Antonio Menniti Ippolito
Terèsa di Calcutta, santa. – Al secolo Gonxha Agnes Bojaxhiu (Skopje 1910 - Calcutta 1997), nacque da famiglia benestante d’origine albanese a Skopje, nell’odierna Macedonia, [...] della scuola di St. Mary. Per Calcutta erano intanto tempi durissimi. La città fu colpita da una terribile carestia nel coerente, sofferto, che Madre Teresa ha offerto al mondo ha un valore universale.
Bibl.: – R. Royle - G. Woods, Mother Teresa. A ...
Leggi Tutto
Regista cinematografico e teatrale italiano (Bergamo 1931 - Asiago 2018). Dopo aver esordito raccontando l'umile Italia degli anni Cinquanta, O. ha analizzato la civiltà contadina scavando nel suo passato [...] come autore di cortometraggi, passando al lungometraggio con Il tempo si è fermato (1960), che racconta il rapporto fra un ci ospita (2015), riflessione sul valore del nutrimento come diritto universale di ogni individuo, e il docu-film Vedete, sono ...
Leggi Tutto
Fisico e matematico (Roma 1608 - Firenze 1647). Succeduto a G. Galilei nell'incarico di matematico e filosofo del granduca di Toscana (1641), dimostrò la possibilità del vuoto in natura, scoprì e misurò [...] punti all'infinito di una curva. Il suo "teorema universale", consente di determinare, nel modo più generale possibile, il inverso; ossia che i fenomeni meccanici sono reversibili e che il tempo è ordinato, ma privo di verso. Tra altri teoremi di ...
Leggi Tutto
Scultore (n. in Puglia, e non, come si è congetturato, a Pulìa presso Lucca, verso il 1210 o, più verisimilmente, nel 1220 - m. tra 1278 e 1287). N. ha lasciato la sua inconfondibile impronta in opere [...] dei Magi, la Presentazione al Tempio, la Crocifissione e il Giudizio Universale. Dopo il lontano precedente del Fuorcivitas a Pistoia è stata anch'essa attribuita a N., a un tempo di poco anteriore alla fontana di Perugia. Opere della scuola di N., ...
Leggi Tutto
Poeta (Roma 1698 - Vienna 1782). Figlio di Felice Trapassi, soldato dell'esercito pontificio e poi salumiere. A 12 anni, nella bottega di un orefice, dove era stato messo per imparare l'arte, fu udito [...] dimora viennese. Il compianto per la sua morte fu universale, come universale era stata l'ammirazione per il poeta vivente: in suo proposito del quale si ricordi, come significativo del gusto del tempo, che la 1ª redazione del dramma, in cui era ...
Leggi Tutto
Psichiatra, psicologo e storico della cultura (Kesswyl 1875 - Küsnacht, Zurigo, 1961). Laureatosi in medicina a Basilea nel 1900, passò al nosocomio psichiatrico zurighese Burghölzli per proseguire gli [...] coesistono pertanto un contenuto e un'immagine archetipici: quello è più universale e necessario di questa. Tra il 1921 e il 1926, mentre Seelenprobleme der Gegenwart (1931). Intesa in un primo tempo come il processo che ha per fine lo sviluppo della ...
Leggi Tutto
Scrittore boemo di lingua tedesca (Praga 1883 - Kierling, Vienna, 1924). Autore tra i maggiori del Novecento, le sue opere - quasi sconvolgenti allucinazioni - descrivono esperienze di un'inquietante [...] fino al 1922, quando dovette andare in pensione anzi tempo perché minato dalla tubercolosi. Incompreso in famiglia, anzi in o lanciato nella desolazione del quotidiano ma insieme assetato dell'universale. È la tematica stessa di S. Kierkegaard, ben ...
Leggi Tutto
Dottore della Chiesa (560 circa - 636). Uno tra i più rilevanti esponenti della cultura medievale, fu un instancabile compilatore di opere enciclopediche in cui raccolse e tramandò tutto il sapere dell'epoca, [...] , e individuata con i metodi e con la cultura del tempo; la materia dell'opera (da alcuni intitolata Origines) è così , astronomia; IV, medicina; V, le leggi e la storia (storia universale, sunto del Chronicon, per cui v. oltre); VI, libri e uffici ...
Leggi Tutto
Scrittore italiano (Milano 1893 - Roma 1973). Tra i massimi innovatori della narrativa novecentesca, sperimentò uno stile linguistico che fonde in sé lingua nazionale, forme dialettali e usi gergali. Se [...] la propria aristocratica intolleranza nei confronti della corruzione universale.
Dopo la laurea in ingegneria, esercitò tale di G., soprattutto per I viaggi, la morte (1958), per Il Tempo e le opere (post., 1982) e per la già ricordata Meditazione ...
Leggi Tutto
Nipote (Tauresium, presso Skoplje, 482 - Costantinopoli 565) dell'imperatore Giustino I; di famiglia illirica romanizzata, il 1° apr. 527 fu adottato e associato al potere dallo zio e lo stesso giorno [...] della Spagna), che tornava così ad essere dominato, come un tempo da Roma, da Bisanzio. Nel complesso si può dire che ai Romani: unificazione religiosa, e cioè per la salvezza universale, ma anche perché gli uomini potessero raggiungere, sotto la ...
Leggi Tutto
tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...
universale1
universale1 agg. [dal lat. universalis, der. di universus: v. universo1]. – 1. a. Che riguarda tutto l’universo, che si estende o è valido per l’intero universo fisico (nell’accezione scient. di questo termine): legge dell’attrazione...