Antropologia
Nel dibattito antropologico e sociologico contemporaneo, il termine g. ha sostituito il termine sesso per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra maschi [...] attività classificatoria, ma eterne categorie poetiche), o, ancora, secondo le teorie di G.W.F. Hegel, che nell’Estetica distingue i tre g. dell’epica (oggettiva), della lirica (soggettiva) e del dramma (sintesi delle altre due). Un contributo ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] sociale, delle stesse categorie logiche che sottostanno alla classificazione della realtà. Creando le categorie di delle forme simboliche (1923-29) trasforma la kantiana ‘critica della ragione’ in una ‘critica della civiltà’ e propone una teoriadelle ...
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Rapporto che collega, in maniera essenziale o accidentale, due o più cose, fatti, concetti.
Esposizione, orale o scritta, con cui si danno informazioni intorno allo stato di una questione, ai risultati [...] è tuttavia, in quanto presuppone i termini che mette in r., la categoria più lontana dalla sostanza. Platone nella sua teoriadelle idee aveva esplicitamente sostenuto l’oggettività delle r., ma è controverso di che tipo di esistenza esse godessero ...
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Filosofia
Pensiero, in quanto concepito dalla mente, più in particolare idea, nozione esprimente i caratteri essenziali e costanti di una data realtà che si forma afferrando insieme (lat. concipĕre = cum-capĕre, [...] la teoriadella suppositio (➔) le caratteristiche semantiche dellateoria del c., che il realismo della tradizione le cosiddette categorie, forme a priori costitutive di ogni esperienza possibile. Anche in Hegel il c. è l’essenza stessa delle cose, ...
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Filosofo, critico e sociologo tedesco (Berlino 1892 - Port Bou, Spagna, 1940). Studiò a Berlino, Friburgo e Monaco, laureandosi in filosofia a Berna (1919). Si accostò quindi al marxismo di G. Lukács e [...] artistica e letteraria. Egli è così pervenuto a una teoriadell'interpretazione basata sul concetto di un'unica e divina e facendo personale uso dellecategorie marxiste, B. ha anche elaborato sue tesi di filosofia della storia che pongono nella ...
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. Assumendo la parola "epistemologia" nel senso di "riflessione critica generale intorno alla conoscenza scientifica", il presente tentativo di sintesi problematica delle acquisizioni epistemologiche post-ottocentesche [...] nell'epistemologia del 20° secolo.
Russell introdusse, allo scopo, la nota "teoria dei tipi", originale gerarchizzazione dellecategorie predicative, che riprende e svolge organicamente istanze metodologiche talvolta intraviste, quantunque mai ...
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MARXISMO
Lucio Colletti
. La conclusione della seconda guerra mondiale apre un capitolo nuovo nella storia del marxismo. L'area della sua influenza ideologica e culturale si dilata improvvisamente, [...] a volte, addirittura la rozzezza, l'interna contraddittorietà dellecategorie cui si ispira la sua analisi. Lukács, che che egli non si rende conto che la teoriadella dialettica e la teoriadell'alienazione sono la stessa cosa e, dunque, che ...
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Filosofo, nato a Imola il 24 sett. 1895, professore di storia della filosofia nell'università di Messina dal 1939.
Partito da un ripensamento critico dell'attualismo gentiliano (L'idealismo dell'atto e [...] il problema dellecategorie, Bologna 1924), è poi pervenuto a una critica generale dell'idealismo, in base all'istanza, fatta propria, della critica materialistica di Marx all'apriorismo moderno. Di qui la rivendicazione della positività del ...
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Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] del contesto. A tale schema ideale Jakobson associa la teoriadelle 'funzioni' del linguaggio, basata sull'idea che in ogni se il significato di certi gesti è condiviso da alcune categorie di partecipanti alla c., di tipo comunicativo, se i gesti ...
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Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] del contesto. A tale schema ideale Jakobson associa la teoriadelle 'funzioni' del linguaggio, basata sull'idea che in ogni se il significato di certi gesti è condiviso da alcune categorie di partecipanti alla c., di tipo comunicativo, se i gesti ...
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categorico
categòrico agg. [dal lat. tardo categorĭcus, gr. κατηγορικός] (pl. m. -ci). – 1. Di categoria, relativo a categorie nel sign. filosofico; il termine, che in Aristotele significava semplicem. «affermativo», ha assunto nella filosofia...
categoria
categorìa s. f. [dal gr. κατηγορία «imputazione, predicato, attributo», der. di κατηγορέω «accusare, affermare, asserire»; lat. tardo categorĭa]. – 1. In generale, il predicato di una proposizione, l’attributo di un soggetto. a....