Chimico (Strasburgo 1816 - ivi 1856), allievo di J. von Liebig e di J.-B. Dumas, professore alle università di Montpellier (1844) e di Strasburgo (1855). Uno tra i più eminenti chimici francesi intorno [...] 'Ottocento. Fondamentali furono i suoi contributi in chimica organica: insieme a A.-L. Laurent introdusse la teoriadeitipi, secondo la quale le molecole organiche sarebbero formalmente derivate da pochi raggruppamenti atomici fondamentali. Anche se ...
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Chimico (La Folie, Langres, 1807 - Parigi 1853); prof. all'univ. di Bordeaux (1838-48) e chimico della zecca di Parigi. Fu uno dei protagonisti della nascita della chimica organica moderna nella prima [...] che la reattività delle sostanze dipendesse dalla disposizione degli atomi nelle molecole. Le idee di L. furono alla base della successiva "teoriadeitipi" di F. Gerhardt, A. Dumas e dello stesso L. e aprirono la strada all'introduzione delle ...
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METAMATEMATICA
Alberto Pasquinelli
Aldo Marruccelli
. Il problema della metamatematica. - Come disciplina specifica, la m. deve la propria genesi (e la propria denominazione) a D. Hilbert, il quale [...] , ha subìto svariate interpretazioni di cui si dà qui di seguito un cenno particolareggiato.
La metamatematica di Hilbert. - La teoriadeitipi, escogitata da B. Russell e A. N. Whitehead nei Principia Mathematica tra il 1910 e il 1913, era riuscita ...
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MORFOLOGIA (dal gr. μορϕή "forma" e λόγος "ragionamento"
Giuseppe MONTALENTI
Giacomo DEVOTO
Giacinto Viola
Questo termine che secondo l'etimologia significa "studio delle forme" è usato per lo più [...] 14).
Stabilite così su solide basi l'anatomia e l'embriologia comparate, e instaurata su fondamenti anatomici la teoriadeitipi animali, la morfologia, liberata dalle incertezze della metafisica, entra in una nuova, rigogliosa fase di sviluppo. Due ...
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ZOOLOGIA (dal gr. ζῷον "animale" e λόγος "scienza"; in tedesco anche Tierkunde)
Giuseppe Montalenti
È quel ramo delle scienze biologiche (v. biologia) che ha come oggetto di studio la vita nel mondo [...] , M. H. Rathke, J. Müller, ecc., sia sui vertebrati sia sugli invertebrati, esso fornì nuovi elementi per la teoriadeitipi e la comparazione delle forme larvali, e rese preziosi servizî alla classificazione. Il metodo comparato andò sempre più ...
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PSICOTERAPIA RELAZIONALE
Camillo Loriedo
Una concezione della dinamica psicologica in senso relazionale si è sviluppata negli Stati Uniti alla fine degli anni Quaranta, e si è diffusa rapidamente anche [...] schizofrenici allo scopo di verificare l'esistenza di modalità comunicative ambigue e contraddittorie.
Bateson si servì della teoriadeitipi logici di B. Russell e A.N. Whitehead per dimostrare l'esistenza, nelle famiglie degli schizofrenici, di ...
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GERHARDT, Charles-Frédéric
Alfredo Quartaroli
Chimico francese, nato il 21 agosto 1816 a Strasburgo, dove morì il 19 agosto 1856. Insegnò chimica a Montpellier dal 1844 al 1848, e a Strasburgo dal 1855.
Il [...] : a ogni modo la sua opera fu di grande importanza per lo sviluppo della chimica organica ed è partendo dalla teoriadeitipi opportunamente estesa che F. A. Kekulé finì col giungere appunto alle formule di struttura. Per ciò che riguarda la ...
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KOLBE, Adolphe Wilhelm Hermann
Alfredo Quartaroli
Chimico tedesco, nato a Elliehausen presso Gottinga il 27 settembre 1818, morto a Lipsia il 25 novembre 1884. Dal 1842 al 1847 fu assistente di R. W. [...] (1850-1860) spesso si affianca con quella di E. Frankland e rappresenta un anello di congiunzione fra la vecchia teoriadeitipi e le moderne formule strutturali, per quanto in seguito il Kolbe si mostrasse avversario di queste ultime. È notevole il ...
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Psicologia analitica
Vincenzo Cappelletti
di Vincenzo Cappelletti
sommario: 1. Le divergenze fra Jung e Freud. □ 2. I fondamenti della psicologia analitica. □ Bibliografia.
1. Le divergenze fra Jung [...] Jung forse più di Bleuler aveva contribuito alla teoriadei ‛complessi', formulata nelle Diagnostische Assoziationsstudien sulla base all'Einführung del 1940 attraverso l'opera sui tipi psicologici, ravviva nelle scienze umane una dialettica sopita ...
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L'Ottocento: chimica. La classificazione degli elementi
Nathan Brooks
La classificazione degli elementi
I primi tentativi
Nel febbraio del 1869 Dmitrij Ivanovič Mendeleev abbozzò la prima versione [...] , che aveva rappresentato il punto di partenza delle ricerche di quasi tutti i suoi predecessori, a favore di un metodo basato sulla teoriadeitipi di Gerhardt, secondo la quale tutti i composti chimici potevano essere classificati in uno di questi ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
tipo
s. m. [dal lat. typus, gr. τύπος «impronta; carattere, figura, modello», dal tema di τύπτω «battere»]. – 1. Con il sign. originario di impronta, fatta battendo o premendo, si conserva in due accezioni specifiche: a. In numismatica, figurazione...