Per accompagnare il padre in cina, Marco Polo partì ancora ragazzo da Venezia, intorno al 1271; lì diventò consigliere e alto funzionario [...] molto meno tempo. Lungo la strada e soprattutto in Cina, però, i tre veneziani vennero accolti sempre benissimo. I Tatari (o Mongoli) che allora controllavano quasi tutta l’Asia erano, infatti, molto ospitali e rispettosi degli stranieri, e ...
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Filosofo, teologo, mistico e missionario catalano (Palma di Maiorca 1233/1235 - forse Isola di Maiorca 1315), detto doctor illuminatus. Le sue numerose opere sono scritte in catalano, latino e arabo. Elemento [...] fondamentale del pensiero e dell'opera di L. è l'idea di missione (è un momento in cui musulmani e tatari premono ai confini della cristianità) per convertire gl'infedeli e instaurare l'unità della fede: in questa prospettiva deve collocarsi ...
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tataro
tàtaro agg. e s. m. (f. -a) [dal turco Tatār]. – Dei Tàtari o Tàrtari (v. tartaro1), nome dato originariamente alle tribù mongole di Genghiz khān, quindi ai popoli turchi o turchizzati dell’Orda d’oro, e infine ai gruppi di diversa...
turco-tataro
turco-tàtaro agg. – Lingue turco-tatare, sottofamiglia linguistica che comprende le lingue turche e tatare, e forma uno dei tre rami della famiglia altaica.