Bioetica
J. Robert Nelson
sommario: 1. Un ambito recente di studio e di discorso: a) definizione e ambito; b) organizzazioni e istituzioni. 2. Criteri e metodi: a) i quattro principî canonici; b) i [...] problemi nuovi per la filosofia, il diritto, l'etica e la teologia. La protezione della ‛proprietà intellettuale' di un soggetto è la ragione mondo dell'Islam sono molto simili alla posizione ebraica.
Lasciando da parte tutte le obiezioni morali alla ...
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ALIENAZIONE
Giuseppe Bedeschi e Alessandro Cavalli
Alienazione
di Giuseppe Bedeschi
Il concetto di alienazione in Hegel
Hegel è il primo pensatore moderno che abbia elaborato una vera e propria teoria [...] senso anche la logica di Hegel è una teologia, sia pure razionalizzata: perché, come l'essere della teologia è l'essere trascendente, l'essere dell uno scritto marxiano del 1843, La questione ebraica, dove troviamo un uso essenzialmente sociopolitico ...
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Tolleranza
Carlo Augusto Viano
1. La fine della tolleranza
Nel 1791 Thomas Paine sosteneva in The rights of man che la Costituzione francese "aveva abolito la tolleranza, o rinunciato a essa, ma aveva [...] furono considerati dai pagani e dagli ebrei, un gruppo ebraico, nel momento in cui decisero di portare anche ai non si vuole che la propria pace sia disturbata da dispute teologiche, ha fatto sentire il proprio peso sulla bilancia. Nella mente di ...
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Anima
Giancarlo Movia
Marta Cristiani
Paolo Casini
Gianni Carchia
Lucio Pinkus
È il greco ἄνεμος, latino anima, il cui primo senso è "aria", poi "respiro, soffio", e, di qui, "principio vitale", [...] dei maghi, degli alchimisti e dei cultori della Kabbalah ebraica. Il manuale magico Pimander e i dialoghi attribuiti , fino a entrare in radicale conflitto con l'ortodossia teologica della Chiesa post-tridentina, in particolare per quanto riguarda la ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Francesco Patrizi
Elisabetta Scapparone
Sul piano storiografico, la figura di Francesco Patrizi appare ormai del tutto emancipata dal giudizio impietoso e liquidatorio inaugurato da Giordano Bruno (uno [...] – tradizione multiforme e dalle inquietanti implicazioni teologiche, soprattutto nella direzione di un radicalismo spiritualistico spesso combinato con dottrine proprie dell’ermetismo, della mistica ebraica o della tradizione magico-astrologica. E ...
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DEL MEDIGO (del Medigo), Elia (Helias Cretensis, Eliyahu ben Moses Abba)
Alberto Bartòla
Figlio di Moses Abba, nacque a Candia da una delle più importanti famiglie ebree cretesi - da cui Helias Cretensis, [...] viaggi effettuati tra Firenze, Perugia, Bassano, la sua attività di insegnante di logica e filosofia presso il collegio ebraico padovano, e di teologia nella comunità giudaica veneziana, il D. rimase a Padova circa un decennio e qui ebbe rapporti con ...
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ascetismo
Emanuela Prinzivalli
Purificazione interiore e distacco dal mondo
L'ascetismo è una delle pratiche spirituali attraverso cui gli uomini tentano di migliorare sé stessi e, se sono credenti, [...] della letteratura ebraica di quel periodo ‒ molto autorevoli, ma che non vennero inseriti nella Bibbia ebraica ‒ il svalutazione del corpo. Da questo punto di vista, la teologia contemporanea, influenzata dalle conquiste della modernità nel campo dei ...
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Filosofo (Mirandola 1463 - Firenze 1494). Si propose di raggiungere una sintesi tra le dottrine più diverse, non solo quelle di ispirazione cristiana e pagana, ma anche quelle di derivazione ebraica e [...] la progettata disputa romana, mentre pensava a una teologia poetica e a un commento al Convito platonico. una suggestione dell'averroismo sigieriano, l'insegnamento della mistica cristiana ed ebraica. Vastissima la fortuna di P. in Italia e in Europa: ...
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scolastica Complesso dei metodi e dei contenuti dell’insegnamento nelle scuole medievali, dalla fine del mondo antico al 14° secolo.
Caratteri generali
Il termine, derivato dal latino medievale scholasticus [...] partire dal 9° sec. si può iniziare a parlare di una teologia scolastica che consapevolmente incorpora al suo interno la filosofia, ritenendola un attraverso il pensiero arabo e, in parte, ebraico. In secondo luogo, la filosofia aristotelica si ...
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Filosofo (Amsterdam 1632 - L'Aia 1677), di famiglia ebraica emigrata dal Portogallo. Per le sue opinioni apertamente professate e sostenute, contrarie all'ortodossia religiosa, fu scomunicato dalla comunità [...] -politicus e, più indirettamente, le altre opere attestano una cultura ebraica, com'è certo che S. assunse lo schema e i della Bibbia, del valore dei profeti e del rapporto tra filosofia e teologia. In sede di critica storica, S. è uno dei primi a ...
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escatologìa s. f. [comp. del gr. ἔσχατος «ultimo» e -logia]. – Dottrina degli ultimi fini, cioè quella parte delle credenze religiose (e, in qualche caso, di teorie filosofiche e teologiche) che riguarda i destini ultimi dell’umanità e del mondo:...
peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto di peccato si colloca sempre in ambito...