Botanica
Nome comune del genere Triticum (famiglia Poacee) e delle sue cariossidi, la cui coltivazione risale a epoca preistorica.
Caratteristiche
Al genere Triticum appartengono piante annue con radici [...] o somatiche). Queste sono: Monococca (fig. 2B) con 14 cromosomi (g. diploidi), Dicoccoidea (fig. 2C) con 28 cromosomi (g. tetraploidi), Speltoidea (fig. 2A) con 42 cromosomi (g. esaploidi). La sezione dei Monococca ha il centro d’origine, secondo N.I ...
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POLIPLOIDIA
Giuseppe Montalenti
Condizione in cui il numero dei cromosomi di una cellula, o di un intero organismo pluricellulare è superiore al normale che si conviene indicare con 2 n, e chiamare [...] di un gamete aploide (n) con uno diploide (2 n) dà origine a uno zigote triploide (3 n).
Due gameti diploidi dànno un tetraploide, e così di seguito. I poliploidi in cui il numero base n è moltiplicato per un coefficiente pari possono dare origine a ...
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Biologo russo, nato a Mosca il 14 ottobre 1904, morto ivi il 21 giugno 1974. Si laureò all'università di Mosca nel 1927; s'interessò poi alla riorganizzazione della bachicoltura sovietica e dal 1936 lavorò [...] baco da seta con stimoli termici e chimici. Ottenne anche l'androgenesi nonché cloni triploidi e tetraploidi partenogenetici e un ceppo tetraploide bisessuato. Queste ricerche permisero all'A. di ottenere risultati importanti dal punto di vista della ...
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clonazione
clonazióne s. f. – In biologia, tecnica di riproduzione che, partendo da un organismo donatore di DNA, permette di ottenere un essere vivente identico dal punto di vista genetico. Nel caso [...] ottenute per elettrofusione dei due primi blastomeri formatisi in seguito alla segmentazione di uno zigote. Le cellule tetraploidi producono solo tessuti extraembrionali (tra cui la placenta), mentre quelle diploidi producono l’embrione, dal quale si ...
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GENETICA (dal gr. γενετικός "relativo alla generazione")
Thomas Hunt MORGAN
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La teoria dell'individualità dei cromosomi dà un'importanza assai notevole alla sostanza cromatica, come estrinsecatrice [...] Si sa ora che alcuni tipi mutanti descritti dal De Vries sono da attribuirsi ad anomalie cromosomiche, come la tetraploidia, eteroploidia, ecc., e altre forse a fattori letali equilibrati. Si conoscono anche per l'Oenothera lamarckiana, come pure per ...
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Nome comune di parecchie forme coltivate di piante del genere Prunus (v. fig.), famiglia Rosacee, riunite nelle specie: Prunus avium e Prunus cerasus; la specie Prunus effusa proviene da incroci naturali, [...] amarognole, e viscioline o marasche (var. marasca), a polpa acidula.
Le varietà di c. coltivate sono diploidi o tetraploidi: le prime riferibili al c. dolce, acide le seconde. La fruttificazione raggiunge valori massimi verso l’8°-10° anno ...
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cromosoma
Nicoletta Rossi
Struttura contenuta nel nucleo delle cellule eucariote, nella quale è organizzato il materiale genetico. Ciascun c. è costituito da una singola molecola di DNA, complessata [...] tutti i Mammiferi sono diploidi, tranne rarissime eccezioni; tra le altre classi esistono molte specie che normalmente sono aploidi (n), tetraploidi (4n) o poliploidi (> 4n).
Morfologia
La struttura dei c. varia nel corso del ciclo cellulare. I c ...
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Specie e speciazione
MMichael J. D. White
di Michael J. D. White
sommario: 1. Introduzione: a) concetti di specie e speciazione; b) variazioni delle specie. 2. Il processo di speciazione: a) meccanismi [...] meiosi. Se però avviene un raddoppiamento dei cromosomi (dovuto a una mitosi inefficace o solo non completata) avremo una cellula tetraploide con un corredo AABB. Se si sviluppa un ramo o una parte di una pianta con tale corredo cromosomico, essa ...
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(IV, p. 26; App. II, i, p. 228; III, i, p. 120; V, i, p. 194)
Parte introduttiva
di Giorgio Gullini
La coscienza sempre più diffusa dell'integrazione disciplinare nella ricerca scientifica, come correttivo [...] millennio a.C. si ritiene fosse raccolto ma non coltivato, fino ai grani diploidi (T. monococcum o piccolo spelta) ai tetraploidi (T. dicoccum) ed esaploidi (T. compactum, T. spelta, T. aestivum), la cui coltivazione si è diffusa, a partire dal 7000 ...
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È quel ramo delle scienze biologiche che studia il processo di sviluppo d'un organismo dall'uovo, cioè la formazione dell'embrione. L'embriologia ha potuto svilupparsi soltanto dopo la scoperta del microscopio [...] di C. Artom su un crostaceo fillopode, l'Artemia salina uni- e bivalens, razza l'una diploide, l'altra tetraploide. Il rapporto nucleo-plasmatico può periodicamente anche variare (dimostrazione di Ed. G. Conklin in Crepidula), per es. in relazione ...
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tetraploide
tetraplòide agg. e s. m. [comp. di tetra- e -ploide]. – In citologia e in genetica, di cellula, tessuto o organismo che presenta tetraploidia.
tetraploidia
tetraploidìa s. f. [der. di tetraploide]. – In citologia e in genetica, poliploidia in cui si ha il raddoppio del normale numero dei cromosomi, cioè la presenza nel nucleo cellulare di quattro assetti cromosomici completi (si...