Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Francesco Redi
Marta Stefani
Il nome di Francesco Redi è legato, a seconda della prospettiva dalla quale s’intende osservare il suo contributo, a tre aspetti ricorrenti. Se ci poniamo dal punto di vista [...] i portavoce della tradizione (P. Galluzzi, Nel ‘teatro’ dell’Accademia, in Scienziati a Corte, a cura di P. Galluzzi, 2001, pp. 12-25). di ricerca, anche a esperimenti di controllo. Quattro diverse varietàdi carni vengono poste in contenitori di ...
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ERRICO (Enrico), Scipione
Rosario Contarino
Nacque nel 1592 a Messina, come si può anche rilevare da numerosi passi della sua stessa opera. Il padre, di nobile condizione, era originario di Napoli; [...] varietà contenutistica e "la libertà di usar metafore ardite, di confondere i tempi, di intesser parole nove, forastiere, e latine e insomma di s., 67, 457 s. e ad Indicem; C. Varese, Teatro, prosa, poesia, in Storia della letter. ital. [Garzanti], V ...
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Nella storia della lingua letteraria italiana Gabriele D’Annunzio (Pescara 1863 - Gardone Riviera, Brescia, 1938) occupa un posto di primo piano, per due ordini di ragioni. Innanzi tutto, si tratta di [...] metrica; in quest’ambito si registra infatti una varietàdi soluzioni veramente straordinaria: D’Annunzio «rompe gli schemi netto rifiuto del teatro naturalistico: D’Annunzio si sforza di attingere una lingua senza tempo, di recuperare una parola ...
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Giovanni Verga, nato a Catania nel 1840, trascorse alcuni periodi della sua vita, legati a esperienze letterarie diverse, a Firenze, a Milano e poi a Roma, e morì nel 1922. La sua attività letteraria si [...] di Santuzza (Alfieri 2007).
La cartina di tornasole per misurare il carattere effettivamente dirompente e la varietà (1988), Teatro, a cura di G. Oliva, Milano, Garzanti.
Verga, Giovanni (1995), I Malavoglia, edizione critica a cura di F. Cecco ...
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Italo Svevo (pseudonimo di Ettore Schmitz, 1861-1928), triestino di nascita, europeo per formazione (sostanzialmente da autodidatta), fu infaticabile nell’esercizio della penna: uno scribacchiare che è [...] di tutti i giorni, quanto per la sua mescidazione di toni e registri, per la sua disinvolta (forse inconsapevole) varietà Torino, Einaudi.
Lepschy, Anna Laura (1984), Narrativa e teatro fra due secoli. Verga, Invernizio, Svevo, Pirandello, Firenze, ...
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BARUFFALDI, Girolamo
Raffaele Amaturo
Nacque a Ferrara il 17 luglio 1675 da Niccolò e da Caterina dei Campi. Compiuti i primi studi di grammatica e di retorica presso i gesuiti nel seminario vescovile [...] satirico e per la varietà dei metri al genere letterario del "ditirambo", pur se di essi, in una introduzione prove del teatro pregoldoniano e che rivela nel suo insieme lo studio del Molière, è notevole l'impostazione di alcuni personaggi e ...
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DE ROSSI, Bastiano
Maria Daniela Zampino
Nacque a Firenze, presumibilmente intorno al 1550-60, e vi trascorse gran parte della vita. Membro della Accademia Fiorentina, se ne distaccò ben presto costituendo [...] di investire gli "intermedi" di un unico e preciso significato culturale si sovrappose quella di tendere alla varietà C. Molinari, Delle nozze medicee e dei loro cronisti, in Quaderni diteatro. Il teatro dei Medici, n. 7, Firenze 1980, pp. 25 s., 28 ...
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Zavattini, Cesare
Cristina Jandelli
Soggettista e sceneggiatore, scrittore e giornalista, nato a Luzzara (Reggio Emilia) il 20 settembre 1902 e morto a Roma 13 ottobre 1989. Con il suo lavoro complessivo [...] ma anche il cinema di René Clair e i comici del varietà, mentre frattanto pubblicava i tre 'libri' Parliamo tanto di me (1931), I dal teatro dei generi minori (esemplificato nelle figure di Ettore Petrolini e di Totò), la chiave di volta del ...
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CARCANO, Giulio
Renzo Negri
Nato a Milano il 7 ag. 1812 da Vincenzo e da Carolina Stagnoli, dal 1824 al 1830 studiò nel Longone, il vecchio collegio dei nobili milanesi, avendo per maestro di lettere [...] traduzioni di Shakespeare (tutto il teatro) e della Bibbia. Tanta varietà risulta nondimeno più apparente che reale, né presenta sostanziali caratteri di originalità e di svolgimento nell'arco di cinquant'anni. La sua presenza di uomo e di scrittore ...
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BALDUCCI, Francesco
Enzo Noè Girardi
Figlio di Mariano, maestro di non si sa quale arte, e di una Vincenzella, nacque a Palermo, ed ivi fu battezzato il 1º giugno 1579. D'ingegno vivace, ma di temperamento [...] l'altro, nella prefazione alle rime di lui (ediz.: Roma 1623, Venezia 1625 arguzia moderna e colla varietà dei soggetti". Petrarchista anche I, Palermo 1875, p. 68; V. Auria, Teatro degli uomini letterati palermitani, in Nuove effemeridi siciliane, s ...
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teatro
s. m. [dal lat. theatrum, e questo dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore»; la parola greca indicava, oltre che l’edificio per le rappresentazioni drammatiche, anche quello per assemblee e per pronunciare...
varieta2
varietà2 s. m. [adattam. del fr. variété, propriam. s. f. corrispondente all’ital. varietà1, divenuto masch. (non però in francese) per ellissi da Théâtre des Variétés «teatro di spettacoli varî» (usato come nome proprio)]. – Spettacolo...