Musicista (Colonia 1819 - Parigi 1880). Figlio di un cantore della sinagoga di Colonia, Giuda Eberscht, prese in seguito cognome dalla cittadina di O. in cui era nato il padre. Dal 1833 studiò violino, [...] violoncello (del quale fu eccellente virtuoso) e composizione al conservatorio di Parigi. Direttore d'orchestra al Théâtrefrançais, poi impresario dei Bouffes-Parisiens, e della Gaîté, compose oltre un centinaio di operette (molte in collab. con i ...
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Critico e storico della letteratura francese (Tolone 1849 - Parigi 1906). Difese, a volte con rigore eccessivo, le posizioni del classicismo nelle Études critiques sur l'histoire de la littérature française [...] il Seicento, doti notevoli di storico della cultura. Da ricordare i suoi saggi su Balzac e Bossuet, Les époques du théâtrefrançais (1892); Discours de combat (3 voll., 1900-07, su politica e religione). Negli ultimi anni si accostò al cattolicesimo ...
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Musicista francese (Parigi 1634 circa - ivi 1704). Studiò in Italia col Carissimi, del quale assimilò i caratteri di purezza melodica e il senso religioso. Tornato in Francia, vi ebbe importanti uffici [...] alla corte, al Théâtre-Français e poi alla Sainte Chapelle. Scrisse anche per il teatro (opere e musiche di scena e lavori strumentali da camera) ma soprattutto per la chiesa e per l'oratorio (messe, salmi, Te Deum, mottetti, oratorî, cantate, ecc.) ...
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Poeta francese (castello della Possonnière, Vendôme, 1524 - Saint-Cosme-en-l'Isle, Tours, 1585). Fu il fondatore e capo riconosciuto della scuola poetica della Pléiade. La necessità di esprimere un'ampia [...] il "faste pedantesque" di R., portarono alla svalutazione della sua opera. Essa fu rivalutata da Sainte-Beuve nel Tableau historique de la poésie française et du théâtrefrançais au XVIeme siècle (1828), seguito da una scelta di poesie di Ronsard. ...
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Scrittore e critico francese (Boulogne-sur-Mer 1804 - Parigi 1869). Iniziati gli studî di medicina, li abbandonò presto per dedicarsi al giornalismo letterario nel Globe, partecipando al movimento romantico: [...] il suo primo libro (Tableau historique et critique de la poésie française et du théâtrefrançais au XVIème siècle, 2 voll., 1828) è un saggio di storia letteraria con propositi di critica militante: la riabilitazione di Ronsard (condannato da Boileau ...
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Famiglia di attori italiani. Il capostipite fu Marco Antonio (n. Ferrara verso la fine del sec. 16º), celebre Pantalone. Recitò nella compagnia del duca di Mantova e con i Confidenti (1613). Suo figlio, [...] 1742), figlio di Gaetano, recitò due anni con Quinault, poi passò con G. B. Costantini. Nel 1718 esordì al ThéâtreFrançais, poi passò in provincia e infine di nuovo a Parigi. Scrisse commedie e parodie; quelle di maggior successo furono pubblicate ...
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Commediografo (Parigi 1648 - ivi 1724). Godette alla corte di Luigi XIV di una certa protezione, e fu "valet de chambre" del re, controllore dei suoi giardini a Versailles, infine direttore del Mercure [...] prima commedia nel 1692 (Sanche Pança o Le négligent); dopo aver dato al Théâtre-Italien una dozzina di commedie, cominciò a far rappresentare le sue opere al Théâtre-Français, con Le chevalier Joueur (1697). Seguirono La noce interrompue e La malade ...
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Commediografo francese (Parigi 1655 - castello di Grillon, Essonne, 1709). Figlio di un ricco mercante, dopo avventurose esperienze di viaggio, che narrò in La Provençale e in Voyage de Flandres, Hollande, [...] quali in collab. con Ch. Dufresny (La foire Saint-Germain, 1695). Si dedicò poi al repertorio degli attori del ThéâtreFrançais, per i quali compose commedie in versi più ambiziose, considerate i suoi capolavori: Le joueur (1696); Le distrait (1697 ...
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Poeta e autore drammatico francese (Digione 1689 - Parigi 1773); esordì presso il Théâtre de la Foire con la commedia Arlequin Deucalion (1722), rendendosi famoso per le sue arguzie e il suo spirito caustico. [...] Crébillon lo spinse a scrivere per il ThéâtreFrançais alcune tragedie come Callisthène (1730) e Gustave Wasa (1733) e commedie come Les fils ingrats (1728) e L'amant mystérieux (1734). La sua opera più famosa è La métromanie (1738) in cui deride, ...
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Letterato e filologo (Digione 1772 - Parigi 1825). Dopo aver composto alcune mediocri tragedie (Hécuba, 1792; La conjuration de Pison, 1796; Laurent de Médicis, 1799; ecc.), occupò alte cariche presso [...] della Grammaire de Port-Royal (1803) e delle opere di La Harpe, Racine, Molière. Gli si devono inoltre il Répertoire du théâtrefrançais (1a ed. 1803-04; 2a, 33 voll., 1807-19) e la Collection de mémoires relatifs à l'histoire de France (96 ...
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