Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Vilfredo Pareto
Pierpaolo Portinaro
Vilfredo Pareto, il più importante economista e sociologo italiano nell’età che va dalla fondazione dello Stato nazionale all’avvento del fascismo, è studioso che [...] dell’irriducibilità di giudizi di fatto e giudizi di valore. In una lettera all’amico Pantaleoni, Pareto legittima una riprova la teoriadel «ciclo plutocratico», delineata nel Trattato e sviluppata nel suo ultimo lavoro organico, Trasformazione della ...
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GEYMONAT, Ludovico
Girolamo De Liguori
Nacque a Torino l'11 maggio 1908, da Giovanni, valdese, e da Teresa Scarfiott, cattolica, entrambi di famiglia piemontese. Conseguì la laurea in filosofia, presso [...] valore della dialettica e, infine, nell'articolazione problematica di una teoria della ragione e della sua storicità.
Nel 1945, con la data simbolica del pp. 82 s.). Per il G. "la scienza lavora nella storia" e solo in essa si verifica. Lo storicismo ...
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CARLINI, Armando
Claudio Del Bello
Nacque a Napoli il 9 agosto del 1878 da Clemente e da Teresa Guglielmini, ma rimase completamente estraneo all'ambiente culturale napoletano dal momento che la sua [...] per arrivare alfine alla teoriadel "mito del realismo", punto di dei valori, unificati, nella terza fase, dal principio teologico-metafisico, valore all'università di Pisa; in questi otto anni lavorò anche In favore di un generale rinnovamento degli ...
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CALDERONI, Mario
Fulvio Papi
Nato il 30 giugno 1879 a Ferrara da Carlo, studiò diritto a Firenze e a Pisa, dove si laureò. Nel 1909 conseguì la docenza in filosofia morale, che esercitò per due anni [...] sul fondamento delvalore, si fa teoriadel significato e inoltre proseguì, nel campo morale, quella funzione di analista che aveva iniziato nel campo del diritto.
I giuristi della scuola positivistica, sosteneva il C.. in quel suo primo lavoro ...
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Periodo di storia della civiltà che ebbe inizio in Italia con caratteristiche già abbastanza precise intorno alla metà del 14° sec. e affermatosi nel secolo successivo, caratterizzato da una fruizione [...] ’antico e il lavoro critico che l’ teorie e d’istituti. La filologia si fa strumento raffinato di critica anche sul terreno della teologia (L. Valla, Erasmo da Rotterdam); la retorica e la dialettica vengono prendendo coscienza del loro valore ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] teoriadel s.: sulla base di un approccio empirico-comportamentistico al linguaggio ha posto in luce, mediante la descrizione dellavoro o psicologiche, esso si definisce solo all’interno del sistema di valori, la lingua, in cui ogni termine riceve il ...
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Economia
Definizioni
Capacità di un bene di soddisfare un bisogno, ma anche, nel senso più comune di v. di scambio, il prezzo relativo del bene stesso, cioè la sua capacità di acquistare altri beni. V. [...] , francobolli, carte bollate e fissati bollati.
Misurabilità delvalore
La teoriadel v. ha costituito da sempre la base dell’ il v. della produzione dipendesse esclusivamente dalla quantità di lavoro concorsa a produrla, i paesi ricchi di mano ...
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Filosofo (Wrington, Somersetshire, 1632 - Oates, Essex, 1704), uno dei promotori dell'Illuminismo inglese ed europeo, il primo teorico del regime politico liberale, l'iniziatore dell'indirizzo critico [...] nel bambino, va respinta ogni teoria innatistica. Tesi fondamentale dell'opera del problema delvalore, distinguendo il valore corrente dal valore normale, attribuendo quest'ultimo al costo di produzione e insistendo sull'importanza del fattore lavoro ...
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Scrittore politico francese (Cherbourg 1847 - Boulogne-sur-Seine 1922). Allievo all'École Polytechnique, divenne ingegnere civile di ponti e strade, attività alla quale si dedicò dal 1870 al 1892. Ritiratosi [...] del revisionismo e del riformismo (La crisi del socialismo scientifico, in Critica sociale, maggio 1898; Nuovi contributi alla teoria marxista delvalorelavoro. Alla produzione di questo periodo resta legata la maggior fortuna di S. come teorico del ...
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STORICISMO
Carlo Antoni
. È la considerazione della storia come realtà oggettiva per sé stante, svolgentesi secondo proprie leggi. Nei riguardi dell'individuo esso si configura come determinismo, che [...] , fu cioè una teoriadel giusto mezzo, che nell'inserzione dellavoro nella storia, del male, l'idealismo italiano insieme col senso della compatta "storicità" del tutto, conserva quello delvalore positivo del processo storico, la certezza cioè del ...
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valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: un uomo, una donna di v., di...
lavoro
lavóro s. m. [der. di lavorare]. – 1. a. In senso lato, qualsiasi esplicazione di energia (umana, animale, meccanica) volta a un fine determinato: il l. dell’uomo, dei buoi, di un cavallo, di una macchina, del computer; l. muscolare,...