PISTIS (Πίστις)
L. Franchi
Divinità greca, personificazione dei concetti di fedeltà e fede.
Il primo a parlarne è Teognide (1135 ss.): P., μεγάλν ϑεός (Theogn., 1137), abitava un tempo sulla terra ma [...] alla fine dell'età dell'oro se ne volò con Sophrosyne e le Cariti in cielo. È invocata anche accanto a Dike e Thesmodoteira (Orph. Hymn., Prooem., 25). Malgrado venga ricordata l'esistenza in Atene di ...
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GANIMEDE (Γανυμήδης, Ganymēdes)
H. Sichtermann
Figlio di Tros secondo l'Iliade, figlio di Laomedonte secondo la Piccola Iliade (Ellanico indicherà poi Callirhoe come sua madre), ad ogni modo proveniente [...] .
Nell'Inno Omerico ad Afrodite (v. 200 ss.) rapitore è un vento impetuoso. Ibico (Schol. Apoll. Rhod., iii, 158, 30), Teognide (1345, ed. Bergk) e Pindaro (Olymp., 1, 44) indicano lo stesso Zeus come suo rapitore e amasio. Durante l'ellenismo alcune ...
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KER (Κήρ, Κῆρες)
G. Becatti
Genio malefico di morte. In Omero è un genio nero, odioso che uccide i mortali (μελαίνη, στυγερή, ὀλοή), ma vi compaiono anche schiere di Keres oscure le quali, come le Erinni [...] che si aggiungono trasformando le Keres in vendicatrici di delitti, in semplici genî malefici, come nei lirici; Mimnermo e Teognide conoscono le Keres della vecchiaia e della morte; nei tragici personificano la morte, le malattie, le disgrazie, sono ...
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OSTRAKA
V. Bartoletti
L. Guerrini
Red.
Con la parola ὄστρακον i Greci indicavano il guscio della testuggine e le conchiglie, ed anche, per estensione, altri oggetti di forma incavata e rotonda come [...] frammento di mimo; l'o. Berl. 12319, del sec. III d. C., contenente un florilegio di sentenze dallo Pseudo-Epicarmo, da Euripide, Teognide, Omero, Esiodo, ecc.; l'o. 18711 del British Museum, del sec. II a. C., con una scena delle Fenicie d'Euripide ...
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