suolo Superficie del terreno, in particolare, lo strato più superficiale di esso, formatosi in seguito all’alterazione del substrato roccioso per successive azioni fisiche, chimiche, biologiche da parte [...] rugiada notturna e dalle elevate temperature diurne. S. eluviale S. che si origina dall’alterazione in posto delle rocce. I terreni che costituiscono il s. delle pianure non sono eluviali se non in piccola misura: essi sono costituiti da terriccio di ...
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Ampio tratto di terreno, generalmente boscoso e spesso recintato, destinato a usi particolari, oppure terreno di una certa estensione piantato ad alberi ornamentali, con vaste zone a prato o a giardino, [...] destinato a svago e passeggio.
Architettura
Nel Medioevo il p. era essenzialmente un terreno, coltivato o incolto, annesso a un castello con funzione di riserva della selvaggina. Vi si potevano trovare anche voliere, piscine ecc. Nelle ville ...
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Parte di terreno occupata dalle acque di un corso o di uno specchio d’acqua (torrente, ruscello, fiume, canale, lago ecc.). Può essere naturale, artificiale, o naturale limitato artificialmente (per es., [...] fiume arginato). Quando il livello delle acque è notevolmente variabile si distingue un a. di magra e un a. di piena. L’a. dei corsi d’acqua dipende dalla natura delle formazioni rocciose attraversate ...
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Terreno paludoso e salato, tipico dei climi aridi che si forma sia in ambiente continentale sia in ambiente marino-costiero.
Le s. continentali o interne si rinvengono nelle aree lacustri delle zone desertiche, [...] s., dove si trova la falda freatica costituita da acqua salata. I sali precipitano a seguito della forte evaporazione che si verifica nella frangia capillare del terreno, e si concentrano formando dei noduli che spostano il sedimento circostante. ...
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Terreno, per lo più incolto, delle regioni fredde, dove è poco attiva la decomposizione del suolo; sull’humus che lo ricopre vegetano piante xerofile. Nel territorio tedesco le l. sono dette Heiden, in [...] specie di Ulex) e da Poacee, che si sviluppa nelle regioni basse, arenose e umide dell’Europa settentrionale e atlantica (fino al Nord dalla Spagna) su terreno privo di calcare, molto acido; nei tratti più acquitrinosi, la l. sfuma nella torbiera. ...
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Terreno tipico del Friuli, costituito da alluvioni recenti, con scarsa o nulla ferrettizzazione, incoerente, assai permeabile, che non può ospitare se non una flora assai povera, specialmente di Ericacee. ...
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Terreno pietroso con vegetazione a macchia. Il termine è frequente come toponimo.
Le Garigues sono una serie di altipiani calcarei nella Francia meridionali ai piedi delle Cévennes. ...
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Metodo di rilevamento planimetrico e altimetrico del terreno, che impiega determinate vedute fotografiche del terreno stesso. Si parla di f. terrestre e di f. aerea (o aerofotogrammetria) a seconda che [...] ’orientamento relativo dei due fotogrammi, è possibile determinare gli angoli ϑ e ϑ′ relativi a uno stesso punto A del terreno in S e S′, e quindi individuare planimetricamente A con il metodo dell’intersezione in avanti. Il rilievo altimetrico segue ...
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Area, più o meno vasta, di terreno impermeabile o insufficientemente drenato, nella quale le acque piovane o i corsi d’acqua alimentano un bacino di raccolta, di solito poco profondo, spesso occupato da [...] le p. dai laghi). Gli animali possono realizzare tale condizione in molti modi: con lo sprofondamento entro il terreno del fondo (Molluschi Prosobranchi e Crostacei Decapodi; qualche Bivalve; taluni pesci, come i Dipnoi); compiendo in ambiente non ...
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terreno1
terréno1 agg. [lat. terrēnus, der. di terra «terra»]. – 1. a. Della terra, di questo mondo (in contrapp. a celeste o spirituale): la vita t.; i beni, i desiderî t.; le gioie, le vanità, le aspirazioni t.; Volando al ciel colla t....
terreno2
terréno2 s. m. [lat. terrēnum, neutro sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. Nel sign. più generale, lo strato superficiale della crosta terrestre, per designare il quale si preferisce, in geologia, il termine suolo, mentre il termine...