MURATORI, Ludovico Antonio
Girolamo Imbruglia
– Nacque a Vignola (Modena) il 21 ottobre 1672, da Francesco Antonio e da Giovanna Altimanni.
Il padre, artigiano di qualche benessere, lo mandò a Modena [...] Evitò di discutere la critica spinoziana e lockiana alla fede, che per lui era mezzo sicuro di conoscenza. La sua teodicea si basava sull’accettazione delle cause finali. Contro il materialismo, seguì Nicolas Malebranche. Se le idee di David Hume sui ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il cartesianesimo fallisce nel suo tentativo di imporsi come nuova filosofia “ufficiale” [...] elabora una sintesi originale di cartesianesimo, motivi agostiniani e nuove spiegazioni teologiche (soprattutto nel campo della teodicea, con i complessi problemi della grazia, della libertà e della predestinazione) va incontro a condanne analoghe ...
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MORANDO, Giuseppe
Emilia Scarcella
MORANDO, Giuseppe. – Nacque il 29 gennaio 1866 a Genova, da Lorenzo e da Cattarina Noli.
A Genova frequentò il collegio dei padri barnabiti. All’età di 14 anni incontrò [...] I, Preliminari, elementi di psicologia, cenni di cosmologia, Milano 1898; II, Elementi di logica, ibid., 1898; III, Piccola teodicea, Elementi di etica. Note di estetica, cenni storici, ibid., 1899; Compendio del Corso elementare di Filosofia ad uso ...
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GESÙ CRISTO
Leone TONDELLI
Giuseppe FILOGRASSI
Alberto PINCHERLE
Guillaume DE JERPHANION
. Secondo la dottrina cattolica è il Figlio di Dio, seconda Persona della Trinità divina, incarnato e fatto [...] non meno fortemente nell'escatologia. E, dal punto di vista filosofico, ecco entrare in giuoco, con la cristologia e la teodicea, i più ardui problemi della metafisica; con la soteriologia e l'escatologia, quelli della morale. Sicché non esiste, si ...
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. Col nome di Ambrosiaster Erasmo di Rotterdam indicò l'anonimo autore di un commento all'epistolario paolino, generalmente attribuito a S. Ambrogio, ma da qualche codice e in una citazione di S. Agostino [...] antagonisti. Infatti al suo tempo la questione del valore e del significato della salvezza cristiana era posta ancora in termini di teodicea (dottrina trinitaria) e il problema delle relazioni fra il trascendente e l'immanente, fra Dio e il mondo e l ...
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Malebranche, Nicolas de
Filosofo francese (Parigi 1638 - ivi 1715). Oratoriano dal 1660, fu ordinato sacerdote nel 1664.
Cartesianismo e agostinismo
Veniva pubblicato nel 1664, a Parigi, L’homme di [...] dell’esistenza di Dio, basandola sull’idea di infinito e sulla distinzione tra pensiero e rappresentazione.
Grazia e teodicea
Dio stabilisce soltanto alcune leggi generali, nell’ordine naturale come in quello della grazia, attenendosi a un criterio ...
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fato
Nozione solitamente definita in correlazione o in contrapposizione a quelle di provvidenza, destino, libertà, determinismo; tuttavia, il precisarsi del concetto di f. come preordinamento irrevocabile [...] I, prop. 33, scolio 2). È in polemica con le tesi necessitariste che Leibniz tratta il problema del f. nella Teodicea (I, 55 segg.) distinguendo il f. «maomettano», ossia la concezione esemplata dall’argomento del «ragionamento pigro», dal f. inteso ...
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Filosofo, nato verso il 1270 (secondo alcuni, il 1266, secondo altri, il 1274). Sul luogo della sua nascita nulla si sa di sicuro: c'è chi lo fa nativo d'Irlanda, e chi di Scozia o d'Inghilterra. Secondo [...] un suo proprio oggetto e come tale è assolutamente indipendente. Ma, malgrado questo, i presupposti teologici premono nella teodicea che Scoto vuole costruire su fondamenti filosofici, e che forma la parte più originale del suo pensiero. Sappiamo che ...
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VALLA, Lorenzo
Delio CANTIMORI
Lorenzo della Valle, in latino Laurentius Vallensis, detto comunemente il Valla, oriundo piacentino, nacque nel 1407 a Roma, dove morì il 1° agosto 1457. È il maggiore [...] , opponendogliene una mistico-fideistica, che taglia il nodo piuttosto che scioglierlo, come osservò il Leibniz, il quale nella sua Teodicea parte dal punto lasciato in sospeso dal V. col richiamo alla fede.
Nel De voluptate il V. espone in forma ...
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Gli scritti che vanno sotto il nome di Dionigi Areopagita, primo vescovo di Atene e discepolo di S. Paolo, a cui si accenna negli Atti (XVII, 34), dal Rinascimento in poi hanno dato luogo a laboriose discussioni. [...] tutta la sublimità dell'estasi, che è il termine ultimo a cui mira l'Areopagita, egli sente il bisogno di definire la sua teodicea.
Tutti gli esseri non sono che effusioni della bontà divina, come la luce è un'effusione del sole che è un'immagine ...
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teodicea
teodicèa s. f. [dal fr. théodicée (comp. del gr. ϑεός «dio» e δίκη «giustizia»), introdotto dal filosofo ted. G. W. Leibniz con il titolo del suo libro Essais de théodicée (1710)]. – Termine filosofico che, dopo il significato originario...
ottimismo
s. m. [dal fr. optimisme, der. del lat. optĭmus «ottimo»]. – 1. Nel linguaggio com., la disposizione psicologica che induce a scegliere e considerare prevalentemente i lati migliori della realtà, oppure ad attendersi uno sviluppo...