Teologo spagnolo (Arganda 1624 - Roma 1705). Gesuita, docente di filosofia e teologia a Salamanca e predicatore famoso, generale della Compagnia di Gesù nel 1687. La sua fama è legata alla tenace lotta [...] restata una sola copia: questo indica che se anche la nomina di G. segnò l'inizio di un graduale mutamento nell'indirizzo teologico-morale dei gesuiti, non significò però la fine di ogni opposizione a González. Tuttavia G. non si arrese e, ottenuta l ...
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Atteggiamento polemico contro i gesuiti che culminò nel 18° sec. con il provvisorio scioglimento dell'ordine (1773-1814). L'a. ebbe ragioni politiche e teologiche. Sostenuto dai rigoristi (soprattutto [...] i giansenisti) contro la casistica, il probabilismo e il lassismo dei teologi gesuiti, rimproverava di volere sottovalutare, per scopi mondani, la gravità degli atti considerati peccato fino a tentarne una giustificazione morale. ...
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MARTÍNEZ de RIPALDA, Juan
Giuseppe De Luca
Nato a Pamplona (Navarra) nel 1594, entrò nella Compagnia di Gesù nel 1609; professò filosofia e teologia a Salamanca e a Madrid, dove morì il 26 aprile 1648. [...] discussioni dottrinali del suo tempo e alla vita sociale. Un altro Juan M. de Ripalda, pure gesuita, ma più missionario che teologo, visse dal 1646 al 1727.
Bibl.: C. Sommervogel, Bibliothèque de la Compagnie de Jésus, V, Bruxelles 1894, coll. 639-43 ...
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È definita dal concilio di Trento (sess. XIV, c. 6) "dolore dell'animo e detestazione del peccato commesso, col proposito di non più peccare in avvenire". Si distingue in imperfetta, che è l'attrizione [...] dal danno che tale offesa reca al peccatore; è quindi un puro atto di carità verso Dio. È insegnamento concorde dei teologi che l'atto di contrizione (perfetta) cancelli la colpa e ridoni la grazia al peccatore; salvo tuttavia rimane il suo obbligo ...
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Aiuto materiale dato ai poveri per spirito di carità. Si tratta di un dovere inculcato, con precetti pure concreti, sia dall’Antico sia dal Nuovo Testamento, ed è stato osservato in tutta la tradizione [...] di necessità di chi è soccorso. Si distinguono di solito tre gradi di necessità: comune, grave ed estrema. Alcuni teologi ritengono che l’obbligo esista solo in caso di necessità estrema, altri, di necessità grave, altri anche di necessità comune ...
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Teologo e polemista (Francoforte sul Meno 1475 circa - Magonza 1537), domenicano; priore a Francoforte (1510-11, 1516-17, 1520-26) e a Coblenza (1520, 1527-29), prof. di teologia nell'univ. di Magonza [...] (1532), scrisse contro Lutero (De votis monasticis, 1524) e fu tra i teologi che stesero la confutazione della Confessione di Augusta (1530); molto diffusa la sua traduzione tedesca della Bibbia (1534). ...
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CAMEROTA, Antonino
Maria Gabriella Cruciani Troncarelli
Nacque a Camerota, piccolo paese al confine tra la Campania e la Calabria, molto presumibilmente nella prima metà del secolo XVI.
Fece parte dell'Ordine [...] il C. ed il Bruno approvarono il trasferimento in S. Domenico del frate Bartolomeo de Angelo.
La sua fama di teologo era grandissima: venivano ad ascoltarne le lezioni, oltre ai suoi confratelli, anche i benedettini di Monte Oliveto e S. Severino ...
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GENNADIO II di Costantinopoli, detto Scolario (Σχολάριος)
Silvio Giuseppe Mercati
Ultimo grande polemista della chiesa bizantina, primo patriarca di Costantinopoli sotto la dominazione turca.
Nato a [...] Costantinopoli verso il 1405, fu autodidatta, apprendendo per tempo il latino e studiando le opere di filosofi e teologi occidentali (specialmente di S. Tommaso): il che gli attirò l'accusa di latinismo. Aprì nella sua casa una scuola di grammatica e ...
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‛ULAMĀ' (in pronunzia moderna Úlama)
Plurale della parola araba ‛alīm (per quanto come suo singolare venga piuttosto usata la forma ‛ālim), dal significato di "dotto", e particolarmente dotto nelle scienze [...] , diritto, ecc. Può rendersi in italiano con "dottori" e designa nel mondo musulmano i teologi e giureconsulti, al difuori di ogni carattere ufficiale e sacrale (quindi essenzialmente diversi da ciò che è il clero nei paesi occidentali); essi sono ...
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BONUCCI, Stefano
Boris Ulianich
Nacque ad Arezzo (il Cappelletti lo dice invece, confondendo, "aretino di origine, ma nato a Modena") con ogni probabilità nel 1520.
Tale data sembra più rispondente [...] Antonio da Faenza e Atanasio de Porliliis da Forlì. Il fatto che il suo nome non compaia negli Atti del concilio fra i teologi serviti presenti alle sessioni quarta e quinta potrebbe far pensare ad una sua assenza da Trento: anche se gli elenchi dei ...
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teologare
v. intr. [der. di teologo] (io teòlogo, tu teòloghi, ecc.; aus. avere). – Trattare di teologia, o secondo la dottrina teologica (è forma meno com. di teologizzare).
teologia
teologìa s. f. [dal lat. theologĭa, gr. ϑεολογία, comp. di ϑεο- «teo-» e -λογία «-logia»]. – Speculazione teorica e dottrina che ha per oggetto la divinità o gli dei, la religione e i culti o i miti: l’antica t. persiana, indiana;...