Teoriadel consumo. - Il c. di una collettività viene usualmente definito come la parte del reddito nazionale non risparmiata.
Lo studio delle motivazioni che portano a consumare costituisce uno dei capitoli [...] teoriadel reddito permanente.
Per ("reddito permanente" secondo Friedman deve intendersi quel reddito che può essere consumato senza alterare le fonti di ricchezza che lo producono. Per calcolare il valore Mercato dellavoro, distribuzione del ...
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. Questa voce è usata in due accezioni completamente diverse. Secondo la prima, tradizionale, è un soggetto di diritto e obbligazioni patrimoniali (persona giuridica) costituito da un'associazione di uomini [...] individuali dellavoro, sono invece demandate, nei limiti della rispettiva competenza per valore, ai dellavoro, Roma 1927; G. Bottai, Commento alla Carta dellavoro, Roma 1926; F. Carnelutti, Teoriadel regolamento collettivo dei rapporti dellavoro ...
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(App. V, 1, p. 143)
Dagli anni Settanta è stata sempre più condivisa dall'opinione pubblica la consapevolezza che una buona qualità ambientale rappresenti la condizione irrinunciabile per uno sviluppo [...] Jevons) - è stata inizialmente trascurata dalla teoria neoclassica che ha dominato gran parte della teoria della crescita economica del Novecento. I fattori produttivi sono, per i neoclassici, il capitale, il lavoro e il progresso tecnico. Le risorse ...
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Ogni amministrazione economica presuppone un'organizzazione di persone e di beni economici che la costituiscono. "Questa organizzazione di persone e di beni economici ehe è indispensabile per il raggiungimento [...] , oggetto immediato o oggetto mediato). E allora la teoria si completa, ammettendo che, se l'azienda appare quel bisogno dellavoro dell'autore, di cui ha bisogno invece l'azienda non avviata: ecco perché l'avviamento ha un valore suo, ed ...
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È una mostra pubblica, spesso periodica, dei prodotti dellavoro umano in un dato campo, per una data regione o di un periodo determinato; talvolta con premî ai migliori espositori.
Esposizioni di belle [...] del Champ de Mars; si ebbero anche mostre speciali (storia dellavoro fino al sec. XVIII; pesi, misure e monete, opere musicali; un diorama della Compagnia delvalore della teoriadel deposito non sia accettabile.
Più conforme alle caratteristiche del ...
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Diritto romano. - In un senso generico accessio (il suo contrario è decessio) vale aumento, incremento del patrimonio per effetto di ciò che si aggiunge materialmente o legalmente a una cosa o ad un diritto [...] perdente delvalore della sua materia (art. 472 cod. civile).
Quanto alla specificazione (unione dellavoro con la materia altrui che ne risulta trasformata), il nostro legislatore non ha seguìto l'indirizzo giustinianeo, ha invece accolta la teoria ...
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Il concetto di d. può avere più interpretazioni: quella negativa di violazione di norme (sociali e giuridiche) e quella neutrale di scostamento positivo/negativo da un criterio di normalità. Dal comportamento [...] per raggiungere il successo economico sono il lavoro, il risparmio, l'istruzione e l' valori alternativi come la violenza, la distruzione della proprietà privata, l'insuccesso scolastico.
La teoriadel conflitto culturale. - Secondo la teoriadel ...
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Il deposito è un contratto mediante il quale una persona (depositario) riceve da un'altra persona (deponente) una cosa mobile con obbligo di custodirla e restituirla a suo tempo. È disciplinato dal codice [...] soltanto della somma minore tra quella spesa e il valoredel miglioramento. Né ha, per questo titolo, il Alessandri, Contributo alla teoriadel deposito irregolare, Casalbordino 1903; L. Baratti, Mandato, deposito e contratto di lavoro, Milano 1914; ...
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È, nel diritto privato, il concorso di due o più diritti di proprietà sul medesimo fondo. Nel diritto internazionale condominio è il concorso di due sovranità sul medesimo territorio. Le due proprietà [...] personali, del regime immobiliare e del regime dellavoro; e è stata formulata inoltre una terza teoria a caratteri meno netti, cioè sono a carico di tutti i proprietarî in proporzione delvaloredel piano che appartiene a ciascuno. Lo stesso ha luogo ...
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ROMAGNOSI, Gian Domenico
Gioele Solari
Nato da nobile famiglia l'11 dicembre 1761 in Salsomaggiore, morto a Milano l'8 giugno 1835. Studiò nel ginnasio dei gesuiti di Borgo S. Donnino (1772-75) e nel [...] R. visse gli ultimi dieci anni di vita del suo lavoro letterario e forense, soccorso da umili e fedeli , derivò il valore dell'io, e dell'apriori ai fini del sapere. Intese morale, politico, economico. La teoria dei diritti dell'uomo doveva essere ...
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valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: un uomo, una donna di v., di...
lavoro
lavóro s. m. [der. di lavorare]. – 1. a. In senso lato, qualsiasi esplicazione di energia (umana, animale, meccanica) volta a un fine determinato: il l. dell’uomo, dei buoi, di un cavallo, di una macchina, del computer; l. muscolare,...