Nome di alcuni santi. 1. Cipriano di Cartagine (lat. Caecilius Cyprianus qui est Thascius). - Vescovo di Cartagine e padre della Chiesa (Cartagine 205 circa - ivi 258). Retore, convertito circa quarantenne [...] Festa, 16 sett. Nella sua attività letteraria, ripudiando almeno nelle intenzioni la letteratura pagana, C. è sotto l'influsso di Tertulliano. Tra i suoi trattati, per lo più parenetici (De oratione dominica, De opere et elemosynis) o apologetici (Ad ...
Leggi Tutto
Il paganesimo
Identità e alterità come paradigmi dell’età costantiniana
Alessandro Saggioro
La libertà religiosa costantiniana, concepita come apertura dello Stato romano al cristianesimo, determinò [...] Christi, contrapposti ai pagani come civili, ovvero come non attivi nella militia Christi4?. A questo proposito il riferimento è a Tertulliano, in un passo del De corona (11): «Apud hunc [scil. Cristo] tam miles est paganus fidelis, quam paganus est ...
Leggi Tutto
Clemente I, santo
Francesco Scorza Barcellona
Nella lista dei vescovi di Roma fornita da Ireneo di Lione, C. (o Clemente Romano) è considerato il terzo successore degli apostoli dopo Lino e Anacleto. [...] 13-15). Questa tradizione è spesso congiunta con quella che vuole C. ordinato dallo stesso Pietro, e si legge già in Tertulliano, De praescriptione haereticorum 32, 2, nella Epistula Clementis ad Iacobum - un testo che oggi si pensa risalga alla fine ...
Leggi Tutto
Poeta latino cristiano (n. Calahorra o Saragozza 348). P. è stato definito «il maggiore esponente dell'umanesimo cristiano del IV secolo»; e la sua è una poesia colta, ricca di riferimenti classici e di [...] del Cristianesimo sul paganesimo nella lingua e nelle forme metriche dei Latini. Pensatore poco originale (dipende da s. Ambrogio e Tertulliano) è però ispirato da una fede sincera e profonda; il suo stile è nobile e non privo di bellezza. Molto ...
Leggi Tutto
Storia
Presso gli antichi Romani, ciascuno dei membri del collegio a carattere giuridico-sacerdotale presieduto da un p. massimo. Il termine pontifex (da pons «ponte» e tema di facere «fare») inizialmente [...] p. fu presto usato per indicare i vescovi, e in particolare il vescovo di Roma, che, forse per la prima volta, in Tertulliano è chiamato p. massimo; dal 5° sec. questo divenne titolo onorifico (accanto a quello di Vicarius Petri; quello di Vicarius ...
Leggi Tutto
In generale, la manifestazione del sentimento con cui l’uomo, riconoscendo l’eccellenza di un altro essere, lo onora. Si distingue in c. profano e c. religioso. Quest’ultimo è il più comune e include le [...] , vengono dai più antichi scritti, specialmente alcuni dei cosiddetti Padri Apostolici, e da alcuni apologisti (Giustino, Tertulliano). Ben presto si raccolsero regole e prescrizioni, le più antiche delle quali sembrano risalire a Ippolito romano ...
Leggi Tutto
«Dio da Dio»
Costantino e la patristica greca nei conflitti infraecclesiali del IV secolo
Davide Dainese
Costantino è il primo imperatore romano il cui operato ha, per i Padri di lingua greca, una consistente [...] si traduceva con substantia24, sicché, agli occhi di Dionigi di Roma – vicino verosimilmente alla speculazione antimonarchiana di Tertulliano che aveva concepito la Trinità come composta da tre distinte personae di un’unica substantia divina25 – una ...
Leggi Tutto
Dionigi, santo
Manlio Simonetti
Fu eletto vescovo di Roma il 22 luglio del 259 (o, meno probabilmente, del 260), qualche tempo dopo il martirio di Sisto II avvenuto durante la persecuzione di Valeriano, [...] della dottrina del Logos la indicavano in Occidente (Tertulliano, Novaziano) mediante l'uso del termine persona, prima proprio a Roma Novaziano aveva ribadito, sulla traccia di Tertulliano, nel suo De trinitate.
Per completare l'analisi del testo ...
Leggi Tutto
Apostolo (n. Tarso in Cilicia inizio sec. 1° - m. Roma tra il 58 e il 68), massimo propagatore del messaggio cristiano nel mondo ellenistico-romano (perciò chiamato l'Apostolo). La ricostruzione della [...] alla fine del 2° sec. (comprendente anche gli Atti di P. e Tecla, trasmessi a volte separatamente) noto già a Tertulliano, e nei primi secoli godette persino da parte di alcuni di autorità canonica (cfr. Ippolito, Ambrosiaster), mentre altri lo ...
Leggi Tutto
Secondo la tradizione, autore del terzo Vangelo canonico e degli Atti degli Apostoli; fu probabilmente di Antiochia e discepolo di Paolo che accompagnò fino a Roma. Il Vangelo di L., scritto probabilmente [...] Augusto avrebbe ordinato all'epoca della nascita di Gesù e che l'evangelista afferma compiuto dal governatore della Siria Quirinio (2,2) mentre da Tertulliano si ricava che fosse Saturnino; e discutono altresì almeno alcuni dei sincronismi di 3,1-2. ...
Leggi Tutto
romanita
romanità s. f. [der. di romano1]. – 1. non com. La qualità di romano, l’essere romano: una tradizione d’indiscussa romanità. 2. L’insieme delle tradizioni che s’incentrano in Roma, in quanto considerata punto d’irraggiamento dei valori...
patripassiani
s. m. pl. [dal lat. tardo patripassiani -orum, comp. di pater -tris «padre» e passio -onis «passione»]. – Nome con cui da Tertulliano, seguito poi da altri controversisti cattolici, furono chiamati i modalisti che, in quanto...