Compositore, nato a Aix in Provenza ai primi di dicembre del 1660 e morto a Versailles il 29 giugno 1744. Giovanissimo ancora scrisse varî mottetti. Si crede che, verso il 1679, fosse maestro di cappella [...] subì il fascino, si emancipò dall'austerità lulliana e si giovò d'una ritmica vivace e varia, ispirandosi a quella di A. della musica francese. C. continuò a comporre per il teatro dell'opera, al quale egli diede molti melodrammi (Carnaval de ...
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MAKAROVA, Natalia Romanovna
Alberto Testa
Danzatrice russa, nata a Leningrado il 21 ottobre 1940. Frequentò a Leningrado la scuola di coreografia, diplomandosi nel 1959. Raggiunta la compagnia di balletto [...] Londra.
Considerata una delle migliori Giselle, in tale ruolo apparve al Teatro dell'Opera di Roma (1973) con molto successo. In quegli anni la il genere leggero.
Fra i riconoscimenti si ricorda la medaglia d'oro al concorso di Varna nel 1965. La M. ...
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Autore drammatico dialettale, nato a Torino nel 1842 e ivi morto nel 1897. Funzionario municipale, e in seguito direttore della Biblioteca civica, esordì con le Due strà, rappresentate dal Toselli nel [...] commedia il C. sembrò tracciare una nuova via al teatro italiano e inaugurare un tipo nuovo di commedia popolare, quale egli propugnava da anni. I suoi lavori: Capitale e mano d'opera, La guardia borghese fiamminga, Il denaro del Comune, Bastoni ...
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Musicista, nato a Szerb-Nagy-Szent-Miklós (ora Sânmiclauşul-Mare) il 25 marzo 1881, studiò musica dapprima sotto la guida della madre, indi pianoforte e armonia con László Erşel. A diciott'anni aveva già [...] Bartók, pur non rimanendo secondo in audacia ai più arditi compositori d'avanguardia, non ha suscitato quasi mai reazioni violente nel pubblico.
Il Bartók ha scritto pure per il teatro: l'opera Il castello di Barbablù e il ballo Il Principe dî legno ...
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PORTO-RICHE, Georges de
Silvio D'Amico
Scrittore e commediografo francese, nato a Bordeaux il 20 maggio 1847 da una famiglia d'israeliti italiani, morto a Parigi il 4 settembre 1930. Esordì con volumi [...] quella, da lui stesso poi designata col titolo complessivo di "teatrod'amore": La chance de Françoise (1888), che lo rivelò lavori giovanili, si fece psicologo d'una passione, che dall'opera sua sembra la sola degna d'occupare l'esistenza umana: l ...
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Scrittore austriaco, noto con lo pseudonimo di Rosenfeld, nato a Vienna il 6 marzo 1781, morto ivi il 5 febbraio 1862. Legato da rapporti d'amicizia con Grillparzer, con Schreyvogel, con Carolina Pichler, [...] diffusione. Ma soprattutto e con particolare passione si dedicò al teatro, traducendo di preferenza dal francese e componendo egli stesso un gran numero di commedie, farse, libretti d'opera, senza intimo valore di poesia, ma tali da poter reggere ...
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Musicista, nato a Parigi il 3 marzo 1857. A sedici anni fu iscritto al conservatorio, come allievo di Franchomme (violoncello), di Savard (armonia), e, più tardi, di Massenet (composizione). Nel 1881 ottenne [...] " nel teatro musicale, il Bruneau si propose di dimostrare, contro l'affermazione dei critici del suo tempo, che non soltanto i soggetti romantici o leggendarî avevano in sé sufficiente poesia per essere trasformati in libretti d'opera e tradotti ...
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GARNIER, Jean-Louis-Charles
Jean ACH-DOSTAL
Architetto, nato il 6 novembre 1825 a Parigi, ivi morto il 3 agosto 1898. Ottenne il gran premio d'architettura nel 1848; furono notati i suoi studî inviati [...] des Tombeaux des Rois Angevins en Italie (s. a.), ecc. e pubblicò le riproduzioni delle sue opere principali. Nel suo studio sul teatro dell'Opera ribatté le critiche sollevate da quella costruzione.
Bibl.: J. Guadet, G., Parigi 1899; J.-L. Pascal ...
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Poeta drammatico, nato ad Arras nel 1762, morto a Belleville nel 1842: uno dei maggiori autori del teatro melodrammatico francese nella metà del sec. XIX. All'inizio della Rivoluzione il C. era avvocato [...] alterati, ridotti in libretti d'opera e programmi di ballo, come La foresta d'Hermanstadt. Il capolavoro del ne era un giovane allora sconosciuto, il D'Aubigny, che la presentò anonima alla direzione del teatro. Veri e proprî "drammi di arena" ...
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Nato a Parigi, il 24 lugho 1803. Straordinariamente dotato per la musica fin dall'infanzia, ma assai indolente, fece studî mediocri e non acquistò mai una tecnica sufficiente per scrivere opere durature. [...] Yvetot (1842), ecc., ebbero straordinaria fortuna.
Adam intraprese la fondazione di un Teatro nazionale d'opera, col proposito di rappresentarvi le opere di giovani compositori; ma la rivoluzione del 1848 arrestò il progetto; Adam perdé tutto ciò che ...
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teatro
s. m. [dal lat. theatrum, e questo dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore»; la parola greca indicava, oltre che l’edificio per le rappresentazioni drammatiche, anche quello per assemblee e per pronunciare...
opera
òpera (ant. o poet. òpra; ant. òvra) s. f. [lat. ŏpĕra «lavoro (in senso astratto, come attività); prestazione di lavoro; giornata di lavoro, nei campi; lavoratore a giornata»; è il plur. collettivo del neutro opus opĕris «lavoro, opera...