VARIETÀ (fr. variété)
Teatro. - Spettacolo teatrale composto di "numeri" svariati, ognuno dei quali è indipendente dagli altri; danze, acrobazie, illusionismo, animali ammaestrati, recitazioni comiche, [...] interi spettacoli, e ad esso sono dedicati in diverse grandi città importanti locali pubblici. È frequente l'introduzione di qualche numero divarietà fra l'uno e l'altro spettacolo cinematografico.
Bibl.: A. Moeller-Bruck, Das Variété, Berlino 1902 ...
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Teatro, teatri
Paolo Puppa
Introduzione: teatro e metamorfosi
A Venezia, luce, acqua e architettura concorrono a delineare uno scenario onirico. Non appena voci umane animano questi luoghi, subito [...] (anche per burattini), il Minimo per animazione e teatrodi figure, il Massimo (anche per il varietà), il Teatro Salesiano per marionette a Castello, il S. Margherita (anche per il varietà), il Teatro per i piccoli, quello al Lido per operette ...
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Teatro, musica e stagione teatrale
Carmelo Alberti
La ‘metropoli’ del teatro
Quando mancano pochi mesi alla fine dell’autonomia politica della Serenissima, mentre le truppe francesi guidate da Napoleone [...] famigliarità, quelli delle decorazioni pompose e degli apparati sorprendenti hanno di che soddisfarsi(1).
La constatazione che i teatridi Venezia richiamino un numero ampio di spettatori per la varietà delle produzioni, e per l’abitudine a porre in ...
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Teatro del Seicento – Introduzione
Luigi Fassò
Chi dice Seicento dice barocco; ma chi dice teatro del Seicento non dice propriamente teatro barocco. Il barocco, nel senso deteriore della parola, non [...] la varietà dei soggetti non significa poesia, e proprio di poesia la tragedia del Seicento è poverissima. Grava su di essa, implacabile, il moralismo proprio dell'epoca; e anche nei temi schiettamente religiosi, sempre più diffusi (si pensi al teatro ...
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Teatro e società
Guido Davico Bonino
La socialità del teatro tra protostoria e cultura primitiva
In una sintesi ancor oggi autorevole (v. Dumur, 1965) A. Schaeffner proponeva agli esperti del fatto [...] del cinema ha tratto una gran varietàdi stimoli creativi: basti pensare alle nuove concezioni dello spazio e della luce. Ciò che semmai bisognerebbe strappare a questo teatro delle maggioranze è il suo connotato di 'consumazione', secondo la formula ...
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TEATRO e ODEON (ϑέατρον, theatrum)
P. E. Arias
1. - La parola ϑέατρον, derivata quasi sicuramente dal verbo ϑεάομαι ("guardo, sono spettatore"), indicò in origine soprattutto la massa degli spettatori, [...] è improbabile che questa scena si colleghi a quella ellenistico-asiatica di Magnesia sul Meandro, come ha osservato il Bulle.
La terza varietà teatrale si trova nei t. misti, cioè teatri-anfiteatri; molti sono in Gallia, uno in Britannia a Verulamium ...
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Varietà notarile: scorci di vita Economica e sociale
Gigi Corazzol
Il 7 novembre 1570 si presentarono davanti al notaio Pietro Giovanni Mamoli quattro fiorentini ed un genovese. Erano tutti sensali [...] 1618 a fronte di poco più di mille abitanti erano attivi non meno di quindici notai.
La varietàdi genti, persone, di nomi fiabeschi, agnizioni e lieto fine, come a teatro. Giacomo Nores, cipriota, "preso schiavo di anno uno e mezo nelle brazza di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Varieta e unita nei linguaggi artistici delle province romane
Claudia Guerrini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’arte del mondo dominato [...] ), trasformata in una “Roma d’Africa” dal re Giuba II: in questo centro sorgono un teatro e un enorme anfiteatro di forma singolare (e la cui arena, di oltre 4000 m² di superficie, è la più ampia finora nota nell’intero mondo romano) tra il 25 e il ...
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DI NAPOLI
Roberta Ascarelli
Famiglia di comici napoletani, il cui capostipite Raffaele nacque a Napoli nel 1815. Era probabilmente discendente di quel Pietro, autore di commedie in musica, gtivo alla [...] al varietà.
Gennaro assecondò con serietà le indicazioni di Aulicino e conservò fino all'ultimo il suo ruolo di primo Rosalia Maggio, U. d'Alessio; passò quindi alla Compagnia napoletana diteatro, promossa da S. Emanuele e V. Fiore, accanto a ...
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DI CHIARA, Vincenzo
Raoul Meloncelli
Nacque a Napoli il 22 giugno 1864 da Francesco e da Carolina De Leva.
Nulla si conosce della sua formazione musicale, ma non è improbabile che come molti altri autori [...] artistica; suoi luoghi d'incontro e di lavoro furono il Gran Circo delle varietà, e, soprattutto, il prestigioso (1917, E. Murolo, interpretata da E. Donnarumma al teatro Trianon e da I. Ailema al teatro Miramare), 'E ffeste 'e Napule (1918, id.), ...
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teatro
s. m. [dal lat. theatrum, e questo dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore»; la parola greca indicava, oltre che l’edificio per le rappresentazioni drammatiche, anche quello per assemblee e per pronunciare...
varieta2
varietà2 s. m. [adattam. del fr. variété, propriam. s. f. corrispondente all’ital. varietà1, divenuto masch. (non però in francese) per ellissi da Théâtre des Variétés «teatro di spettacoli varî» (usato come nome proprio)]. – Spettacolo...