DE ANGELIS, Nazzareno
Bianca Maria Antolini
Nato a Roma il 17 nov. 1881, da Giovanni e da Clorinda Ovidi, fu fanciullo cantore dapprima presso la scuola di S. Salvatore in Lauro, e successivamente alla [...] . Trezzmi, pp. 34, 36; II, a cura di S. Paganelli, Repertorio critico degli spettacoli..., pp. 137, 147, 163, 170, 175; R. Celletti, Il teatrod'opera in disco, Milano 1976, pp. 72 s.; G. Lauri Volpi, Voci parallele, Bologna 1977, p. 180; Storia dell ...
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Malaysia
Grazia Paganelli
Cinematografia
Il cinema approdò in terra malese nei primi anni del Novecento, ossia quando la M. si trovava ancora sotto il protettorato britannico. L'industria fu gestita [...] perduto), diretto dal regista indiano B.S. Rajhans e ispirato al più noto romanzo d'amore della tradizione islamica; la regia si uniformò al modello del teatrod'opera, spettacolo a quei tempi molto seguito da tutta la società malese. Gli interpreti ...
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Carpi, Fiorenzo
Paolo Patrizi
Compositore, nato a Milano il 19 ottobre 1918 e morto a Roma il 21 maggio 1997. Fu musicista eclettico, tenacemente alla ricerca del 'nuovo' ma sempre fedele a un'estetica [...] la sua Ma mi...). Non tralasciò comunque il genere cameristico e sinfonico e per due volte tentò l'avvicinamento al teatrod'opera, ispirandosi a F. Kafka per La metamorfosi, del 1957, e La porta divisoria, del 1961, con libretto scritto da Strehler ...
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Commediografo (Parigi 1622 - ivi 1673). Assunse il nome d'arte di M. dopo essersi dato al teatro. Studiò a Parigi nel collegio di Clermont (oggi liceo Louis-le-Grand), retto dai gesuiti; fece in seguito, [...] da Corneille, si avvicina per il canto e le musiche, per la varietà, la ricchezza delle scene e degli apparati, al nuovo teatrod'opera verso il quale già si orientava il gusto del pubblico. La salute di M., che era afflitto da un male incurabile ...
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Regista cinematografico portoghese (Porto 1908- ivi 2015). Massimo rappresentante del cinema portoghese ma anche uno dei cineasti europei più prestigiosi e originali, O. è il creatore di un mondo attraversato [...] giocata su un palcoscenico, durante la prova di una commedia; mentre in Os canibais (1988), nella cornice di un teatrod'opera, in un intrigo gotico e fantastico, si assiste a una variazione crudele del tema di Don Giovanni. Nel decennio successivo ...
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Attrice e direttrice di compagnie teatrali (Reichenbach, Sassonia, 1697 - Laubegast, Dresda, 1760). Attiva dal 1717 in compagnie girovaghe insieme a Johann Neuber (1697- 1759), che sposò l'anno successivo, [...] morali e sociali degli attori. Le sue innovazioni furono accolte con favore. Ma poi la concorrenza del teatrod'opera, il dissidio con Gottsched e altre tristi vicende segnarono il suo declino. Scrisse numerosi prologhi e commedie pastorali ...
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Musicista (Bologna 1692 - Dresda 1753). Fu a Dresda compositore del teatrod'opera italiana, organista da camera e vicedirettore d'orchestra. Scrisse circa venti opere, tra le quali Calandro (1726) e Don [...] Chisciotte (1727), da annoverarsi tra i primi saggi di opera comica. Compose inoltre oratorî, messe, mottetti, cantate, sinfonie e arie. ...
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Architettura
Nelle chiese occidentali, lo spazio destinato ai cantori e al clero durante le funzioni liturgiche; ne è parte integrante l’insieme dei sedili, in origine semplici banchi di marmo, in seguito [...] dio; era di origine cretese e popolare e fu innalzato a forma d’arte e diffuso da Taleta (verso la metà del 7° sec. a c. battenti o spezzati, ovvero dialoganti tra loro. Nell’Ottocento il c. fu usato in composizioni sinfoniche e nel teatrod’Opera. ...
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Scenografo e regista italiano (n. Firenze 1948). Nel corso della sua carriera ha realizzato diverse produzioni per i maggiori spazi teatrali d'avanguardia, spesso presentate nei più prestigiosi festival [...] della geometria di G. Scabia, 1975; Winnie dello sguardo da S. Beckett, 1978, con musica di S. Bussotti). In seguito ha curato numerose regie per il teatrod'opera (da V. Bellini a W. A. Mozart, da A. Boito a C. Monteverdi). La sua concezione di un ...
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Regista (n. Monaco di Baviera 1937). Allievo di F. Körtner e seguace delle teorie brechtiane, debuttò nel 1967 mettendo in scena Saved di E. Bond, e si segnalò col Torquato Tasso di Goethe (1969), di cui [...] al 1997. In Italia ha diretto Tito Andronico (1990) di Shakespeare e Zio Vanja (1996) di Čechov. È attivo anche nel teatrod'opera. Tra le produzioni più recenti sono da ricordare: il Faust integrale di J. W. Goethe, messo in scena in sette giornate ...
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teatro
s. m. [dal lat. theatrum, e questo dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore»; la parola greca indicava, oltre che l’edificio per le rappresentazioni drammatiche, anche quello per assemblee e per pronunciare...
opera
òpera (ant. o poet. òpra; ant. òvra) s. f. [lat. ŏpĕra «lavoro (in senso astratto, come attività); prestazione di lavoro; giornata di lavoro, nei campi; lavoratore a giornata»; è il plur. collettivo del neutro opus opĕris «lavoro, opera...