Antropologia
Nel dibattito antropologico e sociologico contemporaneo, il termine g. ha sostituito il termine sesso per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra maschi [...] e ne creò di nuovi: il romanzo, la novella, la chanson de geste, il poema cavalleresco, un nuovo teatro, sacro e profano punto doppio ecc. Il concetto di g. è stato esteso, in vari sensi, alle superfici e alle varietà algebriche, o topologiche.
In un ...
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Compositore italiano di musica per il cinema (n. Roma 1946). Dai primi anni Settanta ha collaborato con numerosi registi italiani, radicando il proprio linguaggio nella tradizione nazionale e tuttavia [...] , a tutto vantaggio della costante varietà che costituisce una delle peculiarità di queste musiche. P. ha cominciato affiancato al lavoro nel cinema quello per il teatro, scrivendo musiche di scena per gli spettacoli di C. Cecchi, L. De Filippo, V. ...
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Regista cinematografico francese (Parigi 1894 - Beverly Hills 1979). Autore di straordinaria sensibilità artistica e morale, maestro dell'arte cinematografica, per le caratteristiche del suo stile che [...] cinema, sempre ricco di valori umanistici, fu caratterizzato da una straordinaria varietà e libertà espressiva, fratello Pierre (Parigi 1885 - ivi 1952) fu apprezzato attore diteatro e di cinema (La nuit du carrefour, 1932; Dernier Atout, 1942). ...
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Giallini, Marco. – Attore italiano (n. Roma 1963). Dopo aver studiato presso la Scuola d'Arte a Roma ha recitato per anni in teatro, diretto da registi quali A. Foà, E. Coltorti e A. Orlandi, prima di [...] il crimine (2022); La mia ombra è tua (2022); Il Principe di Roma (2022). G. ha recitato anche per la televisione con successo 2019, del 2021 e del 2023; dal 2020 al 2021 ha condotto su Rai 3, insieme a G. Panariello, il varietà Lui è peggio di me. ...
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Attrice cinematografica inglese (n. Londra 1959). Figlia del regista diteatro Eric T. e dell'attrice P. Law, dopo esperienze teatrali e nel varietà, si mise in luce in televisione e successivamente nel [...] Branagh (n. Belfast 1960), con il quale ha lavorato in numerosi film. Tra le altre interpretazioni di questa attrice, dotata di tecnica elegante e di un virtuosismo talvolta accademico: Howard's end (Casa Howard, 1992, premio Oscar); Peter's friends ...
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Harris ⟨hä´ris⟩, Ed (propr. Edward Allen). - Attore, regista e produttore cinematografico statunitense (n. Englewood, New Jersey, 1950). Interprete intenso e ricco di sfumature nella varietàdi prove e [...] grande schermo recitando con successo anche in teatro. Dopo l’esordio nel film di M. Crichton Coma (Coma profondo, ), nel 1999 per The Truman Show (1998), nell'emblematico ruolo di Christof, che gli fece conquistare nello stesso anno un Golden Globe, ...
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Attrice italiana (Venezia 1927 - Roma 2010). Giovanissima, nel 1945 ha iniziato a farsi conoscere come soubrette al fianco di W. Chiari, E. Macario e W. Osiris, per poi ottenere il suo primo ruolo in teatro [...] ), allo straordinario successo raggiunto con Canzonissima (1960-61, varietà televisivo) e Le avventure di Laura Storm (1965-66, sceneggiato Rai). Prima di ritirarsi dalle scene, negli anni Novanta è tornata in teatro con Non ti conosco più e Sorelle ...
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Attore comico (New Orleans 1869 - Santa Monica, California, 1940); già noto in teatro come interprete di commedie musicali e varietà, fu rivelato nel cinema da Mack Sennett. Ha partecipato a numerosi cortometraggi [...] comici (serie Snakeville) e film, nei quali è apparso sempre allampanato e baffuto, come innamorato strabico: College Hero (1925); The wife's relations (1928); The love parade (Il principe consorte, 1929); ...
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URSS
Ferruccio Nano
Giuseppe Mureddu
Adriano Guerra
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Adriano Guerra
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Adriano Guerra
Marco Mancini
Nicoletta Marcialis
Maria Rosa Mezzi
Viktor Misiano
Ada Francesca Marcianò
Nicola Balata
Stefania [...] dichiara russofona); Moldavia (RF; 98% moldavo); Tartaria (RA; 85% la varietà tatara di turco); Baschiria (RA; 66% baškiro); Ciuvassia (RA; 86% ciuvasso); Mordovia l'arte e il teatro (Teatro dell'Accademia dell'Arte di Stanislavskij, di V. Kubasov e V ...
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Teorie del cinema
Francesco Casetti
Fin dalla sua prima apparizione, tra il marzo e il dicembre del 1895, il cinematografo sollecitò numerosi interventi. Vi furono presentazioni della nuova invenzione, [...] e la varietà degli interventi, emerge con chiarezza che l'impegno maggiore era indirizzato a cercare di capire il senso particolare dalla tecnica narrativa elaborata dalla letteratura e dal teatro: il cinema deve liberarsi dal suo peso, scioglierne ...
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teatro
s. m. [dal lat. theatrum, e questo dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore»; la parola greca indicava, oltre che l’edificio per le rappresentazioni drammatiche, anche quello per assemblee e per pronunciare...
varieta2
varietà2 s. m. [adattam. del fr. variété, propriam. s. f. corrispondente all’ital. varietà1, divenuto masch. (non però in francese) per ellissi da Théâtre des Variétés «teatro di spettacoli varî» (usato come nome proprio)]. – Spettacolo...