INGRASSIA, Giovanni Filippo
Cesare Preti
Nacque a Regalbuto, in Sicilia, verso il 1510. Trascorse l'infanzia e la giovinezza a Palermo dove, dopo avere studiato lingue classiche e filosofia, si dedicò [...] il sapere medico, necessità di un equilibrio tra teoria ed esperimento, subalternazione della medicina alla filosofia. Il , pur nel quadro di una eziologia legata alla teoriaumorale, dal semplice contenuto della tradizione, la ricerca della ...
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FERRI (Ferro), Alfonso
Antonella Pagano
Nacque con ogni probabilità agli inizi del '500 a Napoli (anche se alcuni autori lo dicono nato a Faenza) e si addottorò in arti e medicina, approfondendo nel [...] , come si sofferma a mostrare l'autore, e in particolare per la cura della sifilide. Il F., alla luce della teoriaumorale allora vigente, considera il guaiaco di natura calda e secca e dunque in grado di contrastare tutte le patologie caratterizzate ...
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DEL PAPA, Giuseppe
Ugo Baldini
Nacque a Empoli (prov. di Firenze) il 1° marzo 1648 da Marco ("onorato e agiato galantuomo", lo dirà Giovanni Gaetano Bottari nell'elogio del D.) ed Elisabetta Canneri.
Compiuti [...] ideologica, per la chiara contrapposizione tra le implicazioni della teoria aristotelica delle sostanze e. delle qualità e quelle del elementi e delle qualità investe la teoriaumorale classica, interamente reinterpretata in senso meccanico ...
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GUAINERI, Antonio (Gaynerius, Guainerius, de Guaineriis, de Gaineriis, de Garneriis, de Vayneriis)
Daniela Mugnai Carrara
Nacque probabilmente a Pavia verso la fine degli anni Ottanta o l'inizio degli [...] in questo periodo nel rapporto di subalternità della pratica alla teoria. Il G. nelle sue opere, pur premurandosi sempre di casi che non rientrano nel quadro della patologia umorale e della interpretazione qualitativa del sistema ippocratico-galenico ...
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BONOMO, Giovanni Cosimo
Giorgio Stabile
Nacque a Livorno il 30 nov. 1666 da Stefano, uno speziale francese, e da Barbara Boccacci. Nel 1676 intraprese, sotto la guida di D. Zerilli, gli studi di medicina [...] una lettera al Redi in cui espone la sua teoria sulla natura acarica della scabbia.
Rispetto alle dottrine tradizionali che vedevano nella scabbia gli effetti di una discrasia umorale, ovvero, con gli iatrochimici, una espurgazione dei sali corrosivi ...
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LEVI, Moisè Raffael (Raffaele, Raffaello)
Italo Farnetani
Primo dei quattro figli di Giuseppe Isach, un negoziante appartenente a una ricca famiglia triestina, e di Dolcetta Namias, proveniente da un'agiata [...] notevole autostima, credette di poter avanzare alcune critiche alla teoria della patologia cellulare enunciata da R. Virchow che, sovvertendo completamente quella umorale dominante da oltre venti secoli, individuava nelle alterazioni intracellulari ...
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CENTANNI, Eugenio
Arnaldo Cantani
Nacque a Montotto, una frazione di Monterubbiano (Ascoli Piceno), l'8 genn. 1863 da Antonio e da Anna Lucci. Si laureò in medicina e chirurgia nel 1888 presso l'università [...] immunità.
Accanto a tale immunità istogena, e a quella umorale già ben nota, il C. immaginò pure l'esistenza -7).
Ancora in questo settore di studi debbono essere menzionate le teorie del C. su particolari reazioni, che avvengono quando siano posti a ...
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FRANCESCHI, Giovanni
Antonia Francesca Franchini
Secondogenito dei sette figli di Antonio, medico già ministro degli Interni della Repubblica Romana nel 1799, e di Maria dei conti Spada di Cesi, nacque [...] le cause di molte malattie decisamente all'esterno degli organismi, la teoria cellulare, enunciata da M.J. Schleiden nel 1838 per il mondo nel 1858, così contrastanti con la dottrina umorale di lontana ispirazione ippocratica, avevano impresso alla ...
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GENTILI, Attilio
Mario Crespi
Nacque a Vittorio Veneto (Treviso) il 20 dic. 1877 e, compiuti gli studi ginnasiali nel seminario vescovile locale e quelli liceali a Venezia, si iscrisse al corso di laurea [...] decidua a proposito del lavoro di J. Schottländer: "Sulla teoria della reazione di Abderhalden ecc.", in Annali di ostetricia e 'assimilazione dell'epitelioma coriale a uno stato umorale-endocrino responsabile di alcune alterazioni somatiche proprie ...
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sangue
sàngue s. m. [lat. sanguis -ĭnis e sanguĕn -ĭnis; accus. sanguĭnem e anche sanguem]. – 1. a. Liquido organico, opaco, viscoso, di colore rosso (rosso vivo il sangue arterioso, rosso scuro il venoso) che, sotto l’impulso dell’attività...
splenetico
splenètico agg. [dal lat. tardo splenetĭcus «che è affetto da male alla milza (gr. σπλήν)»] (pl. m. -ci). – 1. non com. Nel linguaggio medico, sinon. di splènico (nel sign. 2). 2. estens., letter. Di persona (anche come sost.) che...