Architetto (Stoccolma 1716 - ivi 1796), figlio di Göran Josua (Stoccolma 1668 - ivi 1739), anche egli architetto. Dopo un viaggio in Francia e in Italia (1739-44), divenne sovrintendente ai lavori per [...] "China" a Drottningholm e la chiesa di Adolfo Federico a Stoccolma (1768-74). Voltosi al neoclassicismo, ne dette il maggiore esempio con la costruzione del Teatrodell'Opera (1774-1822; ora demolito). Fu a capo dell'Accademia di Belle Arti (1767). ...
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Nome con cui è nota la Royal opera house (cioè il Teatrodell'opera) di Londra, sede delle compagnie della Royal opera e del Royal ballet. Le origini del teatro, inizialmente dedicato alla prosa, risalgono [...] al 1732, ma l'edificio con destinazione musicale fu costruito dall'architetto inglese E.M. Barry (1830-1880) nel 1858. Grazie a un importante programma di ristrutturazione realizzato tra il 1996 e il 2000, il teatro è uno dei più funzionali al mondo. ...
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Cantante (Plovdiv 1918 - Roma 1993); allievo di R. Stracciari a Milano, esordì come basso al Teatrodell'Opera di Roma nel 1946 in Bohème. Tra le sue più celebrate interpretazioni: il Boris Godunov e la [...] Kovàncina di Musorgskij, e il Principe Igor di Borodin. Notevole è stata anche la sua attività nel campo della musica da camera. ...
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Direttore d'orchestra austriaco (Pest 1850 - New York 1898). Studiò al conservatorio di Lipsia e nel 1879, per interessamento di Wagner, divenne direttore del teatrodell'opera di quella città. Dal 1885 [...] fu al Metropolitan di New York, assai apprezzato soprattutto come interprete di opere wagneriane. ...
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Tenore (Forlì 1780 - Copenaghen 1839), esordì a Rimini (1797). Celebre come interprete delleopere di F. Paër e di G. Spontini, si stabilì nel 1820 a Copenaghen quale musico di corte, maestro al Teatro [...] dell'Opera e direttore del conservatorio da lui fondato (1827). ...
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Baritono italiano (Ofena 1913 - Roma 2001). Studiò al conservatorio di S. Cecilia in Roma ed esordì nel 1944 al Teatrodell'Opera di Roma. Si affermò poi in Italia e all'estero in un vasto repertorio. ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] strumenti i dialetti. In questo tipo di teatro è il germe della commedia dell’arte che dominerà le scene, non solo Monteverdi, P.F. Cavalli, G. Legrenzi ecc.). La creazione dell’opera buffa rafforzò il successo di questo genere e G. B. Pergolesi ...
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Stato dell’Europa occidentale, confinante a NE con la Francia e Andorra e a O con il Portogallo. La S., bagnata a NO e a SO dall’Atlantico, a S e a E dal Mediterraneo, comprende la maggior parte (85%) [...] Bernardo del Carpio, su una linea che sarà quella di L. de Vega e del teatro secentesco.
Agli inizi del nuovo secolo apparve una delleopere più importanti della letteratura europea, il Quijote (1605-15) di M. de Cervantes y Saavedra. Cervantes non ...
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Stato dell’Europa centrale, confina a N con la Danimarca, a E con la Polonia e la Repubblica Ceca, a SE e a S con l’Austria, a SO e a O con la Francia, la Svizzera il Belgio e il Lussemburgo, a NO con [...] .
Alla fine del 18° sec., l’elaborazione tematica della sonata e delle sue varie applicazioni ascese alle prime grandi affermazioni grazie a F.J. Haydn. Contemporaneamente nel teatro d’opera l’azione riformatrice di C.W. Gluck mostrò inconfondibili ...
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Stato dell’Europa occidentale, all’estremità ovest del Bassopiano Germanico. Si affaccia sul Mare del Nord e comprende le foci del Reno, della Mosa e della Schelda. Il territorio, in continua evoluzione [...] guerra nel 1621, morto il Nassau (1625), il comando delleoperazioni fu assunto dal fratellastro Federico Enrico, nuovo statolder, che dei momenti più significativi con l’inaugurazione del nuovo teatro di Amsterdam (1638), costruito dall’architetto J. ...
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teatro
s. m. [dal lat. theatrum, e questo dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore»; la parola greca indicava, oltre che l’edificio per le rappresentazioni drammatiche, anche quello per assemblee e per pronunciare...
opera
òpera (ant. o poet. òpra; ant. òvra) s. f. [lat. ŏpĕra «lavoro (in senso astratto, come attività); prestazione di lavoro; giornata di lavoro, nei campi; lavoratore a giornata»; è il plur. collettivo del neutro opus opĕris «lavoro, opera...