Vicino Oriente antico. Causalita e intervento magico
Francesca Rochberg
Ivan Starr
Alfonso Archi
Cristiano Grottanelli
Claudio Saporetti
Causalità e intervento magico
La divinazione mesopotamica
di [...] La teoriadell'associazione circostanziale è abbastanza plausibile ed evita del tutto il problema della causalità anche il suo carattere, o aspetti strettamente personali. Così si stabilisce che un uomo che abbia le unghie lunghe è un taciturno, ...
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L'ETA MEDIEVALE
Girolamo Arnaldi
L'ETÀ MEDIEVALE I confini del medioevo sono ormai due frontiere mobili. Accantonati i tradizionali 476 e 1492, si tende a spostarli sempre più in avanti: quello [...] la tesi di un'adesione costante dell'Occidente alla "teoria dei due poteri", in contrapposizione all al papa regnante Giovanni XV, col probabile intento di dare stabilità alle strutture della Chiesa in Polonia. Tant'è che, nell'ottobre 999, ...
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Gregorio VII, santo
Ovidio Capitani
Poche sono le notizie biografiche sicure che lo riguardano, pur essendo G. una delle personalità più note del periodo storico che abbiamo riconosciuto come Medioevo, [...] un contenzioso apertosi a proposito della diffusione dellateoria sul sacramento eucaristico professata da uno re o da signori laici. Non si trattava di stabilire quale residualità dell'ordine sacro potesse ancora avere chi si poneva contro la ...
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Vicino Oriente antico. Il comportamento
Wilfred G. Lambert
Maurice Gilbert
Raymond Westbrook
Mario Liverani
Lester L. Grabbe
Il comportamento
La 'sapienza' mesopotamica
di Wilfred G. Lambert
Nella [...] aggiungere nulla di nuovo.
Ciò che le divinità ordinavano al genere umano era dunque stabilito chiaramente dall'inizio, almeno in teoria. Nel caso dell'istituzione della regalità, una tale forma di governo non era concepita come il risultato ...
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Protestantesimo
Heinz-Horst Schrey
di Heinz-Horst Schrey
Protestantesimo
sommario: 1. L'autocomprensione odierna del protestantesimo: a) genesi storica; b) distinzione tra veteroprotestantesimo e neoprotestantesimo; [...] poteri ecclesiastici o politici che stabiliscano quale debba essere la verità.
c) Crisi dell'etica protestante?
L'etica die evangelische Theologie, Zürich 1962 (tr. it.: Introduzione alla teoria evangelica, Milano 1968).
Bauberot, J., Bolle, P. ...
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Religione
Hans G. Kippenberg
1. Introduzione
La sociologia della religione non è nata come ramo particolare della scienza della religione, bensì in seno alla sociologia stessa (v. Tenbruck, 1991, p. [...] una funzione della società e quindi della vita pubblica, le due principali teoriedella religione formulate rito era quella di scaricare l'aggressività delle donne e quindi di ripristinare la stabilità sociale. La ribellione rituale può aver luogo ...
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Cosmologia
Ioan M. Lewis
Introduzione
Con il termine 'cosmologia', derivato dal greco ϰόσμοϚ ('ordine', 'armonia', 'mondo'), si intende la conoscenza della struttura e dell'ordinamento dell'universo. [...] generale accettazione dellateoriadell'evoluzione di Darwin e con il declino delle dottrine cristiane tradizionali della realtà di sono leggi rituali concernenti la selvaggina, che stabiliscono quando i diversi animali possono essere cacciati e ...
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La maggior parte del mondo occidentale il 1° gennaio 2000 ha festeggiato l’entrata nel nuovo millennio (solo una minoranza ha optato per il più corretto 1° gennaio 2001). Per chi è musulmano la prima data [...] molto distante dalla realtà.
La scuola che struttura teoria e prassi giuridica in Arabia Saudita è quella delle donne. Ha contato, con ogni evidenza, la stabilità del regime, meno scontata in altre realtà della regione, e l’autorevolezza della ...
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Riti
Gilbert Lewis
1. Definizioni del concetto
Il termine 'rito' è usato spesso per designare le procedure formali, gli atti di osservanza religiosa e le cerimonie di un culto, ma in un'accezione più [...] ' rispetto alle intenzioni o agli scopi reali dell'attore. La forma prescritta stabilisce ciò che si deve fare; ad esempio pienamente riconosciuta nella filosofia confuciana: nella teoria e nella prassi politica dell'antica Cina il rituale (li) aveva ...
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FILIPPO Neri, santo
Vittorio Frajese
Nacque a Firenze, nel quartiere di S. Pier Gattolini, il 21 luglio 1515, da ser Francesco di Filippo da Castelfranco e da Lucrezia da Mosciano.
Il padre esercitava [...] F., dal canto suo, accettava il voto di stabilità soprattutto perché soffriva dello scarso numero dei membri e temeva che senza tale voto , la sovrabbondante dottrina. Se l'oratore acquisiva teoria doveva però stare ben attento a dissimularla: F ...
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teoria
teorìa s. f. [dal gr. ϑεωρία, der. di ϑεωρός (v. teoro), e quindi, in origine, «delegazione di teori»; nel sign. 1, attraverso il lat. tardo theorĭa]. – 1. Formulazione logicamente coerente (in termini di concetti ed enti più o meno...
numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...