parte [lat. pars partis]. - ■ s. f. 1. a. [ciascuna delle cose in cui un intero è diviso o può essere diviso, sia che esse siano materialmente staccate l'una dall'altro, sia che possano essere considerate [...] nelle edizioni odierne da un rigo bianco di separazione tra una strofa (o, più formalmente, strofe) e l’altra. Per il testo musicale, la terminologia è varia secondo che si tratti di musica strumentale o vocale. Per la prima, si parla per lo più ...
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elevazione /eleva'tsjone/ s. f. [dal lat. elevatio -onis]. - 1. [l'elevare qualcosa portandolo a una maggiore altezza: e. del piano stradale] ≈ (non com.) elevamento, innalzamento, sopraelevazione. ↔ abbassamento. [...] . ↔ retrocessione. ‖ destituzione (da). 3. (sport.) [nel calcio e in altri sport, slancio in alto di un atleta: colpire di testa la palla con bella e.] ≈ stacco. 4. (estens., non com.) [luogo elevato rispetto ad altri luoghi circostanti] ≈ altura ...
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partire² [da partirsi, forma rifl. di partire¹] (io parto, tu parti, ecc.). - ■ v. intr. (aus. essere) 1. a. [lasciare un luogo per per recarsi in un altro, con le prep. da, per, in, con a seconda del [...] , con la prep. per o assol.: p. per una ragazza; ha bevuto troppo ed è partito] ≈ dare i numeri, perdere la testa, sragionare. ■ partirsene v. pron. assol., fam. [assol., allontanarsi da un luogo, spec. con sfumatura polemica] ≈ andare via, andarsene ...
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timone /ti'mone/ s. m. [lat. tēmo -ōnis]. - 1. a. (agr.) [asta che sporge anteriormente a un carro, alla quale si attaccano le bestie per il tiro] ≈ stanga. b. (marin.) [organo per il governo di navi e [...] .) [posizione di chi dirige qualcosa: è lui che tiene il t.] ≈ comando, direzione, governo, guida. ● Espressioni: essere al timone (di qualcosa) ≈ capitanare (ø), dirigere (ø), essere a capo (o alla guida o alla testa), governare (ø), guidare (ø). ...
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invaghire [der. di vago¹, col pref. in-¹] (io invaghisco, tu invaghisci, ecc.). - ■ v. tr., lett. [colpire con improvviso amore: la fanciulla lo aveva invaghito] ≈ appassionare, innamorare. ↓ (lett.) affezionare. [...] la prep. di: s'invaghì di lei] ≈ (non com.) appassionarsi (a, di), incapricciarsi, infatuarsi, innamorarsi, (fam.) perdere la testa (per), (fam.) prendersi una cotta (o una sbandata) (per). ↔ (non com.) disappassionarsi, (non com.) disinnamorarsi. ...
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tirare [lat. ✻tirare, di etimo incerto]. - ■ v. tr. 1. a. [applicare una forza a un oggetto per metterlo in movimento, spostarlo o portarlo verso di sé: t. un carro] ≈ trainare, trarre. ‖ trascinare. ↔ [...] . ↔ nascere, venire al mondo. □ tirare le orecchie (a qualcuno) [muovere un rimprovero] ≈ ammonire (ø), (fam.) lavare la testa (ø), rimproverare (ø), riprendere (ø), sgridare (ø). ↔ elogiare (ø), encomiare (ø), lodare (ø). □ tirare le somme [valutare ...
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invasare /inva'zare/ [der. di invaso, part. pass. di invadere]. - ■ v. tr. 1. [di sentimento violento, impossessarsi dell'animo di qualcuno, spec. nella forma passiva: era invasato dal furore] ≈ dominare, [...] v. intr. pron. [essere preso da una passione quasi ossessiva per qualcosa o per qualcuno, con la prep. di: i. di un cantante] ≈ eccitarsi (per), esaltarsi (per), impazzire (per), (non com.) infanatichire (per), (fam.) perdere la testa (per). ...
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tirata s. f. [part. pass. femm. di tirare]. - 1. [il tirare una sola volta, con una certa forza: dare una t. alle briglie] ≈ strappo, strattone. ● Espressioni: fig., tirata (o tiratina) d'orecchie [moderato [...] richiamo] ≈ (fam.) lavata di capo (o di testa), rimprovero, (fam.) risciacquata, sgridata. ‖ paternale, predica, (fam.) predicozzo, ramanzina. 2. (estens.) [singola inspirazione di fumo da una sigaretta: dopo due t. buttò via il sigaro] ≈ [→ TIRO (2 ...
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testa anatomia Parte del corpo in cui si apre la bocca e che contiene il cervello e gli organi di senso specifico; nei Vertebrati e nella grande maggioranza degli Invertebrati è situata nella parte anteriore del corpo.
Nell’uomo è divisa convenzionalmente...
Cognome di un attore comico, in arte Aurelio, vissuto a Napoli verso il 1630, e fatto uccidere da V. Capece, comproprietario del Teatro dei Fiorentini. È probabilmente lo stesso Aurelio che dirigeva a Genova nel 1610 un gruppo di nobili dilettanti.