abeliano
abeliano [agg. Der. del cognome di N.H. Abel] [ALG] Con il signif. di commutativo: algebra a., gruppo a. (v. gruppo: III 127 f). ◆ [ANM] Funzione a.: funzione che nasce dall'inversione di un [...] specie a seconda che presentino, rispettiv., nessuna singolarità oppure soltanto singolarità polari, oppure singolarità logaritmiche: v. Riemann, superfici di: V 5 e. ◆ [ANM] Teoremi a.: lo stesso che teoremi di Abel: v. analisi armonica: I 126 e. ...
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terzo
tèrzo [agg. numerico ordinale Der. del lat. tertius, da tres "tre"] [LSF] Che in una serie numericamente ordinata viene dopo altri due. ◆ T. suono: (a) [ACS] lo stesso che suono di combinazione, [...] contraria A'; quindi, attraverso una serie di deduzioni partendo dalla verità di A', si arriva a un risultato in contrasto con teoremi precedentemente stabiliti; si conclude che A' è falsa, e che quindi è vera la sua contraria A, in quanto una ...
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metodo
mètodo [Der. del lat. methodus, dal gr. méthodos "la via della ricerca"] [LSF] Ogni procedimento volto alla conoscenza e alla sistematizzazione di ciò che via via si acquisisce, in base a criteri [...] , consistenti nel fissare concetti e proposizioni primitive da cui altri concetti e proposizioni possono essere ricavati come teoremi mediante dimostrazioni: v. assiomatizzazione: I 180 e. ◆ [FAF] [ALG] [ANM] M. costruttivo: quello che non soltanto ...
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cancellazione
cancellazióne [Der. del lat. cancellare "chiudere con un cancello" e quindi "annullamento, estinzione"] [ELT] L'operazione mediante la quale s'annulla un segnale indesiderato: per es., [...] contenuto di una memoria di un registratore o di un calcolatore. ◆ [FSD] Particolare fenomeno riguardante il potenziale di elettroni di conduzione: v. metallo: III 786 f. ◆ [ALG] Teoremi di c. di punti critici: v. punti critici, teoria dei: IV 632 a. ...
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trigonometria
trigonometrìa [Lat. scient. trigonometria (B. Pitiscus, 1595), comp. del gr. trígonon "triangolo" e -metría "-metria"] [ALG] [ANM] (a) In senso stretto, la geometria del triangolo, cioè [...] (m) Risoluzione di un triangolo qualsiasi. Si distinguono quattro casi. (1) Dati i tre lati a, b, c, gli angoli si possono dedurre dal teorema di Carnot (v. oltre) o dalle formule di Briggs (v. sopra); così si ha, per es., cosα=(b2+c2-a2)/ (2bc). (2 ...
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triangolo
triàngolo [Der. del lat. triangulum "figura con tre angoli", comp. di tri- "tri-" e angulum "angolo"] [ALG] Poligono piano di tre lati e tre angoli, definibile anche come la figura geometrica [...] : T. piana). Il t. è stato la figura geometrica più studiata, con molti importanti risultati (basta pensare ai molti teoremi sui t., alla trigonometria e alle relative funzioni); dà il nome a varie configurazioni (dette a t. o triangolari) che ...
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In matematica, somma di monomi (in senso proprio, solo con riferimento a monomi interi), detti termini del p.: binomio, trinomio, quadrinomio ecc., è un polinomio rispettivamente di 2, 3, 4 ecc. termini; [...] di anello che si indica con A [x] e si chiama anello dei p. in un’indeterminata su A. Molte proprietà dell’anello A (dette teoremi di trasporto) si ritrovano in A [x], come: a) il fatto che A [x] sia dotato di unità; b) che A [x] sia commutativo; c ...
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Matematica
In algebra, particolare tipo di endomorfismo di un insieme A dotato di una qualsiasi struttura algebrica. Si tratta precisamente di un endomorfismo π (diverso dall’endomorfismo identico) idempotente [...] , per es., di Banach, di Hilbert, di Kantorovič; in tali spazi, infatti, i p. permettono di formulare notevoli teoremi di rappresentazione per diverse classi di operatori lineari.
Tecnica
P. luminoso
Apparecchio atto a proiettare un fascio di luce ...
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Matematica
Definizioni
Si chiama e. un’uguaglianza tra due espressioni contenenti una o più variabili ovvero una o più funzioni o anche enti di natura più generale ( incognite dell’e.); se essa è soddisfatta, [...] e. (3, 4, 5; 6, 8, 10; 5, 12, 13; ecc.) si dicono pitagoriche. Il nome è dovuto al fatto che per il teorema di Pitagora, la soluzione di una tale e. equivale alla ricerca dei triangoli rettangoli i cui lati abbiano lunghezze espresse da numeri interi ...
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notazione
notazióne [Der. del lat. notatio -onis, dal part. pass. notatus di notare, a sua volta da nota] [LSF] L'atto e l'effetto dell'apporre o dell'usare note, insieme di segni e simboli adottati [...] tutte le proposizioni e le concatenazioni logiche, in modo da escludere quasi, negli enunciati e nelle dimostrazioni dei teoremi, la parte "scritta". Tale tendenza è stata ripresa poi, seppure con una certa moderazione, dal gruppo del Bourbaki ...
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teorema
teorèma s. m. [dal lat. tardo theorēma, gr. ϑεώρημα (propr. «ricerca, meditazione», der. di ϑεω-ρέω «esaminare, osservare»)] (pl. -i). – 1. Nella cultura classica e medievale, la «visione» sensibile o intellettiva e il relativo oggetto,...
principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. di una nuova vita; dare p., avviare, intraprendere...