ORO (aurum, ie. da *ausom; quod illi [Sabini] ausum dicebant: Fest., viii, 14; χρυσός è di origine semitica; cfr. Ernout-Meillet, 1959, s. v.; Boisacq, s. v.)
F. Magi
È il metallo prezioso e nobile per [...] altri metalli, fra i quali ricordiamo l'argento, il rame, il piombo, l'antimonio, il bismuto, il selenio e il tellurio. Si chiama o. di montagna quello che si trova in giacimenti primari, incluso in piriti, calcopiriti, arsenopiriti, rocce quarzose ...
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Materiale costituito essenzialmente da derivati del silicio, caratterizzato in genere da fragilità e trasparenza (proprietà che in alcuni tipi di v. possono anche mancare), di larghissimo impiego in molteplici [...] inglobando in vetri silicatici ossidi di metalli di transizione a più valenze (Fe, Mn) o elementi quali zolfo, selenio, tellurio o loro miscele con elementi del quarto o del quinto gruppo (silicio, germanio, arsenico, antimonio).
Il v. corrugato è ...
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tellurio
tellùrio s. m. [lat. scient. Tellurium, der. del lat. class. tellus -uris «terra»; il nome fu coniato dapprima nella forma ted. Tellur, dal chimico M. H. Klaproth, che isolò l’elemento nel 1789]. – Elemento chimico di numero atomico...