Kaye, Danny
Maurizio Porro
Nome d'arte di David Daniel Kaminski, attore cinematografico e teatrale statunitense, nato a New York il 18 gennaio 1913 e morto a Los Angeles il 3 marzo 1987. Affermatosi [...] teatro e nel cinema, per capire la comicità ebraica che si rivelò poi con Woody Allen e Mel Brooks.
Figlio di un sarto di quartiere di Brooklyn. Lasciati gli studi a 13 anni, fece diversi mestieri e, dopo alcune esperienze in spettacoli divarietà e ...
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Čirkov, Boris Petrovič
Vivia Benini
Attore cinematografico e teatrale russo, nato a Nolinsk (nell'oblast′ di Vjatka) il 13 agosto 1901 e morto a Mosca il 28 maggio 1982. Impersonò innumerevoli variazioni [...] (Teatr Junogo Zritelja, Teatro del giovane spettatore) a Leningrado, e a Mosca per il Teatro Puškin dal 1945 e per il Teatro Gogol ruoli di Sancho Panza, Till Eulenspiegel, e in quello di Patachon in un memorabile numero acrobatico divarietà ispirato ...
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Pipolo
Bruno Roberti
Nome d'arte di Giuseppe Moccia, sceneggiatore e regista cinematografico e televisivo, nato a Viterbo il 22 giugno 1931. In coppia con Franco Castellano, costituì fin dagli anni [...] mestiere nel teatrodi rivista, i due applicarono la stessa formula a una lunga serie di copioni il gallismo di un'Italia indulgente verso i propri vizi. La coppia scrisse per attori depositari della tradizione del varietà come Aldo Fabrizi ...
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Quine, Richard
Andrea Di Mario
Regista e attore cinematografico statunitense, nato a Detroit il 12 novembre 1920 e morto suicida a Los Angeles il 10 giugno 1989. Apprezzato autore, in particolare di [...] , esordì ancora adolescente come attore in teatro, in spettacoli divarietà (in ruoli di fianco) e anche come ballerino nelle nel suo cinema, che si ripete anche in altre due film di successo: in The solid gold cadillac (1956; Una cadillac tutta d ...
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Farani, Piero
Mario Verdone
Nome d'arte di Pietro Faverzani, realizzatore di costumi per il cinema, il teatro e la televisione, nato a Cadeo (Piacenza) il 14 novembre 1922 e morto ad Albenga (Savona) [...] come attore e attrezzista, F. entrò nella sartoria Annamode dove collaborò con Donati alla realizzazione di bozzetti destinati a spettacoli divarietà. Nei primi anni Sessanta aprì quindi la sua sartoria e intensificò la collaborazione con Donati ...
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Attrice e conduttrice televisiva e radiofonica italiana (n. Roma 1941). Tra i volti più conosciuti della TV, ha debuttato nel 1980 con il varietà comico A tutto gag. Dopo aver recitato in alcuni film (quali [...] , Piacere Raiuno e Ieri, oggi e… domani?) e radiofonica (Donna domenica: donne sull’orlo di una crisi di humor) ha coltivato la passione per il teatro (si ricordano in proposito Rugantino,1998, e I quattro Moschettieri, 2004). Sempre attiva in ambito ...
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Letteratura e cinema
Irene Bignardi
Fin dalle origini dell'industria cinematografica i registi e gli sceneggiatori si sono ispirati alle fonti letterarie, anche perché la nuova arte nasceva mentre le [...] alla narrativa colta e al teatro, il cinema si è sempre rivolto anche a opere di grande successo presso il pubblico, Angelicus di R. Marcellini) ed è stato collaboratore di Fellini per oltre un decennio: dal film d'esordio, Luci del varietà (1951 ...
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Il cinema: ricezione, riflessione, rifiuto
Dario Edoardo Viganò
Il cinema, la modernità e la doppia pedagogia della Chiesa
L’atto solenne che sancisce il legame, complesso e mai del tutto al riparo [...] promuovere spettacoli veramente educativi, creando anche con grandi sacrifici teatri e cinematografi, nei quali la virtù non solo non del cinema, la sala diviene luogo di accoglienza della varietà delle proposte educative nell’ambito della ...
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Percorsi introduttivi - La forma cinema nella sua evoluzione storica
Francesco Casetti
La forma cinema nella sua evoluzione storica
Una realtà al plurale
Il cinema va pensato al plurale. È infatti [...] in una moltitudine si eccitava per il numero e la varietàdi coloro che la componevano e insieme non riusciva a Fratelli) combatte l''indifferenza' delle immagini attraverso una sorta diteatro della crudeltà, in cui gli attori sono portati a ...
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Percorsi introduttivi - L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Paolo Bertetto
L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Nel suo celebre saggio Le cinéma, ou l'homme imaginaire (1956) [...] tensione pura all'infinito. Il cinema ri-vive e ri-crea questa Stimmung in una sorta di collettiva e strutturale coazione a ripetere, in un'infinita varietàdi immagini che propongono la tensione e l'impossibilità dell'amore (e spesso, alla fine del ...
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teatro
s. m. [dal lat. theatrum, e questo dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore»; la parola greca indicava, oltre che l’edificio per le rappresentazioni drammatiche, anche quello per assemblee e per pronunciare...
varieta2
varietà2 s. m. [adattam. del fr. variété, propriam. s. f. corrispondente all’ital. varietà1, divenuto masch. (non però in francese) per ellissi da Théâtre des Variétés «teatro di spettacoli varî» (usato come nome proprio)]. – Spettacolo...