Letteratura e arti visive
Giorgio Patrizi
Se il Novecento può dirsi il secolo delle avanguardie - nel senso che da esse derivano le sue espressioni meglio caratterizzanti il percorso della modernità [...] la musica, il teatro, si comprendono appieno i reale sarà addotto per metafora dei valori formali e le apparenti 'trascrizioni' o 'traduzioni' [...] saranno un adempimento storico dell i temi e i personaggi delleopere. Il suo commento a L ...
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Letteratura e tradizione classica
Massimo Fusillo
Il dialogo che le letterature moderne hanno da sempre istituito con i modelli della tradizione classica assume nel Novecento una pregnanza del tutto [...] sulla registrazione visiva del reale (mentre la stessa ansia compare in una delle prime opere narrative postmoderne, Milano 1989, 1990²).
P.P. Pasolini, Affabulazione, Pilade, in Teatro, Milano 1989 (ed. originali in Nuovi argomenti, n.s., luglio- ...
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Tedesca, letteratura di lingua
Antonella Gargano
Chi voglia ricostruire un possibile profilo del panorama letterario di lingua tedesca nell'arco di tempo successivo alla data limite del 1989, non può [...] opera sulla Germania della svolta della fiaba e protagoniste della letteratura con cui intreccia una fitta rete intertestuale. Il tedesco A. Ostermaier (n. 1967) sollecita una percezione del reale Napoli 2000.
Il teatro contemporaneo di lingua tedesca ...
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VÖRÖSMARTY, Mihály
Enrico Várady
Poeta ungherese, nato il 1° dicembre 1800 a Puszta-Nyék, nel comitato di Fehér, morto a Pest il 17 novembre 1855. Il padre, che discendeva di nobile famiglia cattolica, [...] a una reale esigenza e della sua anima essenzialmente lirica (Tündérvölgy, 1826; Délziget, 1826; Magyarvar, 1828; Rom, 1830).
Al dramma invece lo attirava da una parte il suo senso vivo per il tragico e dall'altra il desiderio di liberare il teatro ...
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ZORRILLA y MORAL, José
Alfredo Giannini
Poeta spagnolo, nato il 21 febbraio 1817 a Valladolid da don José Zorrilla che vi rivestiva l'elevata carica di relatore della cancelleria e da doña Nicomedes [...] . A dieci anni fu messo a studiare dai gesuiti nel reale seminario dei nobili a Madrid, dove il padre era stato dove godé la protezione e l'amicizia dell'imperatore Massimiliano che lo nominò direttore del teatro nazionale. Nel 1866 tornò in Spagna ...
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SALINAS, Pedro
Carmelo SAMONA'
Poeta spagnolo, nato a Madrid il 27 novembre 1891, morto a Boston il 4 dicembre 1951. Dopo aver compiuto gli studî letterarî a Madrid, tenne il lettorato di spagnolo alla [...] S. una realtà interlocutoria, donna reale dinanzi a cui è possibile al Teatro completo, Madrid 1957. Opera critica: Jorge Manrique, o tradición y originalidad, Buenos Aires 1947; La poesía de Rubén Darío, ivi 1948; una larga scelta delle altre opere ...
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WAGNER, Heinrich Leopold
Carlo Grünanger
Poeta, nato a Strasburgo il 19 febbraio 1747, morto a Francoforte sul Meno il 4 marzo 1779. Compagno di studî e amico del Goethe, il W. iniziò la sua carriera [...] sua opera migliore, Voltaire am Abend seiner Apotheose (1778). Collaboratore delle Frankfurter gelehrte Anzeigen, traduttore di Shakespeare (Macbeth, 1779) e di Mercier (Neuer Versuch über die Schauspielkunst, 1776), assiduo frequentatore del teatro ...
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La Prosa del Duecento – Introduzione
Cesare Segre
I. Quando all'orizzonte della cultura italiana appaiono i primi albori d'una letteratura volgare, il paesaggio che si rivela, sempre più nitido, alla [...] quello che fu il teatro degli avvenimenti che ci 14: «E cui non e ancora nel cuore Alessandro per li suoi reali benefici?», come il Re giovane: Conti di antichi cavalieri, VI-IX una rigida classificazione delleopere letterarie; ma tuttavia ...
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Torquato Tasso: Poesie - Introduzione
Francesco Flora
Alla poesia di Torquato Tasso, qualunque genere abbia egli trattato, dalle rime d'amore o di vario tema al canto pastorale dimesso, fino a quei [...] tragedia del vivere umano:
mirò, quasi in teatro od in agone,
l'aspra tragedia de Ma quando mai i poeti cantarono il reale senza trasfigurarlo? Il mondo ch'era l'Infarinato ne cita parecchi come:
Dell'opere notturne era qualcuna.
Terra di biade ...
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LEOPARDI, Giacomo
Achille Tartaro
Primogenito del conte Monaldo e di Adelaide dei marchesi Antici, nacque il 29 giugno 1798 a Recanati, alla periferia dello Stato pontificio. Visse gli anni della fanciullezza [...] della negatività del reale, rivendicò la consistenza e l'autosufficienza della a cura di F. D'Intino, Roma 1999; Teatro, ed. critica e commento di I. Innamorati, Roma L. e Manzoni (1896-98), in Edizione naz. delleopere, XX, Bologna 1944, pp. 3-231; B ...
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operazione
operazióne s. f. [dal lat. operatio -onis, der. di operari «operare»]. – 1. In genere, l’atto dell’operare, l’attività di chi opera, di chi compie un lavoro o un’azione. Nella lingua ant., la parola aveva uso più ampio, riferita...
idea
idèa s. f. [dal gr. ἰδέα, propr. «aspetto, forma, apparenza», dal tema di ἰδεῖν «vedere»]. – 1. a. Nel sign. più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più in partic. la rappresentazione di un oggetto...