Latinista svedese (Uppsala 1880 - Stoccolma 1955); prof. dal 1913 nell'univ. di Lund, di cui fu anche rettore (1939); socio straniero dei Lincei (1948). Si è occupato in particolare di sintassi latina; [...] è noto per varî studî critici e stilistici su Tertulliano e Arnobio e per un ampio commento alla Peregrinatio Aetheriae (1911). Altre opere: Syntactica (2 voll., 1928-33); Vermischte Studien zur lateinischen Sprachkunde und Syntax (1936); Coniectanea ...
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Nella terminologia politica, termine che nel corso del tempo è andato assumendo significati diversi. Se infatti nella prima metà del Novecento intendeva riferirsi all'atteggiamento favorevole all'espansione [...] dagli scrittori africani dell'età imperiale del 3° e 4° sec., pagani o cristiani; se ne trovano per es. in Tertulliano, s. Agostino, ecc. Ma a. di origine diversa, cioè derivati dalla colonizzazione di regioni africane, si possono trovare anche in ...
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Forma latinizzata del nome del teologo e filologo Jacques de Joigny de Pamèle (Bruges 1536 - Mons 1587). Figlio di Adolphe, signore di Caestre e di Gotthem, fu canonico a Bruges (1561), poi arcidiacono [...] fu l'apporto di P. agli studî patristici per aver curato l'edizione delle opere di Cassiodoro, di Cipriano, di Tertulliano e di Rabano Mauro, e, nella storia della liturgia, per aver curato l'edizione dell'importante Micrologus de ecclesiasticis ...
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Scrittore latino (n. Rieti 116 a. C. - m. 27 a. C.), detto dal luogo di nascita V. Reatino (Reatinus); erudito, poligrafo, uno degli autori più fecondi e importanti del mondo antico. L'importanza di V. [...] nel 47 a. C. e fu forse la più celebrata e famosa opera di V., assai letta nei primi secoli imperiali (ancora Tertulliano e Agostino la conobbero direttamente); la sua perdita è per noi una delle più gravi per la conoscenza del mondo romano. Tuttavia ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] darà alla cristianità, dal 2° al 6° sec., alcuni dei suoi più grandi scrittori, tra cui Minucio Felice, Tertulliano, Cipriano e Agostino.
Tertulliano, autore di opere prima in greco poi in l., ha uno stile, lontano dai modelli classici, di mirabile ...
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Tutte le storie della lingua latina portano una sezione, un capitolo, se non altro un cenno, all’influenza esercitata dal cristianesimo (assai sinteticamente Meillet 19333: 276; più estesamente Devoto [...] pagana, con la quale tuttavia si doveva necessariamente confrontare. Non a caso, come fa notare Tagliavini (19726: 214), Tertulliano, sant’Agostino e altri Padri della Chiesa, sebbene fossero capaci di scrivere in una forma impeccabile ed elegante ...
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PIETRO da Pisa
Vito Sivo
PIETRO da Pisa (Petrus Pisanus diaconus). – Su di lui abbiamo scarsissime e incerte notizie, oltre a quelle fornite da Eginardo e Alcuino di York. Non sono note né la data della [...] su richiesta di Carlo Magno per convincere Paolo Diacono – posto accanto a Omero, Virgilio, Orazio, Tibullo e Tertulliano – a trasferirsi alla corte franca attraverso un elogio oltremodo esagerato della sua erudizione e, in particolare, della sua ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] alfabeto (lat. alphabetum) non si affermò subito in italiano. Attestato per la prima volta nel III secolo d.C. in Tertulliano (i greci classici parlavano di grámma, «le lettere»; alfábetos entrò nell’uso più tardi, per influsso del latino), dovette ...
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Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A [...] Trinità: il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo. Il termine latino persona fu usato in teologia trinitaria, per primo da Tertulliano, per designare quello che i Greci indicavano con i termini ὑπόστασις e πρόσωπον. Si possono ridurre a tre le ipotesi ...
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romanita
romanità s. f. [der. di romano1]. – 1. non com. La qualità di romano, l’essere romano: una tradizione d’indiscussa romanità. 2. L’insieme delle tradizioni che s’incentrano in Roma, in quanto considerata punto d’irraggiamento dei valori...
patripassiani
s. m. pl. [dal lat. tardo patripassiani -orum, comp. di pater -tris «padre» e passio -onis «passione»]. – Nome con cui da Tertulliano, seguito poi da altri controversisti cattolici, furono chiamati i modalisti che, in quanto...