Arte
Giulio Carlo Argan
di Giulio Carlo Argan
Arte
sommario: 1. L'arte nel XX secolo. 2. I movimenti artistici. 3. I ‛beni culturali'. 4. Il rapporto con le ideologie politiche. 5. I movimenti americani. [...] il ricambio deitipi. Poiché il consumo di massa non deve trovare un limite nei bisogni reali dei consumatori, la punto, della linea, della superficie: alle teorie della forma si sostituisce così una teoriadei segni.
Il contrasto, e la ricerca di ...
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Territorio, pianificazione e sistemazione del
Corrado Beguinot
con la collaborazione di Luigi Dadda
Giampio Bracchi
Adriano De Maio
Giorgio Noseda
di Corrado Beguinot, con la collaborazione di Luigi [...] urbani elaborati utilizzando le possibilità offerte dalla sistemistica, dall'informatica e dalla teoria delle comunicazioni.
Prima di procedere a un'elencazione deitipi di approccio tentati, si ritiene utile precisare che ogni classificazione ...
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CAPITELLO
C. Barsanti
Modulo architettonico fondamentale connesso con un sostegno (colonna, pilastro, lesena, anche eventualmente addossati a pareti, nel qual caso si ha un semicapitello) e con altre [...] Il ricupero degli ordini vitruviani tardò ad affermarsi nella teoria anche dopo Alberti, come mostrano le incertezze di basilica giustinianea del Sinai, un vero e proprio eclettico campionario deitipi più in voga nella prima metà del sec. 6° ...
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CAROLINGIA, Arte
A. Petrucci
Il concetto di arte c. si riferisce all'arte prodotta durante la dinastia carolingia, così definita dal nome del più eminente fra i suoi rappresentanti, Carlo Magno. Sotto [...] le ambizioni culturali del sovrano. L'interesse di Eginardo per la teoria architettonica di Vitruvio è testimoniato, tra l'altro, da alcune deitipi scrittorî era riservato alla nuova scrittura minuscola, la carolina, diretta creazione dei centri ...
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VICHINGHI
K. Bornholdt
Popolazioni danesi, svedesi e norvegesi che nell'Alto Medioevo abitavano l'Europa settentrionale, note anche come Normanni (v.); il termine V. veniva utilizzato per definire i [...] sviluppò motivi derivanti dalle forme evolute deitipi di animali prensili seminaturalistici introdotti nello sviluppata da una variante tipologica scandinava del tempio pagano. Questa teoria è stata definitivamente confutata (Olsen, 1966) e oggi si ...
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Fotografia
di Carlo Bertelli
Fotografia
sommario: 1. Introduzione. 2. Accessibilità della fotografia. 3. Fotografia e realtà: memoria e imprevisto. 4. Fotografia creativa. 5. Arte e fotografia: riproduzione [...] stessa idea del negativo fotografico è una geniale applicazione della teoria della traduzione: il positivo non è altro, di fatto il passo più insidioso, proponendo esplicitamente deitipi di comportamento e deitipi fisici, cosicché valori che un ...
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ARCHEOLOGIA MEDIEVALE
S. Tabaczynski
L'a. medievale è l'applicazione delle tecniche archeologiche allo studio del periodo che, nell'Europa mediterranea e occidentale, ebbe inizio con la caduta dell'Impero [...] esame comparativo deitipi) prima che, in un secondo momento, vengano presi in considerazione differenti tipi di fonti all'affinamento del metodo e alla costruzione di una teoria valida per tutta l'archeologia".Reazioni critiche si sono avute ...
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BELLORI, Giovanni Pietro
Kenneth Donahue
Nacque a Roma il 15. genn. 1613 da Giacomo (1585-1655), piccolo agricoltore originario di Cardano in Lombardia, e da Artemetia Giannotti originaria della Valtellina. [...] del Rinascimento e che costituirà il fondamento delle teorie accaderniche dei secoli XVIII e XIX.
Come ha dimostrato il era noto internazionalmente soprattutto per le sue interpretazioni deitipi sul rovescio delle monete e medaglie della Roma ...
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Alfabeto
A. Petrucci
G. Tamani
A.M. Piemontese
H. Gustavson
PARTE INTRODUTTIVA
di A. Petrucci
Ogni a. è un sistema di segni dotato, in quanto tale, di una forte valenza simbolico-figurativa, e quindi [...] del libro; e lo fece restituendo la gerarchia deitipi grafici corrente nella cultura tardoantica e riesumando la capitale è molto dibattuta: la teoria latina fa derivare le rune dalle maiuscole latine mentre la teoria greca ritiene che il corsivo ...
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MUSICA
P. Scarnecchia
Il termine trae origine dal gr. μουσιϰή ('arte delle muse') e designa, in un senso più largo, ogni forma d'arte in grado di generare ordine e armonia. Da questa definizione originaria [...] la tromba, l'oboe, la cornamusa e i diversi tipi di tamburi appartenevano all'insieme degli 'alti', in ragione Fārābī, che servì da modello ai suoi successori, viene sviluppata la teoriadei modi ritmici (īqā'at), che comprende anche i concetti di ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
tipo
s. m. [dal lat. typus, gr. τύπος «impronta; carattere, figura, modello», dal tema di τύπτω «battere»]. – 1. Con il sign. originario di impronta, fatta battendo o premendo, si conserva in due accezioni specifiche: a. In numismatica, figurazione...