Figlio di Asinio Pollione; console nell'8 a. C. Sposò Vipsania Agrippina, la prima moglie divorziata di Tiberio. Caduto in disgrazia di questo, dopo tre anni di carcere, si lasciò morir di fame (33 d. [...] C.). Fu oratore; ci è rimasta notizia di un suo libro De comparatione patris et Ciceronis, in cui dava la palma oratoria al padre ...
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Figlio (Roma 15 a. C. - Antiochia 19 d. C.) di Druso Maggiore e di Antonia Minore; adottato da Tiberio (4 d. C.), sposò Agrippina Maggiore. Alla morte di Augusto si trovava in Gallia per un censimento, [...] soprattutto per difficoltà logistiche: comunque quando nel 16 fu richiamato, il provvedimento si attribuì all'invidia di Tiberio per la popolarità di Germanico. Fu quindi inviato con poteri straordinarî in Oriente, dove attuò importanti provvedimenti ...
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Figlio (12 a. C. - 14 d. C.) di Agrippa e di Giulia, figlia di Augusto. Adottato da Augusto assieme a Tiberio (4 d. C.), poi per volontà di Livia confinato a Sorrento e successivamente a Pianosa. Poco [...] prima di morire, Augusto si era riconciliato con lui, e per questo Livia, subito dopo la morte dell'imperatore, lo fece uccidere, timorosa che potesse ostacolare l'ascesa all'impero di Tiberio. ...
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Retore e oratore greco (2º sec. a. C.); esiliato per ragioni politiche, venne a Roma dove fu maestro di Tiberio Gracco, e insieme con Blossio di Cuma ebbe grande influenza sulle idee politiche del discepolo. [...] Fu ucciso poco dopo Gracco (132) ...
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Uomo politico romano (m. 38 d. C.). Prefetto della città, nel 31 fece arrestare e uccidere, per ordine di Tiberio, Seiano, prefetto del pretorio di cui poi prese il posto. Nel 37 favorì l'elezione di Caligola [...] ma poi, caduto in disgrazia presso questi, dovette uccidersi con la moglie e i figli ...
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Figlia (148 d. C. circa - 182 circa) di Marco Aurelio; sposò (164) Lucio Vero, e poi, dopo la morte di questo, Tiberio Claudio Pompeiano. Coinvolta in una congiura contro l'imperatore Commodo, suo fratello, [...] fu esiliata a Capri e uccisa ...
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Uomo politico romano (sec. 2º a. C.). Console nel 138 a. C., lottò contro la demagogia tribunizia. Nel 133 avversò le riforme di Tiberio Gracco (benché suo cugino), e quando questi cercò di farsi rieleggere [...] tribuno irruppe, alla testa di armati, nell'assemblea popolare. Seguì la mischia nella quale S. si vantò d'aver ucciso Tiberio. Gliene venne grande impopolarità e dovette allontanarsi da Roma. Fu lodato oratore. ...
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Storico greco di Siria (forse di Antiochia), probabilmente vissuto fra il 170 e il 255 d. C.; non pare identificabile con Tiberio Claudio Erodiano, legato della provincia di Sicilia. Scrisse una Storia [...] dell'Impero dalla morte di Marco in 8 libri (dall'impero di Commodo, 180, a Balbino, 238 d. C.), fredda imitazione dei modelli antichi; non sembra attingere solo a fonti orali, come E. dichiara, ma forse ...
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Giureconsulto romano (sec. 1º d. C.). Di umile origine, raggiunse il censo equestre solo verso i cinquant'anni ed ottenne da Tiberio lo ius respondendi, mai prima conferito a un cavaliere; allievo di Ateio [...] Capitone, da lui venne il nome di sabiniana alla scuola da questo fondata; scriveva ancora sotto Nerone. Gran fama ebbero i suoi tre libri iuris civilis, nei quali il diritto romano più antico, il puro ...
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Magistrato romano (m. 33 d. C.). Molto stimato da Augusto (che lo giudicava adatto, anche se non interessato, all'impero) e da Tiberio, fu console (11 d. C.), proconsole d'Asia (26-27) e apprezzato oratore. [...] Sua figlia sposò Druso, figlio di Germanico ...
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patria
pàtria s. f. [dal lat. patria, propr. femm. sostantivato (sottint. terra) dell’agg. patrius «paterno»: v. patrio]. – 1. a. Il territorio abitato da un popolo e al quale ciascuno dei suoi componenti sente di appartenere per nascita,...
privigno
s. m. (f. -a) [dal lat. privignus, comp. dei temi di privus (nel sign. generico: «che sta a sé») e gignĕre «generare»], letter. raro. – Figliastro: Morto Ottavian, ... Il gener suo e privigno Tiberio ... Eletto fu a tanto magisterio...