Filosofo (Mantova 1462 - Bologna 1525). Dalla vasta opera di P. emerge una delle figure più notevoli della cultura rinascimentale e soprattutto dell'aristotelismo cinquecentesco: in lui da un lato i problemi [...] è «premio a sé stessa», mentre «la speranza del premio e il terrore della pena comportano un certo atteggiamento servile che è contrario contraddittori appaiono i vari tentativi, anche dellateologia cristiana, di salvare insieme libertà individuale ...
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Stato dell’Africa nord-orientale, che si estende anche in territorio tradizionalmente considerato asiatico, a E dell’istmo di Suez (penisola del Sinai). Il nome deriva da quello dell’antica città di Menfi, [...] il 32% della popolazione attiva e contribuisce in larga misura alle esportazioni. Le speranze nell’utilizzazione delle acque del creatore provvidenziale nelle sue creature più che non come teologica causa ultima. A parte il valore poetico del testo ...
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Riformatore religioso (Noyon 1509 - Ginevra 1564). Figlio di Gérard Cauvin, notaio e promotore del capitolo, studiò (1523) a Parigi ove si legò d'amicizia con i figli di G. Cop e col cugino P. Robert, [...] forza con cui sentì ed espose il concetto fondanentale della sua teologia: l'onnipotenza, la grandezza, la provvidenza di è effetto della sola misericordia divina, ricevuta con ferma fede e con certa speranza. E la fede è conoscenza della buona ...
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Con il termine f. gli antichi designavano la riflessione filosofica sui fenomeni della natura, e quindi il suo ambito era strettamente connesso al concetto di natura cui di volta in volta ci si riferiva. [...] movimento – dalla matematica e dalla filosofia prima o teologia: oggetto proprio della f. era quindi ogni forma di mutamento di regione. L’unica speranza è che le informazioni già acquisite sulla struttura delle particelle osservate siano sufficienti ...
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Filosofo (Edimburgo 1711 - ivi 1776). Rimasto orfano di padre a tre anni, trascorse l'infanzia a Ninewells con la madre. Successivamente fu di nuovo a Edimburgo e studiò in quella università. Nel 1734 [...] sul timore, sulla speranza, sul senso del mistero. Ma la ragione non offre contributi di giustificazione della vita religiosa. Non vi è alcuna possibilità razionale di risalire al divino; le proposizioni tradizionali dellateologia, quelle stesse del ...
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Mancuso, Vito. - Teologo italiano (n. Carate Brianza 1962). Ottenuto il Baccellierato in Teologia, a ventitré anni è stato ordinato sacerdote, ma dopo qualche mese ha chiesto e ottenuto la dispensa dai [...] Teologia (nel 1996 ha conseguito il dottorato), in seguito ha intrapreso una brillante carriera nell’editoria che lo ha portato a collaborare con Il Foglio, Avvenire, Panorama e il Corriere della , Il caso o la speranza? Un dibattito senza diplomazia ...
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È il vescovo d'Ippona, il più illustre dei quattro grandi dottori della Chiesa occidentale, figura gigantesca di pensatore e di scrittore.
La vita. - Sino alla conversione (354-386). - Agostino, a cui [...] teologia, scritta per Lorenzo, fratello del tribuno Dulcizio, e distribuita secondo le tre virtù teologali: fede (spiegaziane del Simbolo); speranza (spiegazione dell'orazione domenicale); carità (spiegazione dei precetti morali) (Cfr. Retract., II ...
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VALLA, Lorenzo
Delio CANTIMORI
Lorenzo della Valle, in latino Laurentius Vallensis, detto comunemente il Valla, oriundo piacentino, nacque nel 1407 a Roma, dove morì il 1° agosto 1457. È il maggiore [...] Cicerone la sua stima per Quintiliano. Svanita la speranza di diventare segretario papale, il V. lasciò presto per la filosofia, ma anche per la teologia e la giurisprudenza. Questo carattere della critica filologica e stilistica del V., che viene ...
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FRANCIA
Emmanuel DE MARTONNE
Pino FORTINI
Emmanuel DE MARTONNE
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Giulio COSTANZI
Anna Maria RATTI
Raymond LANTIER
Francesco COGNASSO
Roberto PALAMAROCCHI
Pietro [...] e calvinisti, invitando a una discussione i più cospicui teologidelle due parti (colloqui di Poissy). Poi, veniva emanato Douai presero il posto dei due direttori caduti.
Perduta ogni speranza d'un cambiamento interno in Francia, l'Austria firmò la ...
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(fr. bible; sp. biblia; ted. Bibel; ingl. btble).
Sommario: Natura e carattere della Bibbia: Nome e divisione, autorità e ispirazione, p. 879; numero dei libri e canone, p. 882; ordine dei libri e carattere [...] 'ebraico israeliti. Ma il più grande e più influente teologodell'Occidente, S. Agostino, fu anche il più strenuo textus receptus è stato definitivamente seppellito senza rimpianto e senza speranza di ritorno. I moderni in sostanza sono d'accordo nel ...
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teologia
teologìa s. f. [dal lat. theologĭa, gr. ϑεολογία, comp. di ϑεο- «teo-» e -λογία «-logia»]. – Speculazione teorica e dottrina che ha per oggetto la divinità o gli dei, la religione e i culti o i miti: l’antica t. persiana, indiana;...
teologale
agg. [der. di teologia]. – Della teologia: le dispute t. dell’età bizantina. È meno com. di teologico in usi generali, ma è specifico nell’espressione virtù teologali, fede, speranza e carità, così dette perché sono virtù soprannaturali,...