Apostolo (n. Tarso in Cilicia inizio sec. 1° - m. Roma tra il 58 e il 68), massimo propagatore del messaggio cristiano nel mondo ellenistico-romano (perciò chiamato l'Apostolo). La ricostruzione della [...] sec. 2°) e poi ancora in Oriente (come sembrano supporre le lettere a Timoteo e a Tito, che però oggi si tende generalmente a considerare come pseudepigrafe), dove sarebbe stato di nuovo arrestato (ma di ciò non si ha alcuna notizia) e ricondotto a ...
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Scrittore italiano (Santo Stefano Belbo 1908 - Torino 1950). P. ha svolto un ruolo essenziale nel passaggio tra la cultura degli anni Trenta e la nuova cultura democratica del dopoguerra. La sua partecipazione [...] 1950.
Opere
I suoi inizi di poeta, ma di una poesia (Lavorare stanca, 1936) che, nata in clima ermetico-decadente, tende a superarne l'ossessivo soggettivismo mediante la proiezione oggettiva di quelli che sono e più saranno i temi di fondo di P ...
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Fisico, matematico e filosofo francese (Parigi 1717 - ivi 1783). Amico di Voltaire e Diderot, collaborò all'Enciclopedia, di cui redasse il Discorso preliminare (1751), vero e proprio sommario dell'enciclopedismo [...] essa egli intende esporre in un "catechismo laico" che insegni ai fanciulli una morale per cui il male è "ciò che tende a nuocere alla società turbando il benessere fisico dei suoi membri", e responsabilità, pene e premi sono fondati unicamente sul ...
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Filosofo (n. Alessandria circa 30 a. C. - m. circa 45 d. C.), autorevole rappresentante della comunità ebraica di Alessandria. Il suo pensiero si sviluppò come interpretazione allegorica della Tōrāh attraverso [...] ". L'uomo è composto di σῶμα, ψυχή e νοῦς e questo solo è immortale: fatto a immagine di Dio, il νοῦς dell'uomo tende alla contemplazione (ϑεωρία) di Dio attraverso il distacco dal corpo e da ogni attività sensibile (ψυχή), ma non può giungere al suo ...
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Secondo la tradizione, autore del terzo Vangelo canonico e degli Atti degli Apostoli; fu probabilmente di Antiochia e discepolo di Paolo che accompagnò fino a Roma. Il Vangelo di L., scritto probabilmente [...] a Roma o a Cesarea o altrove; la data di composizione è fissata perlopiù negli anni Ottanta del sec. 1°. Così pure si tende a privilegiare l'identificazione dell'autore del terzo Vangelo e degli Atti non più sulla base delle notizie biografiche della ...
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realtà Qualità e condizione di ciò che esiste effettivamente e concretamente.
Filosofia
La nozione di r. è legata al problema tipicamente moderno dell'esistenza del mondo esterno. A partire da R. Descartes [...] Principio di realtà
Secondo S. Freud, uno dei due principi (Realitätsprinzip) che regolano la vita psichica. Succede e tende a imporsi al principio del piacere, determinando un diverso modo di ricerca della soddisfazione; tale ricerca non si effettua ...
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Filosofo francese (Digione 1861 - Aix-en-Provence 1949), prof. di filosofia all'univ. di Aix (1907-27), socio straniero dei Lincei (1947). Nella sua prima e fondamentale opera, Action (1893; trad. it. [...] influenza sull'apologetica moderna, specie con i primi saggi, Lettre sur les exigences de la pensée contemporaine en matière d'apologétique (1896) e Histoire et dogme (1904), in cui si tende a un superamento sia del razionalismo sia del fideismo. ...
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DELLA CASA, Giovanni
Claudio Mutini
Nacque il 28 giugno 1503 da Pandolfo e Lisabetta di Giovanfrancesco Tornabuoni, probabilmente in Mugello, dove la famiglia possedeva beni ("Monsignor Della Casa - [...] tutto questo, et supplicavola che non le fosse molesto che io tornassi a parlarle assai spesso di questa materia..."), non tende al convincimento quanto all'effetto della dizione ("Dico che, così come io parlai con maggior efficacia, così conobbi che ...
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ARIOSTO, Ludovico
Natalino Sapegno
Nacque a Reggio Emilia l'8 sett. 1474 da Niccolò e da Daria Malaguzzi Valeri. Il ramo degli Ariosti, da cui discendeva il padre, s'era trasferito da Bologna a Ferrara [...] , che si rivela a un'analisi paziente e minuta delle correzioni dall'una all'altra stesura fino a quella definitiva, tende alla conquista di una medietà esemplare, di un equilibrio perfetto di modi familiari e aristocratici, che rifiuta da un lato ...
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CASTIGLIONE, Baldassarre
Claudio Mutini
Nacque il 6 dic. 1478 nella "corte" di Casatico, presso Mantova, da Cristoforo e da Aloisa Gonzaga.
Da parte del padre la famiglia discendeva da quella piccola [...] ; però parmi che maggior grazia abbia nei vestimenti il color nero, che alcun altro; e se pur non è nero, che almeno tenda al scuro; e questo intendo del vestir ordinario, perché non è dubbio che sopra l'arme più si convengan colori aperti ed allegri ...
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tenda
tènda s. f. [lat. mediev. tenda, der. di tendĕre «tendere»]. – 1. Telo di tessuto o di altri materiali, di dimensioni e forme varie, che si stende sopra o davanti a qualche cosa per ripararla dal sole, dalla pioggia e dalle intemperie,...
tendere
tèndere v. tr. e intr. [lat. tendĕre] (io tèndo, ecc.; pass. rem. tési, tendésti, ecc.; part. pass. téso; come intr., aus. avere). – 1. tr. a. Con riferimento a oggetti che si sviluppano prevalentemente sopra una sola o due delle tre...