L’utile che si ricava da un’attività imprenditoriale, inteso come eccedenza del totale dei ricavi sul totale dei costi (di una o più operazioni commerciali o finanziarie o dell’intera gestione di un’impresa).
Economia
Secondo [...] dalla difficoltà di valutare il rischio. Nella teoria neoclassica, l’impresa competitiva massimizza il proprio p. sarebbe quindi lo stimolo alle innovazioni e la molla dellosviluppoeconomico.
Di particolare rilievo è anche l’andamento del saggio di ...
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Economia
In economia, il termine ha più significati: il valore in denaro di beni; i beni stessi in cui il denaro è investito o, più comunemente, l’insieme dei beni destinati a impieghi produttivi per ottenere [...] servizi dal loro uso.
Nella funzione aggregata di produzione sviluppata da autori marginalisti (➔ marginalismo), poi nella teoriadella crescita (➔ crescita economica) come negli studi di economia applicata, il c. è trattato come un fattore omogeneo ...
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INDUSTRIA (lat. industria)
Francesco COPPOLA D'ANNA
George MONTANDON
Ugo Enrico PAOLI
Carlo RODANO
Gino OLIVETTI
Giuseppe Menotti DE FRANCESCO
Mario ROTONDI
Sta a significare propriamente l'abilità [...] si ebbe in tutta la Grecia un notevole sviluppoeconomico, particolarmente nelle città dell'Asia Minore; e fu favorito dall'uso bassi salarî fossero lo sprone essenziale dell'industria. A. Young espresse questa teoria nella sua forma più brutale, ...
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TERZIARIO
Innocenzo Cipolletta-Giuseppe Rosa
Claudio Sardoni
Con il termine t. si è soliti designare quel complesso di attività extra-agricole ed extra-industriali che hanno per oggetto una produzione [...] , a cura di F.R. Pizzuti, Milano 1994.
Teoriedellosviluppo del terziario. - Sebbene esista un consenso pressoché totale sul fatto che nelle economie avanzate si sia registrato un progressivo sviluppo del settore terziario a scapito tanto ...
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La c., come espressione indicativa di un regime che si caratterizza soggettivamente in funzione dell'attribuzione a ciascuno del potere d'iniziativa economica e oggettivamente in funzione della contemporanea [...] di potere economico che la posizione Teoriadella concorenza e dei beni immateriali, Milano 1960; G. Bernini, F. Bortolotti, Le regole di concorrenza nei trattati della CEE e della CECA, Torino 1971; S. Lombardini, Concorrenza, monopolio e sviluppo ...
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SYLOS LABINI, Paolo
Economista, nato a Roma il 30 ottobre 1920; ha compiuto i suoi studi nelle università di Roma, Harvard e in quella di Cambridge. Insegna attualmente economia politica nella facoltà [...] Atti dell'Accademia Nazionale dei Lincei, 1948); Problemi dellosviluppoeconomico, Bari 1970; Sindacati inflazione e produttività, ivi 1972; Saggio sulle classi sociali, ivi 1974-75, quest'ultimo particolarmente importante per il rapporto tra teoria ...
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MACCHINE
Aristide PROSCIUTTO
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. Si dice macchina, in generale, ogni meccanismo o insieme di meccanismi atto a compiere lavori particolari quando a esso siano applicate delle forze. Una volta si chiamavano [...] teoriadell'elasticità) trovano quindi molte applicazioni nella costruzione di macchine.
I calcoli di resistenza non rappresentano però il solo punto di partenza per lo sviluppo rapida ed economica. Per la buona riuscita della chiodatura è necessario ...
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. I fenomeni della produzione, anche agraria, a partire da un certo stadio di evoluzione delle discipline, sono stati tradizionalmente studiati sotto un duplice profilo: tecnico ed economico. Sotto il [...] secondo i quali l'attività dello stato può dirigersi allo sviluppo sistematico dell'economia agraria nazionale) e ha contenuto economiche. Lo studio economicodell'impresa agraria fu a mano a mano influenzato, oltre che dalle teorie di economisti, ...
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ECONOMICO L'espressione indica l'andamento fluttuante dell'attività economica di un paese nella sua totalità, quale appare da indici quantitativi globali come quelli riguardanti la produzione nazionale, [...] Econometrica, 1951; M. Fanno, Le teoriedelle fluttuazioni economiche, in Giornale degli economisti, 1952; G. Demaria, Le leggi dellosviluppo pro capite nelle economie contemporanee, in Giornale degli economisti, 1955; J. S . Duesenberry, Business ...
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TERZO MONDO
Giampaolo Calchi Novati
(App. IV, III, p. 631)
Nonostante l'approvazione da parte dell'ONU, nel 1974, dei principi che in teoria avrebbero dovuto istituire un "nuovo ordine economico internazionale", [...] endemica e moltiplicazione dei conflitti regionali.
La teoriadella ''dipendenza'', nata soprattutto in America latina lasciata nell'economia dalla divisione internazionale del lavoro di origine coloniale, che relega i paesi in via di sviluppo nel ...
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sviluppo
s. m. [der. di sviluppare (deverbale a suffisso zero)]. – 1. a. L’azione di sviluppare, il fatto di svilupparsi e di essere sviluppato; il procedimento e il modo con cui si attua; aumento, accrescimento o incremento: lo s. di un centro...
espansione
espansióne s. f. [dal lat. tardo expansio -onis, der. di expandĕre «espandere»]. – 1. L’atto e l’effetto dell’espandere e più spesso dell’espandersi; in partic.: a. In fisica, la trasformazione di una massa fluida, o anche solida,...