VERBO (fr. verbe; sp. verbo; ted. Zeitwort; ingl. verb)
Giacomo Devoto
Categoria di parole che indicano un'azione, opposta al nome che indica cosa o qualità; come il nome, categoria di parole fornita [...] di semantema (v. morfologia).
Questa classificazione delle parole risale già ai grammatici greci che contrapponevano ὄνομα (nome) e ῥῆμα (verbo). Ma, come è stato detto a proposito del nome (v.), questa ...
Leggi Tutto
Termine coniato da J.W. Goethe (ted. Morphologie) nel 1785 per indicare l’anatomia comparata; significa, in generale, studio, descrizione delle forme.
Biologia
Studio della forma e della struttura degli [...] esseri viventi.
La m. esterna descrive la forma esterna generale e i rapporti di posizione delle varie parti od organi visibili dall’esterno; la m. interna, o anatomia, indaga la struttura interna, sia ...
Leggi Tutto
STRUTTURA (fr. structure, système de choses; ingl. structure, lattice; ted. Verband, Dualgruppe)
Fabio Conforto
Con questo nome si intende nella matematica moderna ogni insieme S di elementi di natura [...] astratta, tale che siano soddisfatti i seguenti assiomi: 1) ad ogni coppia a, b di elementi di S corrisponde uno ed un solo elemento ab di S, per modo che, essendo c un terzo elemento qualunque di S, sia: ...
Leggi Tutto
Un italianismo è un prestito dall’italiano (➔ prestiti) a un’altra lingua (oltre ai prestiti veri e propri, diretti e indiretti, si considerano anche l’induzione, i ➔ calchi e lo pseudoprestito). Non sempre [...] similmente, il suffisso fr. -esque (< it. -esco, vedi sopra) è un italianismo diretto, ma l’ingl. -esque e il ted. -esk (< fr. -esque < it. -esco) sono italianismi indiretti. Sono notevoli gli italianismi indiretti in romeno, per es. quelli ...
Leggi Tutto
La metafonia (o metafonesi: i due termini sono calchi, con elementi greci, del ted. Umlaut «modificazione di suono») è un processo fonetico-fonologico che interessa le vocali toniche medie o basse di una [...] parola se nella sillaba seguente compaiono vocali atone alte: /-i/ e /-u/ (Maiden 1997).
La metafonia, che può essere definita come un fenomeno di ➔ assimilazione a distanza, è molto simile all’armonia ...
Leggi Tutto
Glottologo (Veszprém 1853 - Budapest 1919); studioso della lingua ungherese, con particolare riguardo alla sintassi. La sua opera fondamentale è A magyar nyelv (1889; trad. ted. Die ungarische Sprache. [...] Geschichte und Charakteristik, 1907). In collaborazione con altri studiosi preparò il Magyar nyelvtörténeti szótár ("Dizionario storico della lingua ungherese", 1890-93) e un Németmagyar szótár ("Dizionario ...
Leggi Tutto
Lingua degli Ebrei ashkenaziti, nata intorno al 10° sec., quando Ebrei provenienti dalla Francia e dall’Italia settentrionale si stabilirono in Renania. Il termine deriva dal ted. jiddish, alterazione [...] dell’aggettivo jüdisch «giudeo». Si diffuse in vaste aree dell’Europa centrale e orientale. Prima della Seconda guerra mondiale, era parlato in Europa, negli USA, nell’America Meridionale, da una popolazione ...
Leggi Tutto
In linguistica il termine europeismo ha vari significati. Possono essere definiti europeismi tratti comuni a più lingue d’Europa, ma anche elementi formativi di parole (come prefissi e suffissi), locuzioni [...] anche secondo il grado di ➔ adattamento. Per es., con un minimo di cultura linguistica l’it. analisi è riconoscibile nel fr. analyse, nel ted. Analyse, ecc., siano questi scritti con ‹i› o con ‹y›, con ‹s› o con ‹z›. Invece, l’it. [aˈnalizi] è molto ...
Leggi Tutto
Il termine paretimologia fu coniato dal linguista italiano Vittore Pisani (19672) con l’intenzione di rimpiazzare la più antica denominazione etimologia popolare (traduzione italiana del ted. Volksetymologie [...] coniato da E. Förstemann nel 1852; cfr. anche fr. étymologie populaire, ingl. folk etymology), ritenuta inadeguata per il suo ovvio, ed esclusivo, riferimento ad attività linguistiche del ‘popolo’, benché ...
Leggi Tutto
Fra le diverse tipologie del prestito (➔ prestiti), il calco (nella sua accezione linguistica il termine è usato la prima volta in Francia alla fine del XIX secolo, ma furono poi A. Meillet e Ch. Bally [...] una vitalità e una forza di penetrazione sorprendenti: the man in the street, uomo della strada, fr. homme de la rue, ted. Mann auf der Strasse, spagn. hombre de la calle.
Se con il calco strutturale viene imitato anche il significato del modello ...
Leggi Tutto
tediare
v. tr. [der. di tedio; cfr. lat. tardo taediare, intr., «sentire ripugnanza»] (io tèdio, ecc.). – Recare tedio, infastidire, annoiare: t. qualcuno con domande importune; non vorrei tediarvi con le mie chiacchiere, col racconto delle...
tedio
tèdio s. m. [dal lat. taedium, der. di taedere «sentire noia»]. – Sensazione di noia grave, profonda, e in genere dolorosa: il t. delle interminabili ore d’attesa; il t. della prigionia, d’una lunga degenza a letto; questi noiosi e lenti...