Civiltà
Pietro Rossi
Il termine e l'idea
Il termine 'civiltà', al pari dei suoi omologhi nelle lingue neolatine e nell'inglese, deriva dal latino civilitas, una parola coniata nella seconda metà del [...] oriente, fino alla nascita delle monarchie moderne e alla Riforma religiosa; la ritrova, infine, nell'Europa moderna, costituita da una metodologia empirica; ma nella storia vede non un semplice teatro, bensì il luogo d'incontro tra le civiltà, il ...
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civiltà Nel suo significato più ampio per c. si intende la forma in cui si manifesta la vita materiale, sociale e spirituale di un popolo di un’età, di un’epoca. Per i latini civilitas (da civis «cittadino») era la società degli abitanti della città che, in quanto condizione privilegiata rispetto a ... ...
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civilta
civiltà
Idea che ha avuto una lunga evoluzione, nel corso della quale ha assunto significati diversi tra loro, ma spesso legati (per affinità o per contrasto) al concetto di cultura (➔). Al di là delle molte sfaccettature, i significati principali del termine sono riconducibili a quattro: ... ...
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civiltà
Margherita Zizi
La vita materiale, sociale e spirituale di un popolo
Il concetto di civiltà è estremamente complesso e sfaccettato, ed è usato in una molteplicità di accezioni. La nozione di civiltà è stata spesso associata all'idea di progresso, e in questo caso indica lo stadio più elevato ... ...
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Nel linguaggio corrente, la parola civiltà, applicata agl'individui, significa una condizione elevata di vita, quale soprattutto si manifesta nella convivenza sociale; applicata ai popoli, significa il possesso di un patrimonio di beni materiali e l'esplicazione di attività spirituali che determinano ... ...
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Religione
Hans G. Kippenberg
1. Introduzione
La sociologia della religione non è nata come ramo particolare della scienza della religione, bensì in seno alla sociologia stessa (v. Tenbruck, 1991, p. [...] ). Nel mondo moderno l'esistenza quotidiana è teatro di uno scontro tra posizioni diametralmente opposte. Proprio d'ordine nel senso più ampio. Le credenze e le pratiche religiose rendono l'ethos di un gruppo credibile sul piano intellettuale [...] e ...
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L'Italia della Riforma, l'Italia senza Riforma
Silvana Seidel Menchi
Serena Luzzi
Premessa1
In che modo e in che misura gli italiani parteciparono al movimento che fuori d’Italia produsse la Riforma [...] la sua guida pastorale la diocesi di Bergamo fu teatro di un guardingo eppure lucido tentativo di Riforma E. Garms-Cornides, Roma e Vienna nell’età delle riforme, in Storia religiosa dell’Austria, a cura di F. Citterio, L. Vaccaro, Gazzada 1997, ...
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Filosofia e società
Carlo Augusto Viano
I termini del problema
Se si considera la filosofia come una forma di sapere, simile alla matematica o alle scienze della natura, il rapporto con la società potrebbe [...]
7. Le lettere, la scolastica e la politica
Se il teatro del dotto medievale che si occupava di filosofia era stato prima questi centri un flusso di idee antireligiose o di scetticismo religioso si diffuse in Francia e in Germania. In Francia incontrò ...
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Giuliano Vigini
Best-seller
Gli eredi dello zio Tom
Che cosa è
un best-seller
di Giuliano Vigini
5 maggio
Si inaugura il Salone del Libro di Torino che vede la partecipazione di 1200 editori e oltre 1500 [...] un milione di copie (di cui molta parte nelle sole librerie religiose di Milano) e le cui lettere pastorali si collocavano sempre tra tasca: si leggeva ovunque, in vettura, a passeggio, a teatro nelle pause, al caffè, nei negozi. L'Europa centrale ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] dei dialetti regredisce e si limita ad alcuni generi letterari (teatro dialettale, satira, ecc.; ➔ dialetto, usi letterari del): del XIV secolo. Se si eccettuano alcuni testi poetici religiosi tardo-trecenteschi, in poesia l’uso del romanesco appare ...
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A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] di altro genere (tolti, in parte, quelli di tipo religioso e liturgico), la finalità pratica non spinge che debolmente a , per suo livello d’uso e provenienza. La lingua del teatro (➔ teatro e lingua) varia invece a seconda che si tratti di commedie ...
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Poiché il Risorgimento ebbe come esito l’Unità nazionale, la connessione con i fatti linguistici risulta immediata, in quanto gli eventi politici, conclusi con la formazione del Regno nel 1861 e con lo [...] periodo storico, il Risorgimento. La parola, dalla sfera religiosa dove è equivalente di resurrezione, si spostò nel terreno della Italica Nazione, Parigi, Appresso l’Autore, nella stradetta rimpetto al teatro francese, n. 4, 1818, 2 voll., vol. 1 ...
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Festa
Vittorio Lanternari
Festa (dal latino festa, femminile dell'aggettivo festus, "solenne, festivo", che si ritiene connesso con feria, "feria") indica il giorno destinato alla celebrazione di eventi [...] Nel mondo moderno si distinguono soprattutto le feste religiose, di carattere prevalentemente commemorativo, e quelle civili. . Tutto ciò si attua come rappresentazione di un teatro popolare di origini e tradizioni arcaiche, attraverso l'esecuzione ...
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mùsica, stòria della Disciplina che analizza la musica in senso cronologico, attraverso le epoche e le culture, con particolare riferimento alla musica colta occidentale.
Lineamenti di storia della musica
[...] il Duecento nacque la lauda, un canto di argomento religioso in volgare.
Il Rinascimento Il termine Ars Nova fu a seguire G. Verdi – il quale operò un rinnovamento del teatro musicale assai significativo, ottenendo l’unità drammatica di pensiero e m ...
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trégua (o trègua, ant. triègua) s. f. [dal lat. mediev. treuga, di origine germanica]. – 1. Sospensione temporanea delle ostilità stabilita da due belligeranti ed estesa a tutto il teatro di guerra o a un solo settore, stipulata per raccogliere...
servo
sèrvo s. m. e agg. [lat. servus «schiavo», anche agg. «assoggettato, sottomesso»]. – 1. (f. -a) letter. a. Schiavo; come sost., è comune soltanto nella locuz. servo della gleba, chi, nel declino dell’Impero Romano e nei secoli successivi,...